Libri di Francesco Pilastro
Ho ucciso-Ho sanguinato
Blaise Cendrars
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2023
pagine: 96
Sembrano due racconti distanti, "Ho ucciso" e "Ho sanguinato". Il primo, scritto nel 1918 a guerra ancora fresca, è una «rapida istantanea» che restituisce gli umori, gli odori di un campo di battaglia, la «puzza di sangue, fenolo, merda, putrefazione», come scrive Paolo Rumiz nella nota introduttiva. Il secondo, pubblicato nel 1938, è invece un percorso di rinascita, il racconto della vita caotica di un ospedale militare, un «girotondo infernale» che giustappone crudezza (o crudeltà), carità, abiezione, resurrezione, e una lingua – a tratti – dal sapore e dagli echi quasi proustiani. Eppure sono testi complementari. Una sorta di dittico ideale, una mise en scène della guerra in due atti. Istinto e pietà. Con una nota di Paolo Rumiz.
Sarajevo
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2022
pagine: 120
Scritto per la radiotelevisione francese e trasmesso la prima volta nel 1955, il radiodramma Sarajevo ruota attorno all’attentato del 28 giugno 1914, l’assassinio, per mano del nazionalista serbo Gavrilo Princip, dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie. Con il suo corollario di preludi e code, l'evento viene messo in scena in un gioco di flash-back e dissolvenze narrative da alcuni improbabili avventori di una vineria nella Sarajevo degli anni ’50, dove, nel corso di un improvvisato processo alla Storia, si va cercando la ragione ultima delle cose. Cendrars avvicenda sul palcoscenico una pletora di personaggi secondari; tra questi si insinua la figura ondivaga e umorale del caso, che sembra farsi beffe di loro, trascinandoli nelle sue repentine giravolte. La palese e quasi comica sproporzione tra la natura quasi caricaturale dei personaggi e ciò che è accaduto nei quarant’anni intercorsi tra l’attentato e il «processo» in vineria fa scivolare il dramma nel grottesco. Come se la Storia non fosse che una farsa priva di spazi di redenzione.
Sarajevo
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Nonostante
anno edizione: 2019
pagine: 124
Sarajevo è un radiodramma scritto da Blaise Cendrars per la radiotelevisione francese. Il racconto ruota attorno all’attentato del 28 giugno 1914, in cui persero la vita l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie. L’evento viene messo in scena, in un gioco di flash-back e dissolvenze narrative, da alcuni improbabili avventori di una vineria nella Sarajevo degli anni ’50, dov’è in corso un improvvisato processo alla Storia. Come in un girotondo folle e insensato, Cendrars avvicenda sul palcoscenico una pletora di figure secondarie – di comparse –, il cui carattere quasi caricaturale, di inetti in costante balìa delle giravolte del caso (o è il destino?), rende palese la (comica) sproporzione tra essi e ciò che nei quarant’anni intercorsi tra l’attentato e il «processo» è accaduto (a tacer d’altro, le due guerre mondiali). Sarajevo è dunque un dramma che vira al grottesco. Come se la Storia non fosse altro che una farsa priva di spazi di redenzione, o di catarsi.
Ho ucciso-Ho sanguinato
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Nonostante
anno edizione: 2015
pagine: 104
Sembrano due racconti distanti, "Ho ucciso" e "Ho sanguinato". Il primo, scritto nel 1918 a guerra ancora "fresca", è una "rapida istantanea" che restituisce gli umori, gli odori di un campo di battaglia, la "puzza di sangue, fenolo, merda, putrefazione", come scrive Paolo Rumiz nella nota introduttiva. Il secondo, pubblicato nel 1938, è invece un percorso di rinascita, il racconto della vita caotica di un ospedale militare, un "girotondo infernale" che giustappone crudezza (o crudeltà), carità, abiezione, resurrezione, e una lingua - a tratti - dal sapore e dagli echi quasi proustiani. Eppure sono testi complementari. Una sorta di dittico ideale, una mise en scène della guerra in due atti. Istinto e pietà. L'istinto è quello di sopravvivenza, che qui assume i contorni di un destino ineluttabile, un atto di resistenza da affrontare di petto, senza sotterfugi. La pietà, quella che si offre - letteralmente - al primo venuto, è mondata invece di ogni possibile retrogusto paternalista, senza fronzoli o infingimenti. Cendrars non cede alla tentazione del belletto o del salvacondotto cinico. Gli bastano due verbi per raccontare la tragica fatalità di una vita umana. Ho ucciso. Ho sanguinato.