Libri di Felice Massaro
Braccianti e riforme. il lungo cammino del Mezzogiorno contadino
Giuseppina Pizzi Labia
Libro: Libro in brossura
editore: Massaro
anno edizione: 2025
pagine: 164
Un saggio in forma di diario, un'opera capace di offrire ai lettori, soprattutto agli studenti, uno spaccato storico degli anni cruciali dal 1900 al 1960, rendendo la storia del Novecento accessibile e coinvolgente. Dal 1900 al 1960 ci accompagna in un viaggio attraverso eventi e cambiamenti epocali. Con una meticolosa analisi di fonti archivistiche, documenti, testimonianze dirette e stampa dell'epoca, l'autore ricostruisce le dinamiche di un movimento bracciantile che, pur tra difficoltà e contraddizioni, ha saputo esprimere una forte spinta propulsiva verso il progresso sociale ed economico. Le lotte contadine, la figura di Giuseppe Di Vittorio, il fascismo, le riforme agrarie, le dinamiche politiche del dopoguerra, la Cassa per il Mezzogiorno, il ‘Boom Economico' sono argomenti che raramente trovano spazio nei programmi scolastici, lasciando spesso gli studenti privi di strumenti per orientarsi nell'ampia bibliografia esistente.
Tommaso Fiore. Da Cattaneo a Salvemini, da Gobetti a Russell
Felice Massaro
Libro: Libro in brossura
editore: Massaro
anno edizione: 2024
pagine: 170
Il politico Fiore si è speso per i bisogni degli ultimi, ovvero i contadini e i braccianti del sud, praticando una lotta sindacalista tesa ad educare una coscienza di classe. Per questo riserva calorose parole all'amico leader sindacale Giuseppe Di Vittorio, simbolo del destarsi del proletariato agricolo pugliese: «Colui che più di tutti operò per ridurre a cittadini i selvaggi di Puglia, fu Peppino Di Vittorio che, con piena coscienza, ha fatto, per la redenzione del proletariato italiano e mondiale e per l'avanzamento di tutto il vivere civile» Ha lottato contro il fascismo e la corruzione del sistema giolittiano che, come una forma più sottile di violenza, colpiva le coscienze con il clientelismo e il familismo amorale causando la destabilizzazione della società civile meridionale. Scrive Giovanni Minervini a Maritza e Roberto Bolaffio: «In casa Fiore, signorilmente aperta “a tutti i venti”, conobbi- dai più giovani, Vittore, Cifarelli R., Cagnetta, ai più anziani Canfora, De Martino, Loizzi, Cifarelli Michele, ai professori universitari, Calogero, De Ruggiero, Omodeo». Ma Fiore era anche in contatto con Calvino, Pertini, Pasolini, Salvemini, Di Vittorio, Piero Gobetti...
Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa. Il modello marchigiano
Felice Massaro
Libro: Libro in brossura
editore: Massaro
anno edizione: 2022
pagine: 174
Il Patrimonium Beati Petri, agli inizi del secondo millennio, era una realtà territoriale piuttosto estesa ma il controllo pontificio, limitato al territorio romano, al Lazio meridionale e alla Sabina, era nelle mani di potenti famiglie romane che condizionavano persino i conclavi, di Episcopati, monasteri e stirpi signorili che, utilizzando vincoli vassallatici, godevano di amplissimi margini di autonomia e autogoverno esercitando nel proprio territorio un’autorità sostanzialmente incondizionata che portò a un dualismo, anche legislativo, fra potere centrale e poteri periferici. Innocenzo III indebolì le strutture feudali superando il rapporto pattizio e diarchico ma solo nel XIV secolo, un vicario apostolico, rientrato in possesso dell'intera Pentapoli, nel 1357, a Fano, sede dell'Assemblea Generale dello Stato della Chiesa, pose le basi giuridiche della costruzione statale, trasformando il Patrimonium beati Petri in 'Stato della Chiesa'.
Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri
Felice Massaro
Libro: Libro in brossura
editore: Massaro
anno edizione: 2022
pagine: 145
Una sintetica analisi critica sull'affermazione del cristianesimo e sulla sua diffusione fino al XV secolo non è stata ancora fatta. Non vi sono neppure trattati brevi sui difficili rapporti fra Papato e Impero fino a quel periodo né vi è un compendio sulla formazione del Patrimonium Beati Petri, sugli ostacoli alla visione moderna dello Stato da parte della Chiesa e sul particolare ordinamento giuridico che avrebbe potuto difendere e realizzare la libertas ecclesiae. L'autore ha sintetizzato questi temi in due agili volumi, limitandosi ad accennare i fatti, assumendo che siano già noti al lettore, resistendo alla tentazione di soffermarsi su una varietà di temi che avrebbero minato l'unità del lavoro negandogli il vantaggio di presentare uno sviluppo teorico e la concatenazione degli argomenti. Solo alcune volte ha voluto confutare vecchi paradigmi interpretativi su realtà complesse, indocili a filosofie o facili generalizzazioni, vagliando e confrontando le fonti mediante un loro poderoso filtraggio.