Libri di D. Fabiani
Regards croisés France-Italie. Langues, écritures et cultures. Ediz. italiana e francese
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2016
pagine: 160
Lo sguardo reciproco tra Italia e Francia nel corso dei secoli, accompagnato da entusiasmo ma anche da pregiudizi, dal fascino per le mode venute dal paese d'Oltralpe ma anche dal rifiuto dei costumi e della lingua del popolo vicino, riflette la rivalità latente tra due popoli accomunati da tratti religiosi e linguistici, da una simile matrice culturale di tipo umanistico, ma che tutto divide in senso politico, economico, sociale. Gli intensi scambi culturali ed economici tra i due paesi, testimoniati fin dal Medioevo da scrittori, viaggiatori, diplomatici, storici, traduttori, migranti, hanno preso e ancora oggi prendono a volte la forma di un'adesione incondizionata, mentre in altri casi si traducono in ostilità manifesta, in rivendicazione di una superiorità degli individui e/o della nazione. Le relazioni Italia-Francia non sono riducibili a meri trasferimenti di mode, correnti o generi, a contatti politico-diplomatici, ma comportano ad ogni passaggio un sottile, eppure profondo e reciproco ripensamento del nostro essere nel mondo.
Scritti sul romanzo
Paul Gadenne
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2013
pagine: 780
I dieci saggi che compongono questa silloge, "Scritti sul romanzo", tradotti per la prima volta in italiano da Daniela Fabiani, rappresentano uno spaccato significativo della riflessione meta-letteraria di Paul Gadenne, scrittore francese riscoperto negli anni Ottanta che seppe anticipare con acume personale elementi, aspetti e tecniche narrative del romanzo a lui successivo. Gadenne, associato da una certa critica al filone letterario europeo della "nuova psicologia", è convinto che il romanzo, a dispetto degli annunci costanti sulla sua dissoluzione, sia un genere ancora praticabile perché capace di illustrare dibattiti esistenziali che ci toccano da vicino e soprattutto perché noi "non desideriamo diventare migliori" ma "desideriamo principalmente sfuggire alla noia".