Libri di Diletta Cappannini

Per non morire in inverni asettici, bisogna pur inventarsi qualcosa. Fantasia reale è una raccolta di trentacinque racconti assurdi, imprevedibili e sognanti. I protagonisti sono creature al limite tra la realtà e la più improbabile immaginazione; il lieto fine si accompagna spesso a finali più riflessivi, ma l’ingrediente fondamentale è la leggerezza, elemento necessario per poter vivere tanto quanto la capacità di andare a fondo nelle proprie considerazioni sulla vita. Il testo è un simpatico viaggio attraverso varie situazioni che provocano un improvviso sorriso, una divertente bocca spalancata o un’elegante espressione impassibile. Si dice che ai nostri giorni sia estremamente raro trovare nuove storie, nuovi mondi, nuovi personaggi e che i giovani siano del tutto privi di fantasia... lo dicono perché non hanno ancora letto questo libro.

«"Dio profuma di glicine" è una raccolta "caotica", non ha un percorso stabilito, e in virtù di ciò fotografa l’impatto che lei ha avuto con la grande città, che ha attraversato, ha indagato, ha osservato e fors’anche inizialmente subìto e, piano piano fatta sua affidandosi ad una motricità e a un dinamismo non solo fisici ma verbali. Il pensiero poetico che ricopre l’arco di un tempo che va dai suoi 20 agli attuali 25 anni, è espressione di questo mutamento che le consente di vedere scenari che forse prima neanche immaginava, offrendole l’opportunità di vivere con eccitazione ed entusiasmo il ricominciare la sua nuova vita» (dalla prefazione di Bruno Mohorovich)

È la storia di Livia e del suo rapporto con Sonia, legame sconvolto dalla metamorfosi di Lei in un diverso “essere”, nato dal cuore della protagonista che scardina ogni logica umana. I loro sentimenti entrano presto in un folle turbine in cui libertà, persecuzione, incontri, abbandoni, complicità, indifferenza, incubi e volontà, si alternano continuamente. Tutti i personaggi animano la vicenda quali vere e proprie chiavi di lettura del molteplice significato del cuore non più “umano”, di Livia che, nonostante tutto, continua ad amarLa ed odiarLa fino alla fine, per sempre.

Tre generazioni di una famiglia, otto esseri ingabbiati dentro una discendenza in cui il male si trasmette manifestandosi nell’ossessione e nella fragilità. La disperazione della solitudine che avvelena la loro esistenza è scossa dall’irrompere della purezza del bene che spezza la catena di follia, malignità e perversione. Ogni ramo della genealogia, ogni personaggio, è costretto dagli eventi a confessare la propria natura nobile o ignobile affinché nell’epilogo ogni cosa si ricomponga. E tutto, nella più assoluta sincerità.