Libri di A. Mauro (cur.)
Photoshow. Le mostre che hanno segnato la storia della fotografia
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2019
pagine: 272
Prima ancora del suo atto di nascita ufficiale (agosto 1839), prima ancora di essere raccolta e stampata in un libro, la fotografia è stata esposta in una serie di mostre e presentata al pubblico perché tutti potessero conoscerla e apprezzarla. Questo libro studia la storia della fotografia attraverso le grandi mostre internazionali. I capitoli, illustrati dalle immagini d'epoca e dagli allestimenti originali, ripercorrono i momenti salienti, i protagonisti, le opere di una storia ancora in evoluzione. Se è vero che allestire una mostra significa cercare alleati per una battaglia, tante sono state quelle condotte dalla fotografia in nome di un'identità linguistica da affermare e ribadire. Dalla prima mostra fotografica, a Parigi nell'agosto 1839, alla Great Exhibition di Londra del 1851, alla tedesca Film und Foto del 1929, alle grandi mostre del MoMA di New York - prima fra tutte, "The Family of Man" - per arrivare a quelle del nuovo millennio, come "Here is New York" per cui , all'epoca dei social network e delle piattaforme di condivisione delle immagini, curare mostre di fotografia significa affrontare le sfide di una società "visiva" come la nostra.
William Klein. Il mondo a modo suo. Catalogo della mostra (Milano, 17 giugno-11 settembre 2016)
Libro: Copertina morbida
editore: Contrasto
anno edizione: 2016
pagine: 192
Pochi artisti hanno un approccio tutto loro. Ancor meno quelli che si dedicano a cinema e fotografia e grafica. Il libro che stringete tra le mani poteva essere messo insieme solo da William Klein. Dalle prime composizioni astratte agli scatti dada-pop sulla New York degli anni Cinquanta. Da Roma, Tokyo e Mosca a Parigi, Londra e Algeri. Dalle pagine di Domus, Vogue e dei suoi libri fotografici alle oltre venti pellicole tra documentari e film di finzione: ecco Il mondo a modo suo, momenti che segnano più di sessant'anni di carriera e una guida ai brulicanti, voluttuosi, terrificanti, adorabili, insensati, furiosi, teneri, crudi e splendidi decenni che abbiamo vissuto dopo la Seconda guerra mondiale. Non c'è dubbio che lo straordinario percorso artistico di William Klein sia irripetibile, ma la sua continua influenza suggerisce che possa essere almeno un modello, un faro di indipendenza. Sempre curioso delle persone. Coraggioso, audace. Pronto a essere frainteso. E anche ottimista.
I giorni e la storia. Le migliori immagini dell'archivio Bettmann
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2004
pagine: 237
Il volume è il catalogo della mostra di Verona (Scavi Scaligeri, 30 ottobre 2004 - 9 gennaio 2005). La mostra presenta una selezione di 150 immagini tratte dall'archivio fotografico Bettman. Otto Bettmann era un bibliotecario, curatore del dipartimento "rari" alla Biblioteca di Stato di Berlino quando, negli anni Trenta, comincia a raccogliere e conservare fotografie. Una passione autentica da bibliofilo, nata quasi per caso, che si trasforma gradualmente, nell'arco di sei diversi decenni e dalla Germania agli Stati Uniti, in uno sforzo culturale enorme e nella creazione di quella che oggi è considerata la più importante collezione di immagini storiche del mondo.
Helmut Newton. Autobiografia
Helmut Newton
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2004
pagine: 295
Helmut Newton è stato uno dei fotografi più audaci e celebrati del '900, senza dubbio l'unico a diventare una vera e propria star. Nella sua vita ha ricevuto molti premi, è stato osannato, pubblicato e celebrato da editori, riviste, pubblico e musei di tutto il mondo. Nel gennaio 2004 ha trovato la morte per un improvviso infarto mentre era al volante di una sfavillante Cadillac, lungo il Sunset Boulevard di Los Angeles. Maestro della provocazione, per cinquant'anni Helmut Newton ha scandalizzato e affascinato il mondo con i suoi ritratti femminili e il suo personaggio controverso. In questo volume, illustrato con le foto della sua collezione privata, Helmut Newton ha raccolto la sua storia in prima persona.
Sulla scena
Phil Stern
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2010
pagine: 114
Phil Stern è molto di più di un fotografo al quale è capitato di trovarsi "nel posto giusto al momento giusto". Il suo stile è inconfondibile e combina intelligente ironia, sapiente composizione formale e rapidità di osservazione. A caratterizzare le sue foto irripetibili c'è quella commistione contraddittoria di ironìa e distacco, ammirazione ed empatia che Stern sente ed esprime nei confronti del soggetto che fotografa. La sua Hollywood (quella dell'epoca d'oro delle majors e dei grandi divi che imponevano il loro stile e il loro sorriso al mondo intero) è allegra e spensierata ma anche insolita e bizzarra, patinata e perfetta eppure, improvvisamente, fragile, dolce e disarmante. Negli scatti di Phil Stern si rivive il senso dì quegli anni e di quei protagonisti. Se da una parte l'autore osserva il "dietro le quinte", smitizzando il soggetto e dissacrandolo, dall'altro subisce lui stesso il fascino di un'industria, dei suoi modelli creati ad arte, dei riflettori sempre puntati sul palcoscenico - anche quando la scena sembra ormai spenta.
I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2011
pagine: 313
Il volume presenta il lavoro di alcuni tra i più importanti protagonisti della fotografia di documentazione: da Bob Adelman a Gianni Berengo Gardin, da Marc Garanger a Josef Koudelka, da Li Zhensheng a Tom Stoddart, e molti altri. Le storie raccolte nel volume mostrano l'impegno e la volontà degli autori di portare alla luce e raccontare la violazione di alcuni fondamentali diritti umani. Autori, che dall'inizio del Novecento ai nostri giorni hanno puntato la loro macchina fotografica su una serie di storie nascoste con la cosciente intenzione di realizzare un'opera di denuncia e di controinformazione. Ogni reportage presentato è accompagnato da un'accurata scelta d'immagini e da un testo introduttivo che permette di comprendere il senso e il valore di questi 20 straordinari reportage. Dall'America della seconda metà dell'Ottocento, in cui Jacob Riis con la sua macchina fotografica cercava di mostrare a tutti "come vive l'altra metà", alle foto più recenti di Lucinda Devlin che mostrano le stanze della morte - le omega suites - delle prigioni degli USA, passando per il Sahel di Sebastião Salgado, il Sudafrica di Peter Magubane, la Primavera di Praga di Josef Koudelka, la guerra d'Algeria di Garanger, la tragedia di Chernobyl di Igor Kostin, il Vietnam di Philip Jones-Griffith, i genocidi del Ruanda e della Ex Jugooslavia, e molto altro, si traccia una storia della fotografia "concerned", impegnata, di quegli autori che "vogliono mostrare cose che devono essere corrette".
La materia dei sogni
Nino Migliori
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2012
pagine: 300
Nino Migliori sorprende chiunque decida di conoscere il suo lavoro. Sorprende per la sua produzione, per la diversità dei progetti realizzati, per gli scarti continui di linguaggio che ha saputo imprimere alle sue ricerche. Ma la vera sorpresa risiede nell'assoluta coerenza che in tanti anni ha sempre mantenuto dalle sperimentazioni alle immagini figurative, alle installazioni più ardite e nuove, tutto il suo lavoro si fonda su un unico, solo linguaggio da esplorare: la fotografia, materia prima essenziale per creare i suoi sogni visivi. In questo libro si riunisce, in una sorta di esteso e fantastico catalogo impossibile, il frutto di tanti anni di lavoro fotografico: dalle immagini di un realismo quasi magico degli anni Cinquanta alle celebri ossidazioni, ai Muri, alle sperimentazioni con la polaroid, alle installazioni con cui ancora oggi l'autore continua a sorprenderci. Fotografare, ha affermato, significa scegliere e trasformare. Nei suoi lavori la materia si trasforma sempre in qualcosa d'altro. In un brandello di memoria per i posteri, in un interrogativo per i contemporanei. In una strada nuova da percorrere. Come le tante che Migliori ha percorso, e continua ancora a percorrere, nella sua ricerca.
Gordon Parks. Una storia americana. Catalogo della mostra (Milano, 25 aprile-23 giugno 2013)
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2013
pagine: 235
Tra i fotografi più importanti del ventesimo secolo, dagli anni Quaranta fino alla sua morte, nel 2006, Gordon Parks ha raccontato al mondo, soprattutto attraverso le pagine della rivista Life, la difficoltà di esser nero in un mondo di bianchi, la segregazione, la povertà, i pregiudizi, ma anche i grandi interpreti del ventesimo secolo, il mondo della moda e perfino le grandi personalità del mondo in pieno cambiamento, come Malcom X, Muhammed Ali e Martin Luther King. Gordon Parks è un narratore unico dell'America, in grado con il suo apparecchio fotografico e la sua capacità di comprendere e scavare dentro le pieghe della società, rivelare le ingiustizie e i soprusi, portare alla luce la storia di chi non aveva voce per gridare la propria storia. Suddiviso in sei sezioni, In America, Terra di lavoro, Ritratti, La moda, Fiction, Leader neri e movimento per i diritti civili, il volume presenta le diverse realtà fotografate da Parks: storie di gruppi di persone che lottano per sopravvivere, piccole comunità lontane dal mondo ma anche personaggi alla deriva o già sotto i riflettori della cronaca. Gordon Parks costruisce i suoi racconti fotografici come veri storyboard in cui, immagine dopo immagine, è possibile individuare i protagonisti con cui immedesimarsi, vivere i loro problemi e seguirne le conseguenze drammatiche delle loro storie.
Photoshow. Le mostre che hanno segnato la storia della fotografia
Libro: Copertina rigida
editore: Contrasto
anno edizione: 2014
pagine: 272
Prima ancora del suo atto di nascita ufficiale (agosto 1839), prima ancora di essere raccolta e stampata in un libro, la fotografia è stata esposta in una serie di mostre e presentata al pubblico perché tutti potessero conoscerla e apprezzarla. Questo libro studia la storia della fotografia attraverso le grandi mostre internazionali. I capitoli, illustrati dalle immagini d'epoca e dagli allestimenti originali, ripercorrono i momenti salienti, i protagonisti, le opere di una storia ancora in evoluzione. Se è vero che allestire una mostra significa cercare alleati per una battaglia, tante sono state quelle condotte dalla fotografia in nome di un'identità linguistica da affermare e ribadire. Dalla prima mostra fotografica, a Parigi nell'agosto 1839, alla "Great Exhibition" di Londra del 1851, alla tedesca "Film und foto" del 1929, alle grandi mostre del MoMA di New York - prima fra tutte, "The Family of Man" - per arrivare a quelle del nuovo millennio, come "here is New York" per cui, all'epoca dei social network e delle piattaforme di condivisione delle immagini, curare mostre di fotografia significa affrontare le sfide di una società "visiva" come la nostra. Alessandra Mauro, curatrice del volume, è direttrice editoriale di Contrasto e direttrice artistica della Fondazione Forma per la Fotografia di Milano. Ha curato numerose mostre e pubblicazioni dedicate alla fotografia.
Ombre di guerra. 90 fotografie dai principali conflitti nel mondo per dire basta al dramma della guerra. Catalogo della mostra (Roma, dicembre 2011-febbraio 2012)
Libro: Copertina morbida
editore: Contrasto
anno edizione: 2016
pagine: 199
"'Quelle connerie la guerre', diceva Jacques Prévert, che fesseria, che assurdità. Proprio questa assurdità esprime la raccolta 'Ombre di guerra'. Fotografie che sollevano il velo, fermando per sempre un attimo di follia. Fotografare la guerra è un modo per mostrarne l'orrore e soprattutto un modo straordinario per arrivare dal cuore al pensiero. Le 90 fotografie della mostra di alcuni fra i più grandi fotografi di guerra, sono accompagnate dai loro testi inediti, che raccontano la genesi e i segreti delle loro immagini. Un invito alla riflessione e poi al dibattito su come dire basta alla violenza. Per questo la mostra fa parte delle iniziative promosse da Science for Peace, il movimento che ho voluto creare per promuovere la cultura della non violenza, della tolleranza, della risoluzione pacifica delle conflittualità. Per far questo non bisogna mai smettere di parlare di pace in ogni ambito del pensiero. Ombre di guerra: la parola alla fotografia." (Umberto Veronesi)