Libri di Francesco Silingardi
La rivoluzione mancata. Gli anni dell'odio e del piombo
Francesco Silingardi
Libro
editore: Edizioni Artestampa
anno edizione: 2021
pagine: 284
E così, dopo due conflitti mondiali si scatenò sull'Italia un'altra guerra. Fu una guerra carogna figlia del '68 che causò molte vittime innocenti e che lasciò nella coscienza degli italiani ferite che ancora oggi continuano a sanguinare. Lorenzo Moretti, giornalista modenese, lavora per una testata della Città Eterna. Apparentemente orientato a stare un passo indietro nel tentativo di preservarsi, Moretti, insieme con alcuni colleghi di altre testate, il piede lo ha sempre in mezzo agli avvenimenti che sconvolgono lo Stivale: manifestazioni, rapimenti, omicidi. Non esita a "chiamare le cose con il loro nome" e questo lo fa scivolare velocemente nel novero dei personaggi scomodi, pur godendo dell'amicizia e della protezione del vice commissario, presto intimo amico. Tra negoziati, atti vendicativi, rappresaglie e minacce, la preoccupazione di una donna che teme per la propria famiglia.
Storie di eroi dimenticati
Francesco Silingardi
Libro
editore: Edizioni Artestampa
anno edizione: 2020
pagine: 336
Quindici storie di italiane e di italiani, ambientate nei contesti difficili e cruenti delle guerre del secolo scorso, dal primo devastante conflitto mondiale alle guerre coloniali, fino all'ultima tragica guerra con i suoi risvolti di lotta fratricida. Storie di fanti, di capitani, di alpini, di soldati semplici e di comandanti, storie di partigiani e di repubblichini, storie di donne coraggiose e offese, storie di eroi e di vigliacchi, di vincitori e di vinti. Storie di guerra ma soprattutto storie di umanità, in cui a parlare ai lettori di oggi non è l'appartenenza a uno schieramento o a un colore, ma sono le radici più profonde di lealtà, di coraggio, di spirito di sacrificio e, su tutto, quel sentimento dal sapore antico ma pur sempre capace di risvegliare emozioni autentiche: l'amor di patria.
Ivo. Un fascista, un padre, un uomo
Francesco Silingardi
Libro
editore: Edizioni Artestampa
anno edizione: 2016
pagine: 192
Ivo Silingardi è, senza troppi giri di parole, un fascista. Lo è durante la sanguinosa campagna di Grecia nella seconda guerra mondiale, lo rimane dopo l’otto settembre 1943, quando, provato nel corpo e nello spirito, accetterà di entrare nei quadri amministrativi della Repubblica di Salò. Lo è, infine, quando dopo la guerra tenta di far valere i suoi meriti di soldato in un Paese che lo rigetta e gli volta le spalle, non sempre per nobili motivi. Sono gli occhi del figlio Francesco che rileggono e rivivono queste vicende, narrate nei minimi dettagli con una prosa vivace e intima, che riflette uno spirito libero da condizionamenti ideologici. Questo non è un libro per nostalgici. È, piuttosto, un libro carico di nostalgia. Perché la forza che muove queste pagine, e che le rende a tratti commoventi, è il desiderio dell’autore di restituire dignità e memoria non a un ideale perduto, ma a un uomo: suo padre.
Adìo fasèsta. Gli anni rubati
Francesco Silingardi
Libro: Libro in brossura
editore: Colombini
anno edizione: 2014
pagine: 352
"L'Obersturmführer distolse lo sguardo dalla rappresaglia in corso e guardò Guido: 'In guerra, Tenente, tutti hanno diritto alla loro parte di disperazione. Cosa hanno di speciale gli italiani per pretendere di venirne risparmiati?'". In questo scenario si svolgono le vicende di una famiglia perbene, che come tante altre si trovò a vivere il dramma della seconda guerra mondiale, a cui si sovrappose la tragedia della guerra civile. Un periodo difficile da dimenticare per le uccisioni e le vendette che provocò da una parte e dall'altra. Perché di sicuro i tedeschi ci si misero d'impegno per dare agli italiani la parte di disperazione che la Storia aveva tenuto in serbo per loro. Ma anche gli stessi italiani furono generosi nel farsi del male. È vero che c'era chi stava dalla parte giusta e combatteva una guerra di liberazione e chi invece era dalla parte sbagliata e uccideva per mantenere la dittatura nazifascista, ma alla fine a pagare il conto più salato furono i civili innocenti, le famiglie italiane costrette a vivere di razionamenti, con la paura dei rastrellamenti, delle rappresaglie e sotto le bombe alleate che non facevano distinzione alcuna tra fascisti e antifascisti...