Libri di Gabriel Ferrater
Notizie di libri. Pareri di lettura
Gabriel Ferrater
Libro: Libro in brossura
editore: Occam editore
anno edizione: 2024
pagine: 388
Consulente editoriale, critico, poeta assoluto del Novecento catalano, Gabriel Ferrater realizza – fra il 1961 e il 1972 – queste schede di lettura per le case editrici Seix Barral e Rowohlt. I suoi pareri editoriali trascorrono fulminei dalla narrativa (Nabokov, Fukazawa, Susan Sontag) alla saggistica (Ezra Pound, Robert Graves, Alberto Arbasino) e confluiscono in questa raccolta con chiarezza di traiettoria, furore critico, irresistibile ironia: «Altri due romanzi così, e scommetto che il premio Nobel le salterà addosso con la stessa impazienza di un pechinese» scrive di Alba de Céspedes, stracciando il galateo. Un’ironia che all’improvviso svolta in beffarda rassegnazione: «Il libro è meno ripugnante che ridicolo; purtroppo, però, non riesco a trovare una consolazione migliore» (qui il malcapitato è John Dos Passos). Ogni editore vorrebbe avere al suo fianco Gabriel Ferrater, uno, due, tre Ferrater capaci di suggerire libri in tedesco, francese, inglese, italiano, mostrando – con la leggerezza prodigiosa dell’erudizione – che il parere di lettura può trasformarsi in un genere letterario.
Teoria dei corpi. Testo catalano a fronte
Gabriel Ferrater
Libro: Libro in brossura
editore: Occam editore
anno edizione: 2022
pagine: 155
Dopo le poesie di Teoria dei corpi, Gabriel Ferrater tace, non scrive più niente. Delle sue tre raccolte poetiche questa è l’ultima, la più vicina alla vita, perché gli era vicina la morte. La sua opera, tra le massime del Novecento catalano, dialoga con gli autori che da sempre ha amato, da Rimbaud a Graves, da T.S. Eliot a Brecht, da Kavafis a Frost, da Auden a Pavese, ma è in queste pagine che il suo mondo – sensoriale e linguistico – si manifesta con intensità abbagliante. Un mondo di immagini di disperata tenerezza: le notti perdute nell’alcol, le strade di Kensington, i bar di Barcellona, le caviglie di una bambina gitana, una spiaggia proibita, il desiderio dei corpi, un fiore giallo, la lama d’avorio di un tagliacarte. Ferrater registra queste immagini, le indaga, le combina, come fossero un’algebra dove tutto è esatto e tutto è mentito.
Curriculum vitae. Poesie 1960-1968. Testo catalano a fronte
Gabriel Ferrater
Libro: Copertina morbida
editore: Metauro
anno edizione: 2022
pagine: 276
Quella di Gabriel Ferrater è fra le poesie più originali e profonde espresse in lingua catalana ed è ormai tradotta in molte lingue. Secondo Josep M. Castellet, le poesie di Gabriel Ferrater «formano una totalità coerente e omogenea, con una struttura interna di una gran solidità, fatta di immagini ricorrenti e di metafore ossessive, e una grande preoccupazione linguistica, con una volontà di perfezione formale per nulla disprezzabile, vale a dire il tipo esatto di creazione letteraria destinata a durare e a crescere in qualsiasi letteratura». Ferrater non aspira a una compiaciuta rievocazione autobiografica. Nella sua poesia, infatti, il dato autobiografico si perde insieme alla zavorra di ciò che è stato. Essenziale piuttosto nella sua opera è lo sforzo di eliminare il ricordo e di fuggire il fiume della memoria al fine di creare un presente poetico in grado di sfociare e dissolversi nel lago fermo e cristallino dell'immemorialità.
Poema inconcluso
Gabriel Ferrater
Libro: Libro in brossura
editore: Joker
anno edizione: 2022
pagine: 112
Il qualificativo di inconcluso (in catalano "inacabat") del titolo, ci confronta con una narrazione non riuscita, con un fallimento poetico. Quella di "questo moncone di poema" è però un’inconclusività costitutiva. Il registro narrativo del poema non è dissimile da quello di altri componimenti ferrateriani di minori dimensioni, in cui la narrazione si autogenera scorrendo di pretesto in pretesto senza soluzione di continuità, concresce su se stessa, verso dopo verso, in una digressione pressoché continua e idealmente infinita... rispetto alla quale il racconto che si promette di raccontare può sempre attendere.