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Libri di Costanza Tabacco

Il panico politico

Il panico politico

Jean-Luc Nancy, Philippe Lacoue-Labarthe

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2018

pagine: 62

"A distanza di quasi trent'anni dalla loro pubblicazione in Francia, gli appunti di questo corso di Jean-Luc Nancy e Philippe Lacoue-Labarthe costituiscono i presupposti per un'affascinante indagine intorno alla questione altamente contemporanea dei rapporti, non solo teorici, tra la psicanalisi e il politico inteso quale sfera del potere. Presentati volutamente in uno stile "non finito" che cerca la libertà espressiva per restare il più vicino possibile ai testi analizzati, il panico politico è un tentativo di decostruzione della scienza freudiana a partire da interpretazioni tanto filologiche quanto eretiche di alcuni testi di Sigmund Freud quali "Psicologia delle masse e analisi dell'Io" e "L'uomo Mosè" e la religione monoteistica. La tesi di questo volume prende avvio dalle riflessioni di Freud sulla cultura, lo "scenario più ampio", che per i filosofi è la zona di confine tra la psicanalisi e il politico. I concetti di individuo narcisista e identificazione sono, tra gli altri, riesaminati con cura. Tanto la psicanalisi che la filosofia politica si rivelano ancora, e troppo, ancorate alla metafisica occidentale ed è in particolare il mito dell'origine in quanto principio del comandare {arche) a essere analizzato e decostruito. Dove c'è cultura, c'è coesistenza con l'altro: una condizione che i due autori intendono quale leva di un pensiero pre-metafisico. Una rilettura della categoria di "essere-insieme" è allora proposta, in quanto esperienza collettiva dell'assenza del padre. Panico politico, dunque. Non il panico come patologia, ma come reazione la cui cifra è ontologica: più che curarla, bisognerà apprendere ad ascoltarla. Il panico è il sintomo di un'altra possibile storia dell'interazione tra psiche individuale e vita collettiva, del fragile rapporto tra il ritrarsi del politico e l'inizio della politica."
10,00

Scritture della creazione. In dialogo con Maurice Blanchot e Jean-Luc Nancy

Scritture della creazione. In dialogo con Maurice Blanchot e Jean-Luc Nancy

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2013

pagine: 92

Strasburgo, agosto 2011. Jean-Luc Nancy spedisce a Costanza Tabacco e Andrea Saltini uno scritto, "Le neutre, la neutralization du neutre", sulla questione del neutro nell'opera di Maurice Blanchot. Questo saggio vuole approfondire una questione sollevala in una breve conversazione che a sua volta figura nel testo. Entrambi i lavori sono qui riportali integralmente, insieme a quello di Blanchot sul poeta Réne Char, "La bestia di Lascaux". Parola orale e scritta, il dono di Nancy fa quel che deve. Dalla grotta di Lascaux e dai suoi fregi millenari si dipana un filo appassionante che interroga il motivo della "neutralizzazione", secondo una duplice interpretazione: il neutro, inteso come "una minaccia e uno scandalo per il pensiero", evitato, disinnescato da una cultura che non vuole né può riconoscerlo; e il neutro come "primo motore" del gesto creativo. Questo dialogo con Nancy e Blanchot segue le due strade. Suggerisce una possibile lettura dei metodi e dei fini della sostanziale rimozione della questione del neutro e a un tempo indica, per quanto possibile, alcuni tratti del snodarsi in comune. Entrambi i piani appaiono qui attraverso scritture eccentriche rispetto alla volontà di comprendere sistemando, cioè ancora neutralizzando. In un momento di crisi dei sistemi di padronanza, il libro "in comune" tenta un "esercizio di pensiero" tra filosofia e psicanalisi, capace di dare voce a questa assenza di "origine", di "giustificazione", di "fine".
10,00

Prendere la parola

Jean-Luc Nancy

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2013

pagine: 248

"Il giardino edenico è perduto e non c'è ritorno. Smarrita è la pace, decaduta è la sicurezza della prima nominazione. Le parole che pronunciamo sono ridotte a semplici segni semantici, strumenti d'intesa. Non sono più essenziali né in terra, né in cielo. Tra la nostra lingua e la voce della natura non c'è più rispondenza diretta. Ogni conoscenza, ogni comprensione umana cade al di qua dell'esistenza autentica. Con 'Prendere la parola', Jean-Luc Nancy segnala che è necessario congedarci dai rassicuranti ancoraggi estetici e dalle tentazioni della hybris tecnologica, per affidarci - quando d'ora in poi prenderemo la parola - a un annuncio alveolato, frammentario, segnato dalle divisioni dello spirito. Ospite non riconciliato dello spirito dei tempi, Nancy prende la parola contro la condizione annientante del pallido linguaggio concettuale, il sempre-uguale in abiti ogni volta diversi. Prende la parola per prendere le distanze dalle certezze che, parola per parola, confermano le illusioni e conducono a una verità solo apparente. Prende la parola per cercare nel nostro esserci l'insieme vivente: la connessione più alta tra l'essere umano e ciò che resta della totalità della vita." (Dalla postfazione di Flavio Ermini)
18,00 17,10

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