Libri di Alex Himmel

"In due" è il racconto di una storia che non può essere compresa appieno senza ascoltare entrambe le voci. Se in "Indelebile" Riccardo ha raccontato la nostra relazione, questa volta è il mio turno. Io sono Alessio, l'altra meta di quel puzzle complesso e affascinante che è stato il nostro amore. Il nostro era un legame fatto di opposti. Non eravamo solo due persone: eravamo luce e buio, amore e odio, estasi e tormento. Per ogni promessa c'era una ferita, per ogni momento di felicità un urlo di dolore. Eppure, in quel caos, trovavamo sempre un motivo per restare. Oppure, forse, per perderci di nuovo. Questi due anni con Riccardo sono stati tutto: gioia e sofferenza, sogno e disillusione, inizio e fine. Questa è la mia versione di quei viaggi, quelle notti insonni, quei momenti in cui ci siamo guardati negli occhi sapendo di essere contemporaneamente la salvezza e la rovina l'uno dell'altro.

Promesse: facili da fare, difficili da mantenere. Lo sapevano benissimo Riccardo ed Alessio che avevano basato la loro relazione proprio sulle promesse. La prima, quella di un amore eterno. Si erano poi promessi di girare il mondo, lo scambio degli anelli, una convivenza sotto lo stesso tetto, trascorrere la loro vecchiaia in Austria. Promesse sbriciolate in una calda sera di fine agosto quando, pieni di rabbia e a denti stretti, si erano detti addio. Ma una promessa l'hanno mantenuta: incontrarsi, dopo 10 anni a Salisburgo, la meta del loro primo viaggio e palcoscenico del loro primo TI AMO. Un ritrovo tra amici, un bicchiere di vin brule caldo e il racconto del vissuto di quel lasso di tempo trascorso da estranei. Alessio e convinto che Ricky abbia ricominciato la sua vita a Londra. Ma il destino di Riccardo lo riporta subito nel suo piccolo paese di provincia, in quella prigione troppo piccola per i suoi sogni, per accudire la madre colpita da un grave infarto cardiaco.

Ripartire da se stessi non è mai semplice; tuttavia esiste un preciso istante in cui qualcosa si spezza e diventa necessario farlo. Un momento in cui realizziamo che non si può trattenere quel che non vuol essere trattenuto. Un momento in cui bisogna dire basta e iniziare a cercarsi. Spesso ci innamoriamo di qualcuno che non ci vede nemmeno e, quando apriamo gli occhi, ci chiediamo se ci abbia mai visto, se ci abbia mai guardato, se ci abbia mai amato. Ed è triste, ma è da questi rovinosi inciampi che si riprende, poi, a correre. È dai peggiori finali che fioriscono i migliori nuovi inizi. Riccardo e Ilaria si salvano grazie alla forza della loro amicizia. Si salvano da tutto: dalle assenze, dalle dipendenze. E impareranno che quello da cui non sapevano staccarsi, quello per cui avrebbero creduto di morire senza, non è più insormontabile, insostituibile. Indispensabile.

"Gennaio 2010. Una sera, mentre guardavo un telefilm, sentii nominare da uno dei protagonisti, la parola 'Cometa' e, in quel preciso istante, mi tornò in mente una serata che avevo vissuto l'estate prima assieme a Nicolas: avevamo fatto l'amore nella sua automobile e, in seguito, avevamo guardato le stelle cadenti. La notte di San Lorenzo era passata da pochi giorni... Accesi il mio pc ed iniziai a scrivere... È così che nasce 'Cometa'." (A. Himmel)