Libri di Carlo Grandini
Noi eravamo quei giornalisti. Il «mio» Montanelli
Carlo Grandini
Libro: Copertina rigida
editore: Cicorivolta
anno edizione: 2017
pagine: 136
Un giorno incontro Lorenzo Pilogallo il quale mi avverte che "Montanelli vorrebbe incontrarti. Posso dirgli di sì, dove e quando?" Quasi stento a capire, a rendermi conto. E gli domando: "Ma Montanelli chi, il maestro del secolo?" "Proprio lui. Ha apprezzato, lui che è anche un appassionato di calcio, alcuni degli articoli che di recente tu hai mandato dal Sud America. E così vorrebbe conoscerti. Magari deve dirti qualcosa. Va bene?"Avevo incrociato re Indro un paio di volte al piano nobile del "Corriere", alto e magro con il suo tradizionale maglioncino bianco stretto al collo sopra una giacca grigia. Ma al di là di un "Buongiorno", subito ricambiato, non avevo osato andare. E adesso? Qui comincia la favola, la storia mai scritta del "mio" Montanelli... (Brano tratto dal libro)
Forbici e veleno
Carlo Grandini
Libro: Copertina morbida
editore: Cicorivolta
anno edizione: 2015
pagine: 160
Nella Ferrara dell'ultimo dopoguerra, un negozio di barbiere non è semplicemente riservato alle varie pratiche di forbici e rasoi, ma si presta anche, quasi fosse un confessionale, a scambi di confidenze talvolta delicate e imbarazzanti. Nell'intreccio narrativo, il pio barbiere Socrate, che ne è il protagonista, cade suo malgrado in una trappola di sussurri, grida e notizie che a mano a mano gli avvelenano la vita. Fino a quando... "La storia che Carlo Grandini ci racconta è ambientata in uno spazio e in un tempo che assomigliano alla nebbia di Ferrara. Un personaggio, Socrate, che riesce ancora a parlare con i suoi defunti, così come con i vivi che attraversano il suo negozio e gettano sulla sua coscienza di uomo le ansie, i segreti e i tormenti del quotidiano. Un quotidiano che sembra abitato da valori oggi in disuso, dove esiste ancora una linea netta tra il bene e il male, e soprattutto dove si sogna, si spera, si crede nel domani. Una vita che sa di buono come i l cibo genuino che accompagna le serate solitarie di questo personaggio che tanto ricorda 'Pereira' di Antonio Tabucchi." (dalla Prefazione di Francesca Boari)

