Libri di L. Beretta
Hirohito in Italia. Diari
Hirohito
Libro: Copertina morbida
editore: CIRVI
anno edizione: 2013
pagine: 256
Stupor e coma
Libro
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2009
pagine: 422
Delirium, stupor e coma sono condizioni cliniche con le quali devono frequentemente confrontarsi i medici di quasi tutte le specialità. Se diagnosticato e trattato in modo appropriato, il coma può spesso essere superato con successo; per contro, un ritardo nella diagnosi e nel trattamento può risultare fatale. Questo libro fornisce un approccio clinico aggiornato basato su rigorosi principi fisiopatologici per il medico chiamato a diagnosticare e trattare alterazioni dello stato di coscienza. La parte iniziale del volume è dedicata alla descrizione della fisiologia dello stato di coscienza e della fisiopatologia delle alterazioni della coscienza. La trattazione prosegue con la descrizione dell'approccio al paziente con alterazione dello stato di coscienza, riservando particolare attenzione all'esame medico, ma illustrando anche le più moderne tecniche diagnostiche per immagini. Le principali cause strutturali e metaboliche del coma sono analizzate in dettaglio. Il testo affronta, quindi, il trattamento d'urgenza sia medico sia chirurgico dei pazienti con specifiche alterazioni della coscienza e la relativa prognosi. Questa edizione è arricchita di nuovi capitoli dedicati all'approccio alla diagnosi di morte cerebrale e alla fisiologia clinica dello stato vegetativo e dello stato minimo di coscienza, come pure ai problemi etici legati alla cura di questi pazienti e al rapporto con i loro familiari.
Diario italiano
Hiroshi Hiramoto
Libro: Libro in brossura
editore: CIRVI
anno edizione: 2007
pagine: 114
Il diario tenuto da Hiramoto Hiroshi durante il suo soggiorno torinese negli anni 1880 è, a tutt'oggi, l'unica testimonianza giapponese diretta della presenza di un gruppetto di otto giapponesi a Torino a partire dal 1873. Nel 2003 è apparso in Giappone un articolo su questi giapponesi a Torino, che però non si avvaleva ancora dei documenti originali dell'Archivio storico dell'Istituto Internazionale Italiano di Torino e dell'originale di questo diario, proprietà della Signora Gôto Fuyu di Akita, discendente dell'autore, che con estrema cortesia lo ha messo a disposizione con suggerimenti e commenti. Hiramoto Hiroshi, a differenza dei primi studenti giapponesi che frequentarono l'Istituto Internazionale Italiano di Torino, non era venuto in Piemonte per studiare, ma per lavoro, inviato dalla ditta Kawashirigumi di Akita, nel nord-ovest del Giappone, che vendeva in Italia il seme-bachi di sua produzione.