Libri di E. Imarisio
Come uccidere un'idea. In memoria delle «Cooperative Spettatori Produttori Cinematografici», 1950-1961
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2014
pagine: 392
Dopo "Achtung! Banditi! Parole per film" e "Cronache di poveri amanti. Pagine di Celluloide" (poi raccolti nel cofanetto Il Cinema in "cooperativa". Gli anni Cinquanta di Carlo Lizzani), ecco "Come uccidere un'idea. In memoria della Cooperativa Spettatori Produttori Cinematografici, 1950-1961": terzo ed ultimo volume di una proposta editoriale che interessa la componente più singolare della cinematografia neorealista, ovvero la CSPC. Se precedenti volumi, basati sulle sceneggiature originali di Achtung! Banditi! e di Cronache di poveri amanti, vagliano i due soli film prodotti dalla "Cooperativa" che poi inseriscono nei rispettivi contesti socio-culturali (cfr. p.es. Imarisio E., La Genova di "Achtung! Banditi!", in "I luoghi del cinema in Liguria" - a cura di Venturelli R., Carlini F.- Touring Club Italiano, Milano 2010), pure attraverso notevoli apparati storico-critici ed iconografici, questo libro scevera con l'inalterato metodo scientifico d'un gruppo ristretto di specialisti le condizioni molteplici che determinano la nascita, lo sviluppo e l'estinzione della "Cooperativa" stessa, nel clima italiano della guerra fredda. Accrescono l'impianto saggistico del volume, a cui non mancano i contributi autorevoli di Carlo Lizzani e di Giuliano Montaldo, due folti dossiers, l'uno documentativo e l'altro iconografico, ricchi di inediti.
Cronache di poveri amanti. Pagine di celluloide
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2010
pagine: 361
"Cronache di poveri amanti". Pagine di Celluloide (in analogia con "Achtung! Banditi!". Parole per Film, edito nel 2009) non vuole raccontare la genesi storica del film, ma vuol proporne una lettura approfondita per un pubblico vasto e senza barriere. Il libro si fonda sulla sceneggiatura originale di Cronache di poveri amanti. Carlo Lizzani firma entrambe le pellicole. Tuttavia se in Achtung! Banditi! viene rappresentata la fine del dominio nazifascista, in Cronache di poveri amanti si rievoca l'inizio dell'avventura mussoliniana, drammaticamente sottolineata dai fatti fiorentini dell'ottobre 1925. Le due opere letterarie, così accostate, formano una sorta di cofanetto in cui riporre la storia della "Cooperativa Spettatori Produttori Cinematografici s.r.l.": una storia italiana, davvero unica nel mondo cinematografico e nell'ambito della cultura democratica. Arricchiscono la sceneggiatura del film saggi di qualificati studiosi, oltre al testo autorevole di Carlo Lizzani ed al ricordo significativo di Giuliano Montaldo. Una sezione toponomastica mette a confronto le strade fiorentine all'epoca del romanzo pratoliniano con quelle che percorre la troupe cinematografica all'alba degli anni Cinquanta. L'ultima sezione è a carattere iconografico: mostra ventiquattro fotogrammi del film; altrettante fotografie degli stessi luoghi, scattate un cinquantennio dopo.
Achtung! Banditi! Parole per film
Libro: Copertina morbida
editore: Le Mani-Microart'S
anno edizione: 2010
pagine: 262
"Achtung! Banditi!" Parole per Film non vuol essere una storia del film stesso, ma vuol proporne una lettura comprensibile da un pubblico senza confine; si basa sulla sceneggiatura originale di Achtung! Banditi! Allo scopo di agevolare il miglior apprezzamento dell'intera narrazione, alcuni scritti di qualificati studiosi precedono tale sceneggiatura; onde attribuire la giusta credibilità alla narrazione medesima, compare invece il tessuto unitario di ricordi affettuosi, che forma la sezione testimoniale: spiccano, fra altre, le memorie di Carlo Lizzani e di Giuliano Montaldo. Una seconda sezione, toponomastica, presenta le strade genovesi all'epoca, battute dalla troupe di Achtung! Banditi! L'ultima sezione è a carattere iconografico: mostra parecchie fotografie scattate sul set; ne mostra altre, inerenti ai luoghi del film, scattate un cinquantennio dopo. Poiché la sceneggiatura originale nel 1951 non serve in primis alla pubblicazione, l'intervento del curatore rispetta fedelmente il testo, a cui dà una struttura letterariamente unitaria senza intaccare l'immediatezza del parlato.

