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Libri di Clemente Manenti

Corrispondenze berlinesi

Corrispondenze berlinesi

Clemente Manenti

Libro: Libro in brossura

editore: BFS Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 159

Clemente Manenti è stato militante politico, organizzatore culturale, insegnante, scrittore e altro. Le carte lasciate alla sua morte includono, oltre a 38 taccuini, un dossier di 24 fascicoli catalogati Corrispondenze Reporter. Sono testi quasi tutti dedicati alla vita politica e culturale delle due Germanie negli anni 80, quando Clemente vi ha a lungo soggiornato. Delle Corrispondenze si pubblicano qui i testi completi, dattiloscritti, corretti a mano e datati o databili. Solo alcune di esse uscirono in «Fine Secolo», il settimanale culturale del quotidiano «Reporter». Le completano gli articoli usciti sulla rivista «Diario della Settimana», negli anni 90.Oltre alle Corrispondenze edite e inedite, si propone una selezione delle note dei taccuini scritti a partire dal 1980, l’anno di inizio di un soggiorno berlinese, ma le date di composizione non sono certe perché, in qualche caso, mancano riferimenti testuali e contestuali che consentano di ipotizzarne la cronologia. Dei pensieri, delle note di lettura, degli aforismi dei taccuini, Michele Battini ha fatto qui una scelta ragionata e commentata.
16,00

La migrazione degli uccelli. Genetica, evoluzione, comportamento, ecologia

Peter Berthold

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2015

pagine: 384

Osservare uno stormo di uccelli in migrazione stagionale è un'esperienza tante comune quanto stupefacente. Nel cielo si disegnano geometrie vive, quasi danzanti, e perfettamente orientate lungo rotte destinate a percorrere gli emisferi attraverso oceani, deserti, catene montuose, distese di ghiacci. Una meraviglia che per il grande ornitologo Peter Berthold non ha segreti. Con strumenti di ricerca sempre più sofisticati - accanto ai tradizionali metodi sperimentali, la telemetria satellitare, che si avvale di microtrasmettitori collocati sul dorso dei volatili -, ' ha dedicato l'intera sua attività di scienziato alla comprensione di quali prodigi di regolazione concorrano a "uno dei fenomeni più avvincenti del mondo vivente", ossia al movimento pendolare dei migratori tra i quartieri riproduttivi e quelli di svernamento. Tutto ciò che Berthold sa in materia lo ha riversato in questo libro. Vi esamina la varietà delle specie migratrici, le prestazioni dei comportamenti migratori, le basi fisiologiche, i fattori genetici della navigazione, le bussole biologiche, le strategie evolutive, i contesti ecologici, ma anche i fattori di rischio e le necessarie misure di tutela da parte dell'uomo. Perché "mai come oggi, in tutto il corso della storia umana, gli uccelli migratori sono stati o tanto vicini a una catastrofe globale".
28,00 26,60

Ungheria 1956. Il cardinale e il suo custode

Clemente Manenti

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2006

pagine: 186

"Il nome è cambiato ma l'uomo è lo stesso". Se non fosse passato per la tragedia ungherese e per la morte, il caso Antonio Pallavicini - alias Antál Pálinkás - potrebbe essere venuto dall'umorismo di Gogol': il destino sarcastico di un uomo che decise di cambiare nome perché il suo, così aristocratico, gli sembrava ormai estraneo alla sua identità, e finì schiacciato da quel nome abiurato. La vicissitudine, maturata nel contesto della rivoluzione del 1956, vale come un simbolo dell'attitudine tirannica a fare della carta d'identità non scelta - quando si è nati e dove, da che famiglia, di che sesso e religione - una colpa, e dell'identità scelta una trama sospetta, da castigare. Antonio Pallavicini (1922-1957), figlio di un marchese ungherese di antiche origini italiane, aveva rinnegato il proprio nome e i propri avi con tutte le forze, per una regolare carriera di ufficiale dell'esercito. La sorte lo designò a eseguire l'ordine di scarcerazione del cardinale primate d'Ungheria Mindszenty. Ciò bastò a travolgere il leale Pálinkás-Pallavicini nella sceneggiatura della vendetta comunista, nella parte del traditore smascherato. In questa minuziosa ricostruzione di un avvenimento capricciosamente lugubre e poco noto, l'illusione quasi pirandelliana dell'alias Pálinkás offre una lente limpida per rivedere la ribellione di un popolo, che credette possibile la libertà e l'autogoverno.
10,00 9,50

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