Libri di Giuseppe Francesco Macca

Bruno Brighi, soprannominato u Spilorso ai tempi delle scuole elementari, quando davanti al carretto di dolci della Cesarina cercava un escamotage per risparmiare un po’ di palanche su tutto quello che aveva acquistato, negli anni Settanta è ancora giovane, ma ha scelto di vivere alla giornata, cercando in giro cicche di sigaretta e nei bidoni fumetti, libri, riviste e quant’altro possa dargli un introito. Ma il caso lo trascina in un turbine di avventure a base di revolverate, inseguimenti e furti di diamanti, regalandogli però anche l’innamoramento folle per Angelica, l’infermiera che conosce dopo il suo ferimento, all’inizio della vicenda. Il maresciallo Ranocchia, del distaccamento di Montelepre, i suoi superiori e colleghi e una banda di gangster un po’ svitati comandati dal francese Lupì, fanno da degni comprimari in questa intrigante vicenda sullo sfondo del porto di Genova. Riuscirà Brighi a salvare la pelle e sposare finalmente la sua Angelica?

Omar è un ragazzo magrebino poco più che adolescente. Dotato di una fibra eccezionale per la sua giovane età, aiuta la famiglia ad estrarre antracite nelle viscere delle descendries, così sono chiamati i pozzi di estrazione a Jerada, città orientale del Marocco, sua città natale. I suoi fratelli non sono da meno, guidati dall’esperienza del padre, cercano di ottenere attraverso il lavoro di estrazione un futuro migliore. La madre e la sorella, lavorano con laboriosità a cernere l’antracite estratta dalle descendries e a dividerla in pezzature di vario taglio per rivenderla ai Baroni, unici e incontrastati intermediari. Il carattere compulsivo di Omar lo porterà ad affrontare un viaggio estenuante tra le dune desertiche dell’Africa settentrionale. Un viaggio massacrante lungo duemila chilometri. Un percorso difficile, tenuto conto sua giovane età, in un lasso di tempo durato circa due mesi e mezzo. Raggiunto Chaffar, Omar riesce a procurarsi un imbarco attraverso l’esborso di una somma considerevole. La meta da raggiungere è l’isola di Lampedusa. Salito a bordo di un peschereccio fatiscente accade l’imponderabile ma subodorato epilogo.