Libri di A. Raja (cur.)
Nessun luogo da nessuna parte
Christa Wolf
Libro
editore: E/O
anno edizione: 2013
Al centro di questo romanzo di Christa Wolf, uno dei suoi libri più belli, si muovono i poeti Heinrich von Kleist e Karoline von Cunderrode. Figli delusi della loro epoca, non hanno spazio «in nessun luogo, da nessuna parte». Christa Wolf immagina di vederli insieme, in un pomeriggio d'estate del 1804, sulle rive del Reno. Sono giovani, eppure prossimi alla fine. Karoline si ucciderà nel 1806, Kleist nel 1811. Nel salotto dove avviene il loro incontro si danno appuntamento personaggi illustri, poeti e scienziati di quell'epoca romantica a cavallo tra una Rivoluzione che va esaurendosi e la Restaurazione strisciante. I due poeti rappresentano una generazione che deve produrre nuovi modelli di vita perché i modelli del passato non valgono più. Sono stranieri in patria, battistrada senza seguito, entusiasti senza eco, voci senza risonanza. Isolati, esclusi da ogni possibilità di azione, relegati e confinati nell'avventura dell'anima, sono consegnati inermi ai propri dubbi, alla disperazione, alla sempre più viva certezza del fallimento. Christa Wolf ricostruisce con maestria un'epoca, un'atmosfera; e una sensibilità che ci appare straordinariamente moderna.
Un giorno all'anno 1960-2000
Christa Wolf
Libro: Copertina morbida
editore: E/O
anno edizione: 2013
pagine: 578
Il romanzo è incentrato non solo sulla figura della stessa scrittrice, ma anche sui personaggi che le sono vicini, famigliari, amici, avversari. Non è un'autobiografia, anche se ovviamente gli estimatori della scrittrice tedesca troveranno centinaia di notizie, aneddoti, vicende della sua vita privata. Non è un'autobiografia perché è un libro costruito secondo una trama. Non racconta tutta la vita, ma solo quella giornata, il 27 settembre, che si ripete per quarant'anni, ogni volta diversa, ogni volta aperta su un mondo che cambia. Sotto gli occhi del lettore sfilano, alternandosi, immagini della DDR, del muro di Berlino, della guerra fredda, della riunificazione tedesca, dell'"esilio" americano", della vita famigliare, i conflitti, la crescita delle figlie, i tradimenti degli amici, le perdite, gli abbandoni, le gioie...
La città degli angeli
Christa Wolf
Libro: Copertina morbida
editore: E/O
anno edizione: 2012
pagine: 416
Il libro descrive il soggiorno di Christa Wolf a Los Angeles tra il 1992 e il 1993, ospite della Fondazione Getty, soggiorno che coincise con una profonda crisi nella vita della scrittrice, quando in seguito alla divulgazione dei dossier dei servizi segreti (Stasi) della Germania Est si scoprì che la scrittrice, oltre a essere stata spiata per più di trent'anni perché considerata una voce critica e scomoda, in precedenza, dal 1959 al 1961, aveva collaborato in modo informale con quegli stessi servizi segreti. Il racconto alterna episodi di "vita quotidiana in California, incontri di Christa Wolf con esponenti della seconda generazione di ebrei emigrati dalla Germania negli anni Trenta e Quaranta, che hanno mantenuto con la Germania un legame fantasmatico, e il tentativo di ripercorrere le orme degli intellettuali tedeschi esiliati a Los Angeles durante il nazismo (la cosiddetta "Nuova Weimar sotto le palme": Mann, Brecht, Feuchtwanger, ecc.). Contemporaneamente l'autrice è raggiunta dalle notizie della violenta campagna stampa contro di lei che monta in Germania, e che a poco a poco non riesce più a ignorare o a tenere relegate ai margini della coscienza. Il libro diventa così un tentativo di ricostruire le tappe dell'adesione a un'idea di giustizia sociale che metteva al centro l'essere umano, e contemporaneamente una lucida riflessione su memoria e rimozione ("come ho potuto dimenticare?" è la domanda attorno alla quale ruota l'autoanalisi dell'io narrante).
La città degli angeli
Christa Wolf
Libro: Copertina morbida
editore: E/O
anno edizione: 2011
pagine: 399
Il libro descrive il soggiorno di Christa Wolf a Los Angeles tra il 1992 e il 1993, -ospite della Fondazione Getty, soggiorno che coincise con una profonda crisi nella vita della scrittrice, quando in seguito alla divulgazione dei dossier dei servizi segreti (Stasi) della Germania Est si scoprì che la scrittrice, oltre a essere stata spiata per più di trent'anni perché considerata una voce critica e scomoda, in precedenza, dal 1959 al 1961, aveva collaborato in modo informale con quegli stessi servizi segreti. Il racconto alterna episodi di "vita quotidiana in California, incontri di Christa Wolf con esponenti della seconda generazione di ebrei emigrati dalla Germania negli anni Trenta e Quaranta, che hanno mantenuto con la Germania un legame fantasmatico, e il tentativo di ripercorrere le orme degli intellettuali tedeschi esiliati a Los Angeles durante il nazismo (la cosiddetta "Nuova Weimar sotto le palme": Mann, Brecht, Feuchtwanger, ecc.). Contemporaneamente l'autrice è raggiunta dalle notizie della violenta campagna stampa contro di lei che monta in Germania, e che a poco a poco non riesce più a ignorare o a tenere relegate ai margini della coscienza. Il libro diventa così un tentativo di ricostruire le tappe dell'adesione a un'idea di giustizia sociale che metteva al centro l'essere umano, e contemporaneamente una lucida riflessione su memoria e rimozione ("come ho potuto dimenticare?" è la domanda attorno alla quale ruota l'autoanalisi dell'io narrante).

