Libri di Demetrio Volcic
A cavallo del muro. I miei giorni nell'Europa dell'Est
Demetrio Volcic
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
«Alcune regioni del mondo producono storia più delle altre. Una di queste è l'Europa centro-orientale». E allora come raccontare una realtà così complessa come quella oltrecortina? Nell'introduzione, Demetrio Volcic fa un divertentissimo elenco dei mancati scoop della sua vita professionale: notizie rivoluzionarie bucate perché in casa non c'era un telefono, messaggi transcontinentali di superpotenze il cui prezioso sottinteso non veniva afferrato. La stessa ironia, lo stesso understatement unito però alla presenza «sul pezzo», adorna queste cronache degli anni da inviato nell'Est europeo prima e subito dopo la fine della cortina di ferro. L'angolo di inquadratura è sempre sommesso: ai giardinetti, dove la fine del regime l'ha relegato, il segretario del capo supremo dell'Ungheria comunista ricorda il «terribile '56» e i retroscena; un Dubček dalla triste figura guida la rassegna dei fantasmi e delle ombre del passato in una Praga malinconica; la Guerra Fredda e gli ultimi scampoli nei dilemmi dei leader, dal generale polacco Jaruzelski a Gorbačëv; «l'eleganza» della censura nell'Europa dell'Est; e le tre grandi giornaliste sue vittime mettono a fuoco il ritratto di Putin prima dell'Ucraina. Formano il diario di viaggio di un disincantato osservatore nel continente della grande storia geopolitica, solo che ciò che ne profila le tappe è prima di tutto l'aneddoto, il paradosso, spesso il grottesco: la scenografia che dà il tono a volte al colpo di scena del potente, a volte alle sue stanze di vita quotidiana, è sempre in primo piano. Ed è sorprendente come lo stesso effetto autorevole, bonario, sorridente di se stesso prima che degli altri, che Demetrio Volcic trasmetteva dallo schermo televisivo, lo restituisca in queste pagine di prosa suadentissima, poco appariscente, intrise di un umorismo che realizza nel minimo il massimo di iconicità e di eleganza.
1968. L'autunno di Praga
Demetrio Volcic
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2018
pagine: 186
Demetrio Volcic, per molti decenni corrispondente RAI dai paesi comunisti dell'Est europeo, racconta in presa diretta ciò che successe nei giorni della Primavera di Praga repressa cinquant'anni fa dall'invasione dei carri armati del Patto di Varsavia. Della sua cronaca, ravvivata dall'essere nata come un racconto in viva voce per la radio poi trascritto in libro, colpisce il modo che ha l'autore di presentare i fatti. È il punto di vista spaziale, concreto che assume che gli dà il potere di trascinare il lettore in mezzo alla scena, quasi fosse lì fianco a fianco con quei ragazzi che osservavano attoniti e disperati altri ragazzi dell'esercito «fratello venuto a liberarli». O davanti a Jan Palach che si cosparge di benzina il corpo. O al supermercato assieme a un Dubcek semplice e sorridente. O seduto di fronte a Breznev un po' alticcio che non può credere che un capo del regime nutra tanto astratto idealismo. O, più indietro nel tempo, nella stanza da bagno da dove Jan Masaryk spiccò il volo di morte suicida o omicida. Immagini che restano impresse perché, dentro il filo della grande storia a partire dal secondo dopoguerra, Volcic fa scorrere episodi e cose viste, e di ogni personaggio di rilievo, al suo entrare in scena, disegna il minuzioso ritratto politico e burocratico, ma riportando insieme il più delle volte (dato che Volcic li ha visti tutti) l'impressione viva di un incontro, la figura umana come notata dai vicini di casa, gli aneddoti del carattere risaltanti in una semplice occasione. L'autunno di Praga è soprattutto il ritratto espressivo di una grande illusione che diventa tremenda delusione. Militanti cittadini e dirigenti praghesi e cecoslovacchi ci credevano davvero al «socialismo dal volto umano» e che i burocrati di Mosca potessero lasciargliela passare. E questa illusione-delusione, la sua luce e il suo buio, viene trasmessa dall'interno, dall'intimo della vita di un popolo. Questo libro è una vivida testimonianza storica. E anche un esempio dell'armoniosa naturalità di rappresentazione che sa raggiungere l'arte del reporter. Un grande giornalista non giudica, e in questo modo accende il gusto della libertà.
Il piccolo zar
Demetrio Volcic
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: 195
Dopo un decennio di relativo oscuramento, la Russia dello zar Putin è ritornata con forza sulle prime pagine di tutti i giornali: Gazprom, la Georgia, l'assassinio della Politkovskaya, l'avvelenamento di Litvinenko, le uscite di Putin su nuovi tipi di armi nucleari come parte di un progetto 'grandioso' per migliorare la difesa del paese. Si può dire che non c'è giorno nel quale la Russia non faccia notizia. Non c'è da stupirsi: mentre si assiste alle non entusiasmanti prove della superpotenza americana, l'impero russo rimane l'unico vero impero del mondo. Ha tutti i tratti dello stato autoritario: è governato in modo centralistico; è determinato a mantenere il controllo di nazioni e popoli non etnicamente omogenei, ma rientranti nella sua sfera di influenza e vassallaggio; è infastidito dall'intromissione occidentale nei suoi "affari interni"; è spropositatamente ricco di risorse minerarie e petrolifere, concentrate nelle mani di pochissimi oligarchi vicini al Cremlino.
1956. Krusciov contro Stalin
Demetrio Volcic
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2006
pagine: 144
"Si tratta di una serie straordinaria di personaggi, straordinaria nel bene e nel male, una galleria che raramente s'è vista concentrata in una sola fase storica". Questo racconto-inchiesta sul '56 ha due fuochi: uno, il rapporto Krusciov al XX congresso del Pcus, con il seguito rischioso e i cupi precedenti della destalinizzazione; l'altro, la rivoluzione di Ungheria, e l'ottusa e brutale invasione a Budapest da parte dei carri armati del Patto di Varsavia, cui servì da utile contraltare, o cortina fumogena, l'altrettanto ottusa aggressione di Suez contro Nasser, di marca anglo-franco-israeliana. Un anno terribile, uscito da una sequela di fatti segreti (il complotto per annichilire la rete di Beria, il disporsi guardingo dei diversi dirigenti con al centro Krusciov, l'inchiesta sul dispotismo staliniano e i suoi dati impensati, i rapporti dentro l'internazionale comunista e con l'Occidente, la rivolta di Berlino, il compromesso di Varsavia, la crisi di Suez). Un torrente di eventi iniziato dal momento della morte grottesca di Stalin nella sua dacia, dai quali il 1956 non si può separare, come non lo si può dai nostri anni, taglio radicale tra due epoche "verso una diversa complessità". Volcic ricostruisce questi vincoli e queste concatenazioni di causa e di tempo con il temperamento narrativo del grande giornalista che conosce le accelerazioni e i rallentamenti di un'inchiesta e che sa unire la tensione e l'oggettività con la vivida immediatezza di chi fu testimone.
1968. L'autunno di Praga
Demetrio Volcic
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2008
pagine: 184
Quando il 20 agosto 1968 i carri armati sovietici invasero le strade di Praga spezzando quella tranquilla giornata estiva, Demetrio Volcic si trovava lì come corrispondente della Rai. E fu perciò fra i primi testimoni degli avvenimenti tragici che insanguinarono la Cecoslovacchia. Questo libro è il racconto, lucido, appassionato, commosso della primavera di Praga, di quella breve stagione, iniziata nel gennaio 1968, in cui in Cecoslovacchia ci si illuse di poter sfuggire al dominio dell'Unione Sovietica e di restituire al paese un socialismo dal volto umano sotto la guida di Dubcek. Volcic ricostruisce gli avvenimenti e gli stati d'animo giorno per giorno l'alimentarsi delle speranze, l'illusione che il Partito Comunista Sovietico avrebbe lasciato fare, le reazioni dell'Occidente. Con il temperamento narrativo del grande giornalista e l'oggettività di chi fu testimone diretto.