Libri di Giusi Giaracuni
Costas Varotsos. Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa. Catalogo della mostra (Lecce, 29 giugno 2024-12 giugno 2025). Ediz. italiana e inglese
Libro: Cartonato
editore: Magonza
anno edizione: 2025
pagine: 176
"Costas Varotsos. Elpís" intreccia mito e presente, memoria archeologica e arte contemporanea, in un racconto visivo e simbolico che trova nella figura di Prometeo il suo fulcro vitale. Attraverso le opere di Costas Varotsos, il museo Sigismondo Castromediano di Lecce diventa teatro di una riflessione profonda sui temi della fragilità, della conoscenza e della speranza. Nel gesto di rubare il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini, Prometeo incarna la tensione eterna tra progresso e distruzione, salvezza e 'hybris'. Il fuoco si fa metafora della condizione contemporanea: strumento di creazione e trasformazione, ma anche emblema della responsabilità collettiva verso un mondo minacciato da guerre, crisi ambientali e derive tecnologiche incontrollate. Curato da Giusi Giaracuni e Luigi De Luca, e arricchito dai testi di studiosi internazionali, il volume racconta l’installazione di Varotsos come un viaggio sospeso tra archeologia e futuro. Le sculture, fatte di materiali trasparenti e fragili come il vetro, dialogano con i reperti millenari del museo, creando un cortocircuito di forme e significati che attraversa il tempo. "Costas Varotsos. Elpís" non è solo un omaggio al mito: è un manifesto per il nostro presente. In un’epoca segnata da incertezze e catastrofi, l’arte di Varotsos recupera la potenza originaria della speranza — non come attesa passiva, ma come energia vitale, fragile e ostinata, che spinge l’umanità a rinnovare il proprio patto con la vita.
L'approdo. Opera all'umanità migrante. Ediz. italiana e inglese
Costas Varotsos
Libro: Libro rilegato
editore: Carlo Toma Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 100
Otranto, la città più ad est d’Italia, vive da sempre un rapporto di reciproca apertura con le genti che popolano la costa orientale dell’Adriatico, facilitando il dialogo e la contaminazione tra le diverse civiltà, culture e religioni. La storia ha depositato sulla nostra costa e nella nostra cultura le tracce, chiaramente leggibili, di quanti, nei secoli, hanno attraversato il canale approdando ad Otranto con sentimenti di riparo, di rifugio o di conquista. Alla storia appartiene, ormai, il naufragio della Kater I Rades davanti alle coste Idruntine il 28 marzo 1997. Il progetto culturale "L’approdo" è stato voluto dalla città affinché possa restare sempre viva la memoria dell'affondamento della motovedetta albanese, in quel tragico venerdì santo di venti anni fa, in cui persero la vita oltre ottanta persone, soprattutto donne e bambini. L'opera dell'artista greco Costas Varotsos, realizzata tra l'estate 2011 e l'inizio del 2012, ha trasformato il relitto della Kater I Rades nell'emblema delle innumerevoli altre tragedie delle migrazioni che continuiamo sempre più frequentemente a registrare nel Mediterraneo.

