Libri di D. Varini
L'occhio del silenzio. Conversazioni con Henri Cartier-Bresson
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 87
"Si parla sempre troppo. Si usano troppe parole per non dire niente. La matita e la Leica sono silenziose", disse Henri Cartier-Bresson nel 1994 a Pierre Assouline. "Per durare - sosteneva Bachelard - bisogna affidarsi a dei ritmi, ovvero a dei sistemi di attimi". E il tempo non è stato in fondo altro - da Platone in avanti - che l'eternità in diuturno naufragio e movimento. Lo sapeva e se ne ricordava bene Carlos Fuentes - il grande romanziere della "Morte di Artemio Cruz" -, che su HCB scriverà un pezzo in assoluto fra i più lancinanti e belli: dialettica giunzione fra "il movimento dell'attimo e l'immobilità dell'eterno", anche il linguaggio fotografico - come lo spaventoso castello della "Recherche" - è forse un "sistema di attimi" partorito in veglia torpida, a partire dal sonno, dentro la sostanza abbacinante e onirica del mondo: "...il fotografo è l'ostetrico di questi sonni che uniscono, che costituiscono, che vivono, che creano un mondo possibile e solo migliore perché portano la speranza a partire dal sonno, perché immaginano il mondo grazie al momento interno, sognato. Un mondo migliore, un mondo possibile solo perché lo sguardo dell'altro ha rispettato l'intimità profonda, spogliata, in cui il sonno è una forma della nudità e la nudità una forma del sonno". In questo libro, curato da Diego Varini, sono raccolte alcune brevi conversazioni col grande fotografo.
La frontiera interiore. Mosca Barcellona Vichy
Antoine de Saint-Exupéry
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 152
Scrutare il mondo da un aereo - diceva Saint-Exupéry - scopre agli occhi "il vero volto della terra". E il senso della missione che il geografo assegna, nel Piccolo principe, al ragazzo: mappare la trama cangiante del reale umano, l'intarsio drammatico delle sue contraddizioni. Negli ultimi anni di una vita breve e romanzesca, le pagine del leggendario scrittore-aviatore francese funzionano sempre come impavidi "voli di ricognizione": tentativi di fotografare dall'alto la crisi profonda della civiltà europea, l'angosciosa consunzione delle vecchie democrazie sotto il maglio della minaccia hitleriana, il precipitare degli anni Trenta nell'imbuto sanguinoso della Seconda guerra mondiale. Il crollo militare della Francia nel 1940 è una "strana disfatta" in cui muore l'idea stessa di vecchio umanesimo. Saint-Exupéry ne aveva presentito con largo anticipo il lugubre annuncio fra le strade di Mosca e i massacri dei campi di Guernica. Due straordinari reportages scritti, fra il '35 e il '36, per i quotidiani "Paris-Soir" e "L'Intransigeant", ai quali il presente volume affianca una importante scelta di interventi degli anni che precedono e accompagnano il divampare del conflitto: primi per rilievo, la dolorosa controversia con il filosofo Jacques Maritain e due splendide riflessioni sul tragico dilemma fra la pace e la guerra, nel tempo in cui il nazismo lavora a fare dell'Europa agonizzante un solo boccone.
Il fardello dell'identità. Le radici ebraiche
Simone Weil
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 128
Marsiglia, autunno 1940. Simone Weil scrive una lettera al ministro dell'Istruzione della Francia di Vichy, Jérôme Carcopino, in polemica con lo "Statut des Juifs", di cui mette in luce incoerenze e assurdità, e afferma con forza la propria estraneità alla tradizione ebraica. Il tono con cui rivendica questa estraneità spiega, almeno in parte, anche uno dei suoi scritti più controversi, steso durante gli ultimi mesi di vita, a Londra, mentre lavorava per "France Libre": sono pagine di commento a un testo prodotto da una delle organizzazioni della Resistenza attive nella Francia occupata dai tedeschi. In esse Simone Weil approva le proposte xenofobe e antisemite di questa organizzazione della destra politica, suggerendo di procedere certo in modo non brutale, ma con l'adozione di misure discriminatorie (per esempio impedendo agli ebrei di insegnare nelle scuole), l'imposizione di un'educazione cristiana, l'eventuale privazione della nazionalità francese. Questa estraneità personale all'ebraismo, però, si alimenta nella Weil anche di una serie di ragioni teoriche, ovvero teologiche. In alcuni scritti stesi tra Marsiglia e New York, per la prima volta riuniti in questo volume, Simone Weil ritorna ossessivamente sulla differenza radicale che, a suo dire, separa e isola Israele dagli altri popoli del Mediterraneo antico. L'unicità di Israele, ai suoi occhi, sta tutta e solo nel suo rifiuto caparbio della idea del divino che dagli egizi si diffonde in tutte le altre culture mediterranee.
Ho sognato Anita Ekberg. Intervista con Federico Fellini
Josè-Luis de Vilallonga, Federico Fellini
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 171
Nel 1963 José-Luis de Vilallonga intervistò Fellini dopo 8 1/2. Ne nacque questa bellissima conversazione ora tradotta in italiano. Aneddoti della sua biografia presentano lati nuovissimi. Fellini parla di tutto. Dell'infanzia e della crescita: Rimini, la Romagna, Roma; i sogni veri o inventati, dove prefigura una donna divina in riva al mare, che si incarnerà in Anita Ekberg. Inscena i sensi di colpa della Chiesa cattolica. Descrive gli esordi; ironizza sul "suo" neorealismo; parla dei propri film con dettagli inediti. Si sofferma sugli scrittori, da Ariosto a Dante a Pasolini; mostra il legame con la moglie Giulietta. Riflette sul destino dell'artista, dipingendo con ironia il quadro della vita borghese, all'ombra della Chiesa. Vilallonga accompagna Fellini in lunghe passeggiate, sale sulla Jaguar guidata da lui a sussulti, sullo sfondo della splendida Roma glamour degli anni Sessanta. Ma questa splendida scenografia non è l'unico sfondo che prende forma mentre Fellini parla...
Panegiri & epithalami
Giambattista Marino
Libro: Libro in brossura
editore: La Finestra Editrice
anno edizione: 2012
pagine: 944
Nell'opera trovano posto "Il Tempio", "Panegirico", "Il Ritratto del Serenissimo Don Carlo Emanuello", "Epithalami col Tebro festante", "La Strage degl'innocenti", "La Gierusalemme Distrutta, Poema Heroico e di Barthold Heinrich Brockes, Verteutschter Betlehemitischer Kinder-Mord Des Ritters Marino", più una generosa selezione di immagini atte ad introdurre il lettore nelle varie creazioni del Marino.