Editori Riuniti University Press: Politica & società
Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio. la relazione della commissione parlamentare antimafia
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2012
pagine: 320
La relazione della Commissione parlamentare antimafia sul depistaggio delle indagini sull'assassinio mafioso di Giuseppe Impastato è un fatto unico nella storia dell'Italia repubblicana. Per la prima volta una Commissione parlamentare ha fatto luce sulle responsabilità di rappresentanti delle forze dell'ordine e della magistratura nel coprire mandanti ed esecutori di un delitto di mafia volto a colpire un militante radicalmente impegnato contro i mafiosi e i loro alleati, a partire dalla famiglia da cui proveniva. Depistando le indagini e facendo passare Giuseppe Impastato per terrorista e suicida, si è ostacolato l'accertamento della verità che è emersa dopo più di vent'anni dal delitto grazie alla tenacia della madre e del fratello, di alcuni compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione a lui intitolato. Ora la Procura di Palermo riapre l'inchiesta, a partire dal depistaggio delle indagini, e ripubblichiamo questa relazione, con nuovi interventi di Giovanni Russo Spena, presidente del Comitato sul caso Impastato costituitosi nel 1998 presso la Commissione antimafia, di Umberto Santino, fondatore e direttore del Centro Impastato di Palermo e di Giovanni Impastato, fratello di Giuseppe, come contributo e sollecitazione a riprendere un cammino.
La bancarotta del capitale e la nuova società. Nel laboratorio di Marx per uscire dalla crisi
Paolo Ciofi
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2012
pagine: 185
La crisi finanziaria è la manifestazione drammatica della crisi di un'intera civiltà, l'esito dell'insostenibilità - antropologica, sociale, ambientale di un modo di produzione ormai declinante, che considera gli esseri umani una pura variabile del capitale globale. Torna all'attenzione la proprietà capitalista, il presupposto tacito dato per scontato, che ha elevato una ristretta cerchia di proprietari universali al rango di una onnipotente entità sovrastante, gli insindacabili "mercati" cui tutti debbono inchinarsi. Compresi gli Stati dell'Europa, dove risorgono vecchie tentazioni egemoniche e pericolosi nazionalismi. Come se ne esce? Non c'è prospettiva di un reale cambiamento senza la lotta per una civiltà più avanzata, in cui l'economia sia al servizio dell'uomo e non viceversa. La Costituzione della Repubblica italiana, che fonda sul lavoro le premesse dell'uguaglianza e della libertà, apre le porte a una società di tipo nuovo cui anche i movimenti per i beni comuni alludono. Una possibilità che diventa effettiva a una condizione: che coloro i quali subiscono le conseguenze distruttive della crisi, in primo luogo i lavoratori dipendenti uomini e donne, in tutte le loro figure ed espressioni, si uniscano in un'ampia ed efficiente coalizione politica.
Lelio Basso, Pietro Nenni. Carteggio. Trent'anni di storia del socialismo italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2011
pagine: 320
La pubblicazione della corrispondenza Basso-Nenni, che va da febbraio '45 a ottobre '77, comprende ottantasei lettere di Basso a Nenni e otto lettere di Nenni a Basso. Chiudono la raccolta due biglietti di ringraziamento a Nenni, da parte di Lisli, la moglie, e della Fondazione Basso, per la sua partecipazione al ricordo di Basso, a un anno dalla morte. La raccolta esclude lettere e biglietti di semplice comunicazione1; comprende invece una lettera di Morandi a Nenni del 21 settembre '50, relativa ai problemi posti dalla lettera di Basso a Nenni del 13 settembre '50; il richiamo di una lettera di Basso a Nenni dell'agosto '50 e una lunga lettera aperta di Basso a Nenni, dicembre '59. Comprende anche una lettera di Pertini a Nenni su Basso, 29 novembre '46. Per comodità pratica le lettere sono numerate. L'argomento principale della corrispondenza è il disagio di Basso nel Psi, il suo disaccordo sull'indirizzo e sulla gestione del partito.
Gramsci e la rivoluzione necessaria
Raul Mordenti
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2011
pagine: 207
"[...] Ci sono nella storia della cultura politica numerosi precedenti di processi di demonizzazione spinta fino alla contumelia e al dileggio, cioè tentativi di distruzione intenzionale e sistematica di una tradizione politico-culturale; quello che costituisce però un unicum assoluto è il fatto che nel caso della tradizione gramsciana e comunista tale operazione distruttiva venga compiuta in prima persona da coloro che potrebbero definirsi come gli eredi diretti di quella tradizione. Insomma non è certo Andreotti a portare fino in fondo la critica alle malefatte della Dc, e non è Intini a dire tutto il male possibile di Bettino Craxi, e meno che mai è Fini a fare rivelazioni scioccanti sui crimini di Salò o sul golpismo fascista degli anni sessanta- settanta; sono invece spesso degli ex comunisti a spingere l’autocritica verso il passato del Pci fino alla falsificazione storica e alla calunnia. Costoro somigliano così al personaggio di una storiella di Totò, il quale si ostinava a ridere mentre uno sconosciuto lo picchiava selvaggiamente insultandolo e chiamandolo «Pasquale». Alla domanda perché ridesse tanto nonostante le botte che riceveva, la risposta era: «Tanto io mica so’ Pasquale!». Ma i cazzotti sono veri, e possono fare molto male. [...] [...] La paradossale attualità di Gramsci consiste nel suo essere sconfitto, cioè nel fatto che (esattamente come noi) egli ragiona a partire da una sconfitta. [...] La sconfitta non sopprime affatto, ma ridetermina e ridefinisce, il problema della rivoluzione (e lo sposta in avanti). [...] Si tratta dunque di usare Gramsci, non solo di citarlo. Non ultimo dei paradossi che segnano la storia della ricezione di Gramsci (che in gran parte coincide con la storia del pensiero politico comunista in Italia) è che un tale autore sia fra i piú citati della nostra recente storia culturale, ma sia anche al tempo stesso fra quelli meno utilizzati. Gramsci è infatti rimasto – a ben vedere – un pensatore le cui tematiche e il cui stile di ricerca non hanno dato luogo, in effetti, a nessuna vera prosecuzione. [...]" (Dalla nota dell’autore).
Chi ha tradito l'economia italiana?
Nino Galloni
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2015
pagine: 208
Chi ha tradito l'economia italiana?
Nino Galloni
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2014
pagine: 208
Chi ha tradito l'economia italiana? Come uscire dall'emergenza
Nino Galloni
Libro
editore: Editori Riuniti University Press
anno edizione: 2011
pagine: 166
La sconfitta del principale paradigma liberista (il risanamento dei conti pubblici come presupposto dello sviluppo) sostituito dal paradigma voluto dal potere vincente, la speculazione internazionale (che, invece, sta sostenendo, subito lo sviluppo con conti in ordine) non risulta ancora digerita dai governi e dagli Stati: che continuano ad anteporre "lacrime e sangue" e a non selezionare le misure di politica economica per scegliere solo quelle che aiutano lo sviluppo senza peggiorare i conti ovvero che migliorano i conti senza penalizzare lo sviluppo. Su questa strada è addirittura l'euro a rischiare, a breve, una brutta fine. Oggi la speculazione finanziaria è dieci volte più forte delle classiche istituzioni internazionali. La stessa Germania, in Europa, non riesce a tenere il passo con il cambiamento dei paradigmi. La svolta liberista anti-keynesiana della fine degli anni settanta ha esaurito la sua spinta devastatrice, ma la attuale prepotenza della finanza internazionale, dove ci sta portando? Su tale linea di ragionamento l'economista Nino Galloni propone questa ricerca che parte dal dopoguerra per arrivare alla cruciale resa dell'Unione Europea al diktat americano fra ottobre e novembre del 2011.

