Libri di Benedetto Gentile
Giovanni Gentile. Dal discorso agli italiani alla morte (24 giugno 1943-15 aprile 1944)
Benedetto Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2024
pagine: 124
«Questo piccolo libro è una rarità. Scritto da Benedetto Gentile verso la fine del 1949 poco più di cinque anni dopo l’assassinio del padre, consumato il 15 aprile 1944, uscito per la prima volta nel 1951 presso Sansoni, la Casa editrice paterna, è stato ristampato nell’aprile 1954 e non più ripubblicato. Circolazione, dunque, ristretta. Solo gli specialisti ne hanno memoria e pochi lo ricordano. Il libro – che è corredato con gli ultimi scritti di Giovanni Gentile – merita invece di essere conosciuto, come fonte preziosa per la ricostruzione degli ultimi mesi di vita del grande filosofo, della sua attività, del suo impegno, del suo stato d’animo. E delle vicende, viste dall’interno familiare, che fanno da sfondo e ne prepararono e apprestarono la fine: il Discorso agli Italiani pronunciato in Campidoglio il 24 giugno 1943, il trauma del 25 luglio, la polemica col ministro dell’Educazione nazionale Leonardo Severi dell’agosto, l’8 settembre, l’incontro con Mussolini il 17 novembre, le nomine, durante lo stesso mese, a Presidente dell’Accademia d’Italia e a Direttore della “Nuova Antologia”». (Marcello Pera)
Ricordi e affetti
Benedetto Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2022
pagine: 180
Benedetto Gentile è nato a Palermo il 10 luglio 1908, quinto dei sei figli del filosofo Giovanni e il suo nome viene scelto in omaggio a Benedetto Croce. Entra in carriera diplomatica nel 1935 e nel 1936 viene destinato ad Alessandria in Egitto come Vice Console. Dal 1937 è a Londra dove rimane fino al 1942 quando viene trasferito a Basilea come Console aggiunto. Nel 1943 rientra a Roma e dal 1945 al 1947 è al Ministero. Lascia la carriera diplomatica nel 1949 per occuparsi, col fratello Federico, della casa editrice Sansoni di cui è presidente fino al 1976. Dal 1946 in poi si è anche dedicato alla Fondazione intitolata al padre, dotata della sua biblioteca e dell’archivio, che nel 1954 viene donata all’Università “La Sapienza” di Roma. In questo libro ha voluto dare una testimonianza della sua vita e delle sue esperienze nel campo editoriale e diplomatico. Dalle pagine dei ‘Ricordi’ emerge in particolare la figura del padre, come in questo ricordo di bambino: «Non so se egli avesse allora una predilezione per me. Così si diceva in casa, anche perché sembra io fossi l’unico che si azzardasse ad andare a bussare alla porta del suo studio mentre lavorava. Riconosciutomi mi lasciava entrare ed io mi sedevo in un angolo, su una sediola, a sfogliare una grande edizione illustrata della Storia della Rivoluzione Francese del Thiers. Sul rapporto Gentile-Croce scrive che: «deve essere indagato anzi tutto sotto il profilo psicologico. È sotto questo segno che vanno ricercate le origini del comportamento dell’uno e dell’altro, a parer mio specialmente di Croce. Qual è stata insomma la vera radice di un distacco che è giunto ad esprimersi in forme e toni tanto violenti? […] I temperamenti dei due uomini non potevano essere più dissimili, così come la loro estrazione e le condizioni in cui le loro vite, rispettivamente, si sono svolte». In conclusione, come lui stesso scrive: «[…] questi miei ricordi, anziché seguire una strada dritta, vanno svicolando a destra e a manca, un ricordo richiamandone un altro e mutando perciò sfondo e momento».