Libri di M. Trevisan (cur.)
Ars factiva. La bellezza utile dell'arte
Libro: Copertina morbida
editore: Libri Scheiwiller
anno edizione: 2021
pagine: 176
Ars factiva è arte efficace, produttiva. È arte che dialoga con il mondo delle imprese, della tecnologia, dell'educazione, della società, ma che sa produrre se stessa in maniera creativa e innovativa. Il tema della "necessaria inutilità" dell'arte è antico ed è stato dibattuto varie volte, ma nella nostra società acquisisce nuovi significati. Il sottotitolo, provocatorio, sta a sottolineare come nella società contemporanea, caratterizzata da progressi scientifici e tecnologici mai visti prima, l'arte può assumere un nuovo ruolo. Ars factiva non è un saggio curatoriale, ma un approfondimento su come arte contemporanea e società possano essere strettamente correlate. Parliamo di appagamento estetico, ma allo stesso tempo di funzionalità a qualcosa - se non altro dal punto di vista educativo e della comprensione - in campi quali il mondo delle particelle, i big data, il rapporto con la natura, l'architettura e lo spazio, la comprensione del corpo umano, la psicologia, oltre che in generale la scienza e la tecnologia. Dopo una panoramica in ognuno di questi ambiti, per capire il nesso con il mondo dell'arte, un capitolo è dedicato a una installazione per ciascuna di queste relazioni, un'opera che esprime al meglio tale rapporto, da Iñárritu a Ikeda, da Gormley a Tresoldi. È quindi anche un'opportunità per presentare alcune opere e installazioni che usano un linguaggio estremamente avanguardistico e multidisciplinare. Quindi intrigante.
Racconti del Cadore
Giovanna Zangrandi
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2010
pagine: 216
Cadorina d'adozione, come lei stessa si presenta nella quarta di copertina delle sue opere, Giovanna Zangrandi nasce in realtà in provincia di Bologna e si trasferisce a Cortina nei primi anni Trenta. La scelta della montagna costituisce per lei una nuova nascita, simbolicamente rappresentata dall'abbandono del nome di origine (Alma Bevilacqua) e dalla decisione di interrompere una promettente carriera universitaria in ambito scientifico per intraprendere quella più incerta di scrittrice. L'amore per il Cadore è, quindi, in Zangrandi, non pura ammirazione delle bellezze paesaggistiche ma radicato bisogno di un luogo in cui sentirsi pienamente se stessa e fondersi con l'elemento naturale. La montagna assurge così a luogo tematico ricorrente non solo in ogni sua opera edita - da quella d'esordio, Leggende delle dolomiti, ai romanzi, al diario di militanza partigiana (I giorni veri), alla cronaca del Campo rosso -, ma anche nei suoi numerosi racconti (circa quattrocento) pubblicati, lungo tutto l'arco della sua esistenza, in giornali e riviste nazionali di rilievo e conservati nel suo archivio personale. Racconti del Cadore presenta al lettore, per la prima volta, una selezione di quarantanove testi, permettendo di scoprire l'eccezionalità di questa figura intellettuale, capace di offrire brani in cui la soggettività e la memoria si fondono con il racconto dell'esperienza di vita in montagna e il ritratto dei suoi abitanti.