Libri di Armando Marozzi
Il ritorno del represso. Verso una nuova teoria dell'emancipazione
Armando Marozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2016
pagine: 416
L'esperienza comunista si è definitivamente chiusa con il crollo del muro di Berlino? Alla sinistra non resta che genuflettersi al capitale e parlare con la lingua del neoliberismo meglio di quanto non faccia la destra? Il più grande e il più radicale dei progetti di emancipazione dei popoli della Terra è stato davvero sconfitto senza possibilità d'appello? Ad uno sguardo onesto, nel "paradiso" capitalista sembra sopravvivere più di un problema. La storia, anziché concludersi - come qualcuno avrebbe voluto -, continua a celebrare il sacrificio di intere popolazioni sull'altare del profitto. Da ciò sorge la legittimità di elaborare un nuovo concetto di emancipazione. Parlare oggi di comunismo non deve significare un piatto ritorno ad esperienze storiche passate: il comunismo novecentesco è morto, ma in esso vi era una scintilla che vale la pena salvare, non per ripetere il già-stato, ma per riprogettare ciò che non si riuscì a costruire. Questa opera propone un contributo neo-hegeliano alla causa dell'emancipazione: tentativo inedito e paradossale sia di rovesciamento materialistico del comunismo di Marx, sia di critica dei principali concetti marxisti.
Prassi e redenzione. Un viaggio nella dialettica negativa di T. W. Adorno
Armando Marozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2015
pagine: 472
La storia può apparire spesso come una successione ininterrotta di prevaricazioni e distruzioni, priva di qualsiasi razionalità. Eppure, a uno sguardo più attento, essa si rivela ben più complessa, frutto di una contraddizione permanente e tuttora aperta tra la logica del dominio, da un lato, e la cultura della dignità e dell'armonia con la natura, dall'altro. Lodare questa cultura senza smascherare quella logica è pura retorica. Ma giungere alla resa disperata nei confronti dei rapporti di forza vigenti nella società, credendo che la violenza sia l'unica sovrana nella storia, è non meno sbagliato. In tutta la sua opera Theodor W. Adorno ha cercato di svolgere il compito di analizzare le forme organizzate, sistematiche e "normalizzate" del dominio e della menzogna, peraltro senza mai chiudere lo spiraglio che lascia spazio alla speranza di un riscatto che porti alla luce il volto più fedele dell'umanità. La sua diagnosi della ragione occidentale mostra che essa non va liquidata, piuttosto va guarita da quel virus del totalitarismo che la rende delirante. Solo passando per questa radicale autocritica la ragione potrà divenire un'energia di lucidità necessaria all'azione impegnata nell'autentica trasformazione storica, quella che promette di avvicinare l'umanità a una condizione di vita che non sia una sventura. Questo libro esplora il percorso di Adorno sapendo evidenziarne i passaggi e le implicazioni con grande chiarezza.

