Libri di Fondazione Giovanni Agnelli
Rapporto sull'edilizia scolastica
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 251
Non solo aula. Oggi tutti gli spazi fisici di una scuola - interni ed esterni - possono giocare un ruolo fondamentale nei processi di insegnamento e di apprendimento, favorendo l'innovazione didattica e migliorando il benessere di chi sta a scuola. Il Rapporto mette a fuoco il presente e il futuro degli edifici scolastici in Italia, con particolare attenzione all'organizzazione e alla didattica. Il filo conduttore è la convinzione della Fondazione Agnelli che gli interventi per migliorare la sicurezza e la sostenibilità ambientale degli edifici scolastici non siano più rinviabili; ma che al tempo stesso siano un'occasione unica per rinnovare in profondità gli spazi e il modo di fare scuola nel nostro Paese. Nella prima parte del libro elaborazioni inedite dall'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica aiutano a comprendere come sono fatte oggi le scuole italiane e quali criticità presentano, distinguendole sulla base del periodo di costruzione. I capitoli successivi si concentrano sui fattori di cambiamento (demografia, psicologia, pedagogia e didattica, sostenibilità) con i quali gli spazi del fare scuola sono chiamati a confrontarsi per accompagnare l'innovazione e a loro volta rinnovarsi. Ci si interroga sui modelli operativi e i casi reali di cambiamento degli ambienti di apprendimento in Italia - come il progetto "Torino fa Scuola" - e nel mondo. L'Atlante finale illustra alcune realizzazioni esemplari a livello internazionale, con indicazioni sulle possibili aree di miglioramento nelle scuole.
Lost. Dispersione scolastica. Il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 134
L'indagine raccolta nel volume intende contribuire a fare chiarezza sulle dimensioni dell'abbandono della scuola ed il costo economico patito per un fenomeno che comporta importanti rischi di esclusione lavorativa e sociale. Inoltre, per la prima volta rispetto a ricerche analoghe, si è provato a indagare la dimensione e il valore delle azioni che scuole e Terzo settore hanno in essere per contrastare il fenomeno. Secondo i dati dell'Unione Europea, gli early school leavers rappresentano oggi in Italia il 17%, mentre in Germania, Francia e Regno Unito la quota è sensibilmente più bassa. Anche se emergono progressi rispetto alla situazione del 2000, quando quella percentuale era del 25,3%, il nostro Paese continua ad avere un divario piuttosto rilevante rispetto agli altri Paesi europei. Questo fardello grava sull'economia e sulla crescita dell'Italia in modo pesante e il contrasto all'abbandono scolastico è perciò obiettivo esplicito del governo e di molti enti locali; importanti investimenti sono in atto o sono attesi nei prossimi anni. Ma l'attore pubblico non è il solo ad adoperarsi in tal senso. Da decenni il Terzo settore (associazioni, fondazioni, parrocchie, oratori, enti religiosi, doposcuola informali, centri aggregativi giovanili, centri sociali, ecc.) è attivo per garantire il recupero scolastico. Eppure finora non ne è mai stato stimato il valore delle azioni che pure consentono di raggiungere e recuperare alla scuola migliaia e migliaia di ragazzi.
I nuovi laureati. La riforma del 3+2 alla prova del mercato del lavoro
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 117
Il 2000 segna un'importante cesura nella storia recente dell'università italiana. In quell'anno viene introdotta, infatti, la riforma del "3+2". Nata dalla volontà di adeguare l'organizzazione dell'offerta universitaria al modello prevalente di istruzione superiore europea, strutturato su due livelli principali di studio - laurea triennale (bachelor) e laurea magistrale (master) - la riforma si propone di superare il grave ritardo dell'Italia rispetto agli altri paesi avanzati in termini di capitale umano. E, insieme, di rispondere a una domanda di equità e di mobilità sociale. Aumentare il numero di iscritti e di laureati, rendendo più veloce il conseguimento del titolo di studio, significa - nell'intenzione del legislatore - offrire ai giovani di origine sociale svantaggiata reali opportunità di accesso e di successo all'istruzione superiore, offrendo una preparazione che consenta loro un inserimento rapido e remunerativo nel mercato del lavoro dell'economia della conoscenza. Chi sono e quale profilo hanno i nuovi laureati post-riforma? In che cosa si distinguono dai loro predecessori e dagli attuali diplomati? Che giudizio si può dare del loro percorso lavorativo - per quanto ancora breve - in termini di occupazione e retribuzione? La formazione ricevuta è adeguata alle esigenze del mercato e serve alla modernizzazione del sistema economico italiano?
Rapporto sulla scuola in Italia 2009
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2009
pagine: 265
La scuola in Italia è una scuola a rischio. Le indagini internazionali sugli apprendimenti delineano un quadro impietoso del gap di competenze linguistiche, matematiche e scientifiche che già a 15 anni separa i ragazzi italiani dai loro coetanei europei. I nostri insegnanti appaiono nel complesso sfiduciati, penalizzati dall'assenza di incentivi retributivi e professionali, demotivati dalla caduta di prestigio del proprio ruolo sociale. L'autonomia scolastica, nata dieci anni fa sull'onda delle spinte al decentramento, è ancora oggi monca, incapace di dare vita a una distinzione efficiente di ruoli fra governo centrale, governi locali e scuole, e men che mai di alimentare nei singoli istituti sostanziali miglioramenti della didattica e dell'organizzazione dello studio. Allo stesso modo segna il passo anche il processo per sottoporre la scuola a un efficace e trasparente sistema di vantazione, complemento indispensabile dell'autonomia. È una situazione allarmante quella descritta dal rapporto della Fondazione Agnelli che, dopo aver fotografato lo stato generale di degrado e abbandono del nostro sistema educativo, propone linee di sviluppo futuro fondate non solo sul confronto con l'estero ma anche su una seria e approfondita operazione di rinnovamento e potenziamento professionale del corpo insegnante.
Rapporto sulla scuola in Italia 2011
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 167
Fra le famiglie e l'opinione pubblica, la scuola media si è guadagnata la fama di anello debole del sistema d'istruzione italiano. Anche i confronti internazionali la vedono penalizzata sul fronte della qualità degli apprendimenti. Che cosa c'è di vero e perché? Il Rapporto sulla scuola in Italia 2011 affronta in profondità i nodi critici (insegnanti, studenti, risorse educative e organizzative) della secondaria di primo grado, andando alla ricerca delle ragioni del suo malessere e interrogandosi sul senso della sua 'missione' presente. Se, infatti, negli anni Sessanta e Settanta la scuola media è servita a garantire l'originario obiettivo di fare crescere la scolarità italiana, attraverso il completamento dell'obbligo, oggi è una terra di mezzo, che non riesce a dare a tutti i ragazzi le stesse possibilità di successo negli apprendimenti. Come i due precedenti Rapporti, la ricerca si è avvalsa dei contributi multidisciplinari di un'equipe di esperti e nelle sue conclusioni offre indicazioni di policy per un rinnovamento della scuola media italiana nel segno di una maggiore equità ed efficacia.

