Libri di I. Moscato
Filo da torcere. Museo madre. Una politica dell'arte per i giovani
Peppe Carini, Gaia Salvatori, Ninì Sgambati
Libro
editore: Massa
anno edizione: 2012
pagine: 48
Durante i quattro anni di lavoro presso il Museo Madre, l'equipe didattica ha portato avanti un'idea di laboratorio come luogo di sperimentazione e "costruzione" di saperi nonché di socializzazione e di relazione attraverso lo stare e il fare insieme. Il progetto organizzato e articolato attraverso cicli di laboratori che hanno visto impegnati per cinque incontri bambini e ragazzi provenienti da diversi istituti scolastici, ha promosso un rapporto tra scuola e museo che prescinde ed esclude il carattere spesso "episodico" delle esperienze didattico-museali, per favorire forme concrete di cooperazione; in questo modo, i partecipanti ai laboratori sono stati coprotagonisti e coautori della realizzazione di un unico ed "importante" lavoro creativo nel quale il risultato finale, riveste un'importanza relativa rispetto al vivere intensamente e giocosamente, ogni momento del percorso.
Le(g)ali al sud. Un progetto per la legalità a fuorigrotta
Luigi D'Aponte
Libro: Copertina morbida
editore: Massa
anno edizione: 2012
pagine: 64
"Condurre la propria esistenza in una città complessa com'è Napoli non è cosa semplice per nessuno, men che mai può esserlo per bambini e ragazzi che in tale complicata complessità devono sperimentare quell'insieme di esperienze di vita che andranno gradualmente a formare il loro essere, il loro essere cittadini, il loro essere napoletani. Crescere dentro Napoli è crescere dentro il suo ventre di metropoli mediterranea, fra i suoi scenari urbani che per sovrapposizioni, integrazioni e contrastiche li caratterizzano si presentano agli occhi di chi li vive ed osserva come veri e propri libri di storia scritti nella pietra; crescere dentro questa città è crescere dentro l'ultima metropoli plebea, l'ultimo grande villaggio, fatto questo, culturale e storico, che 'livella fisicamente e intellettualmente le classi sociali' che la abitano; crescere qui è sentir crescere dentro di sé negli anni un legame sentimentale, materno, con uno spazio fisico, una terra, di cui si resta per sempre orgogliosamente figli, perché il modo di pensare, comunicare, muoversi ed amare dei napoletani è insegnato loro direttamente dalla città, che attraverso le sue strade, i suoi luoghi, le sue dinamiche, i suoi avvenimenti, preserva, modifica e trasmette la sua lingua e la sua cultura millenarie".