Libri di Dror Zeevi
Il genocidio dei cristiani. 1894-1924. La guerra dei turchi per creare uno stato islamico puro
Benny Morris, Dror Zeevi
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2024
pagine: 816
1894-1924, Anatolia: per tre decenni retate, stragi, saccheggi, conversioni forzate, stupri, rapimenti e deportazioni insanguinarono la Turchia per mano di funzionari arrivisti e corrotti, militari sadici o indifferenti, tribù nomadi e semplici cittadini chiamati al fanatismo del jihad. Tutti pronti a trucidare l’oppositore armeno, greco o assiro che fosse, accusato di terrorismo e fiancheggiamento del nemico, ma in realtà colpevole solo di credere in un altro dio. Come mostrano in questo volume i due grandi storici Benny Morris e Dror Ze’evi, tutto cominciò con i massacri hamidiani sotto il regno del sultano Abdülhamid II, per proseguire durante gli anni dei Giovani turchi e culminare quando al potere era già salito Atatürk: un piano coordinato che decimò la componente cristiana della popolazione, mietendo oltre due milioni di vittime, il tutto per la creazione di uno Stato utopicamente omogeneo dal punto di vista etnico e religioso. Dopo anni di ricerca spesi a vagliare migliaia di documenti di diplomatici e missionari occidentali, due esperti di storia del Medio Oriente sono finalmente pronti a raccontarci la verità.
Il genocidio dei cristiani. 1894-1924. La guerra dei turchi per creare uno stato islamico puro
Benny Morris, Dror Zeevi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2019
pagine: 810
Genocidio: una parola che colleghiamo istintivamente ai più oscuri passaggi della storia mondiale. Come il massacro degli armeni in Turchia tra il 1915 e il 1916, uno sterminio del quale ancora si discute, tra tesi negazioniste e interferenze politiche. Ma siamo sicuri che quel biennio di atrocità sia un evento isolato? In effetti, tra il 1894 e il 1924, l'Anatolia fu attraversata a più riprese da venti di morte. Episodi fin qui analizzati come distinti – avvenuti sotto governi differenti e “giustificati” alla luce di specifiche contingenze storiche – ma collegati da un terribile fil rouge. Quei trent'anni segnarono in realtà lo sviluppo di un progetto organico di sterminio, volto alla creazione di uno Stato omogeneo dal punto di vista etnico e religioso. Cominciato con i massacri hamidiani sotto il regno del sultano Abdülhamid II, proseguito durante gli anni dei Giovani turchi e culminato quando al potere era già salito Atatürk, quel piano coordinato decimò la componente cristiana della popolazione, mietendo oltre due milioni di vittime. Retate, stragi, saccheggi, conversioni forzate, stupri, rapimenti e deportazioni hanno insanguinato la Turchia per mano di funzionari arrivisti e corrotti, militari sadici o indifferenti, tribù nomadi e semplici cittadini chiamati al fanatismo del jihad. Tutti pronti a massacrare il nemico armeno, greco o assiro che fosse, accusato di terrorismo e fiancheggiamento del nemico, ma in realtà colpevole solo di credere in un altro dio.