Libri di A. Foti
Fordismo e postfordismo. Il pensiero regolazionista
Robert Boyer
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2007
pagine: LI-145
Gli aggettivi "fordista" e "postfordista" sono ormai entrati nella lingua parlata, dopo essere stati ampiamente usati nelle scienze sociali. Eppure, anche fra gli studiosi, sono pochi quelli che ne conoscono la provenienza teorica. Si deve infatti agli economisti francesi della Scuola della Regolazione l'elaborazione, a partire dagli anni Ottanta, dei concetti di fordismo e postfordismo per descrivere le diverse modalità di crescita delle principali economie occidentali prima e dopo la crisi degli anni Settanta. Il regolazionismo unisce elementi marxiani, keynesiani e schumpeteriani in un'originale sintesi che dà conto dell'evoluzione economica di medio periodo delle economie avanzate. Robert Boyer, capofila dei regolazionisti, condensa qui per la prima volta le principali proposizioni della scuola, che investigano la tensione esistente fra accumulazione privata e regolazione istituzionale nella storia del capitalismo. Per esempio, lo stesso paradigma tecnologico (grandi impianti con forti economie di scala) è alla base sia della grande depressione degli anni Trenta sia del periodo di forte e stabile crescita degli anni Cinquanta e Sessanta. Per Boyer e colleghi, è la diversa regolazione del mercato del lavoro nelle due fasi storiche (concorrenziale in un caso, contrattata nell'altro) a spiegare esiti economici così drammaticamente diversi.
L'Occidente alla guerra. La tentazione dell'interventismo
Martin Shaw
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2006
pagine: VIII-232
La sociologia della guerra di Shaw analizza i tratti politici e strategici del nuovo militarismo occidentale, scaturito dalla sconfitta del Vietnam, e di quel tipo di guerra fondato su bombardamenti indiscriminati e massiccia presenza a terra delle proprie truppe. Il nuovo modo con cui l'occidente va alla guerra si fonda su criteri assai diversi. In primo luogo, è politicamente imperativo che le guerre siano brevi e le perdite militari contenute, anche a costo di fare molte vittime civili. Sono i caduti occidentali a determinare consenso politico ed esiti elettorali, non altro. Le guerre occidentali sono quindi fondate sul trasferimento del rischio di morte su altri attori militari e, in ultima analisi, sui civili non combattenti. Mentre i suoi nemici teorizzano la strage indiscriminata o la pulizia etnica, l'occidente compie sforzi per ridurre le vittime civili. Shaw ritiene che l'invasione angloamericana dell'Iraq - di cui analizza in dettaglio economia e rappresentazione dei rischi militari - abbia violato le regole chiave del nuovo modo occidentale di fare guerra e che ciò abbia precipitato la sua crisi. Anche l'insuccesso israeliano nella guerra in Libano illustra come sia sempre più difficile vincere militarmente contro nemici tanto ideologicamente motivati quanto tatticamente avveduti.
Paura. La politica del dominio
Corey Robin
Libro: Libro in brossura
editore: Università Bocconi Editore
anno edizione: 2005
pagine: XII-324
L'autore, professore di Brooklyn ed editorialista sul New York Times, in questo saggio offre uno studio sulla paura come tecnica e strumento di potere. Dopo aver esplorato i classici del pensiero politico moderno, egli sostiene che la paura rischia di mettere in crisi sia la democrazia sia il liberalismo nel mondo di oggi.