Libri di G. Benedetto
La sottile linea bianca
Andy Cave
Libro
editore: Versante Sud
anno edizione: 2012
pagine: 298
Nel 1997, Andy Cave ritorna dall'Himalaya dopo aver scalato la stupenda parete Nord del Changabang, ma senza il suo amico e compagno di cordata, scomparso durante l'ascesa. Traumatizzato dalla tremenda disavventura, rimette in discussione il suo rapporto con le montagne, che fino a quel momento ha dato un'impronta decisiva alla sua vita. Troverà ancora il coraggio di intraprendere sfide del genere? Ne avrà ancora la volontà? "La sottile linea bianca" racconta il suo viaggio alla ricerca di una risposta ma è anche un viaggio nella psiche di un alpinista estremo che si avventura in ambienti selvaggi. La narrazione avvincente di Cave ci porta in Patagonia, Norvegia e Alaska, affrontando le sfide più severe dell'alpinismo moderno e permettendoci di accostarci alla bellezza essenziale di quei paesaggi e ai coloriti personaggi che li popolano - avventurieri di ieri e di oggi e pionieri dell'aeronautica. Cave trasmette in maniera vivida le gioie e le sofferenze dell'alpinismo, portando il racconto a un finale drammatico che evidenzia la fragilità delle nostre convinzioni più profondamente radicate.
La scuola di Erse. Lettere e documenti di Manara Valgimigli, Ezio Franceschini e Lorenzo Minio Paluello
Libro
editore: Fondazione CISAM
anno edizione: 1992
pagine: 164
Lirici greci e lirici nuovi. Lettere e documenti di Manara Valgimigli, Luciano Anceschi, Salvatore Quasimodo
Libro: Libro in brossura
editore: Compositori
anno edizione: 2013
pagine: 162
Una comprensione nuova dei Lirici greci, una loro attualizzazione e poetica versione al tempo della guerra (1940), nel cuore ferito del Novecento. Il volume ricostruisce un momento centrale nella storia della cultura classica del Novecento. I Greci e noi, potrebbe esserne un titolo. Intorno al modo di leggere i Greci senza arrendersi alla disperata impresa, potrebbe esserne un altro. I Greci, la loro lirica, la loro voce scarna e remota e la poesia moderna, ma anche la sfida del moderno e dei moderni a ergersi come mediatori dell'antico. Frutto di laboriose ricerche in archivi e biblioteche - a Bologna, Bagno di Romagna, Ravenna, Pavia -, il volume mette in scena im rapporto complesso e avvincente fra un poeta, Salvatore Quasimodo, un filologo classico, Manara Valgimigli, e un filosofo dell'estetica, Luciano Anceschi, intorno a un'impresa di traduzione e allestimento di una nuova tradizione del moderno alla luce dell'antico. Attraverso l'edizione e il commento dei carteggi tra Quasimodo e Manara Valgimigli e tra Valgimigli e Luciano Anceschi rivive una trama di rapporti, spesso intrisi di reticenze e silenzi, che variamente segnarono genesi e prima fortuna della versione dei lirici. Le note affidate da Valgimigli alla sua copia dei Lirici greci nel rivelare dissensi e assensi rispetto alle scelte di Quasimodo traduttore consentono di leggere l'operazione quasimodiana anche alla luce della filologia classica italiana ed europea degli anni Venti e Trenta.