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Libri di Emanuele Papi

Pietre dello scandalo. 11 avventure dell'archeologia

Pietre dello scandalo. 11 avventure dell'archeologia

Emanuele Papi

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2017

pagine: 156

Pietre dello scandalo e della passione: le rovine antiche paiono astronavi atterrate in mezzo a noi. Sono frammenti di frammenti spesso misteriosi che neppure la descrizione più minuziosa e il faro più luminoso riescono a decifrare. Un tempo erano costruzioni che ospitavano la vita, oppure erano monumenti speciali, e oggetti di uso quotidiano. Hanno subito guerre e distruzioni, rese di conti e vendette, condanne e riabilitazioni; sono stati coperti dal disonore, benedetti dalla fortuna e toccati dalla gloria... Emanuele Papi, direttore della prestigiosa Scuola Archeologica Italiana di Atene, ci guida in un viaggio appassionante attraverso undici storie archeologiche ai quattro angoli del Mediterraneo - dalla Libia all'Italia, dalla Siria alla Grecia.
16,00
Adriano. Roma e Atene

Adriano. Roma e Atene

Andrea Carandini, Emanuele Papi

Libro: Copertina rigida

editore: UTET

anno edizione: 2019

pagine: 357

Nel pantheon degli imperatori romani che la storiografia antica ci ha tramandato, Adriano è una figura eccezionale, così esuberante e poliedrica da ispirare i romanzieri e sfidare gli studiosi, anche a distanza di quasi due millenni. Di origine ispanica, pupillo di Traiano, appassionato di musica e poesia, filosofo, mecenate e perfino astrologo, secondo Andrea Carandini ed Emanuele Papi Adriano fu soprattutto un imperatore "architetto": un princeps illuminato e smisuratamente ambizioso, che, pur senza promuovere nuove grandi conquiste, concepì il potere come un instancabile moto progettuale e costruttivo destinato a imprimere segni profondissimi sulla fisionomia del mondo romano. Se la vita di Adriano fu un viaggio continuo da un confine all'altro dell'impero, due città ne costituiscono però i sicuri capisaldi: in nessun altro luogo la sua opera trasformatrice è riconoscibile come a Roma e ad Atene. In questo libro Carandini e Papi, tra i massimi conoscitori della storia antica di queste due città, mettono finalmente a disposizione del lettore un'inedita, duplice mappa della monumentale eredità che questo imperatore ci ha lasciato. Dal Pantheon all'Hadrianeum, dal Sepulcrum - trasformato nei secoli in Castel Sant'Angelo - al sarcofago imperiale riadattato in fonte battesimale barocco, passando per templi e biblioteche, archi trionfali e basiliche, terme e anfiteatri: ciascun sito archeologico è indagato alla luce delle scoperte più innovative e ricostruito nel dettaglio con l'aiuto di minuziose tavole grafiche. Nel racconto, storia e architettura si fondono per rievocare anche la vita e i personaggi che hanno abitato quei luoghi: la poco amata moglie di Adriano, Vibia Sabina, e l'amato Antinoo, e alcune figure finora rimaste in ombra come Plotina - la moglie di Traiano che fece adottare il futuro principe dal marito già morto, garantendogli così una discussa successione - o la suocera Augusta Salonina Matidia. Tassello dopo tassello, a ricomporsi davanti ai nostri occhi è così un sorprendente ritratto bifronte dell'imperatore. Dove su tutto domina il suo sguardo, in grado di coprire le distanze che separano Occidente e Oriente, in una sintesi forse irripetibile che non ha mai smesso di nutrire una civiltà, la nostra, radicata nella classicità adrianea. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2019.
20,00

La stele di Kaminia, gli Etruschi e l'isola di Lemno

Emanuele Papi, Carlo De Domenico, Riccardo Di Cesare, Germano Sarcone

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Luigi Rovati

anno edizione: 2023

pagine: 120

La stele di Kaminia, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Atene, è una delle tre iscrizioni, tra le più illustri dell’antichità, che hanno guidato generazioni di italiani nell’Ellade alla ricerca del passato. Realizzata nel VI secolo a.C. come segnacolo di una tomba e recuperata tra il 1883 e il 1885 nell’isola di Lemno, la stele era originariamente alta un paio di metri, anche se oggi ne rimane solo la metà superiore, con il profilo di un uomo che impugna lancia e scudo. Intorno alla figura e sul lato destro della pietra sono incise duecento lettere dell’alfabeto greco: in tutto trentatré parole su undici righe scritte in direzione alternata. Tuttavia, il testo scritto in greco non è né greco né indoeuropeo e appartiene alla stessa famiglia dell’etrusco e del retico, che si parlava e scriveva in una zona ai confini tra le attuali Austria, Svizzera e Germania. Gli archeologi, gli storici e i linguisti che si occupano della stele di Kaminia e del suo contesto sono alle prese con una questione ancora irrisolta: se gli abitanti di Lemno, testimoniati dalla stele e dalle altre iscrizioni, siano della stessa stirpe degli Etruschi migrati dall’Anatolia, con un gruppo stanziato a Lemno e un altro arrivato in Etruria, oppure se si tratti di Etruschi giunti a Lemno dall’Italia, per fondare una colonia o una stazione commerciale e di pirati nell’Egeo. La storia della stele, e del popolo di cui era espressione, è narrata in questo libro e nella mostra in corso presso la Fondazione Luigi Rovati fino al 18 luglio 2023, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, che a Lemno conduce scavi e ricerche da oltre un secolo.
13,00

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