Libri di Janice Galloway
Medusa
Janice Galloway
Libro: Libro in brossura
editore: Articoli Liberi
anno edizione: 2025
pagine: 184
Una potente raccolta di racconti scritti da una delle più influenti scrittrici britanniche della sua generazione. Storie affilate come rasoi, che esplorano la maternità, la sessualità, le relazioni umane nella loro tensione più emotiva e spaventosa, le connessioni tra generazioni, la morte, l’ambizione e la perdita. Una scrittura viscerale e esilarante che mette a nudo la crudezza della nostra vita.
Clara
Janice Galloway
Libro: Copertina morbida
editore: Imprimatur
anno edizione: 2016
pagine: 448
Clara Wieck Schumann, pianista appassionata e compositrice, fu anche la moglie di Robert Schumann, la madre dei suoi numerosi figli e la donna che con estrema dedizione si prese cura di lui fino alla fine. Questo romanzo ce ne restituisce un ritratto intimo ed elegante, soffermandosi sul forte rapporto che la legava al marito, compositore notevole e critico musicale, ma soprattutto persona tutt'altro che semplice. La ricerca di un equilibrio meticolosamente e solo a tratti raggiunto è resa con un ritmo serrato nel quale le varie voci prendono la parola, mostrandoci il loro punto di vista.
Medusa
Janice Galloway
Libro: Libro in brossura
editore: Articoli Liberi
anno edizione: 2025
pagine: 184
Una potente raccolta di racconti scritti da una delle più influenti scrittrici britanniche della sua generazione. Storie affilate come rasoi, che esplorano la maternità, la sessualità, le relazioni umane nella loro tensione più emotiva e spaventosa, le connessioni tra generazioni, la morte, l'ambizione e la perdita. Una scrittura viscerale e esilarante che mette a nudo la crudezza della nostra vita.
Ogni cosa è maschera
Janice Galloway
Libro: Copertina morbida
editore: Gaffi Editore in Roma
anno edizione: 2012
pagine: 340
"Ogni cosa è maschera" è la seconda opera autobiografica di Janice Galloway. Nella claustrofobica cittadina di Ardrossan, in Scozia, il ritmo quotidiano della vita familiare è scandito dalla tv perennemente accesa. Rievocando il piccolo mondo di donne cresciute negli anni Sessanta, Galloway elabora il racconto ossessivo della propria adolescenza, di una ragazza ormai pronta a reagire contro i conformismi e il perbenismo della comunità in cui è cresciuta. Pur iniziando a scoprire il proprio corpo e i primi impulsi sessuali, la giovane protagonista del libro divide ancora il letto con la madre e, quotidianamente, subisce le angherie di una sorella dominante. La conoscenza dell'altro sesso si sviluppa insieme all'interesse per la lettura e il canto. Presto, sotto la protezione di un'insegnante eccezionale, la musica diventa la sua passione più travolgente. Ma nel momento in cui si sforza di dare un senso al cambiamento fisico ed emotivo tipico dei ragazzi della sua età, tutto (o quasi) quello che pensava di sapere inizia a vacillare. Come nel suo romanzo precedente, "Niente che mi riguardi", lo sguardo della Galloway restituisce con rara efficacia lo strenuo tentativo delle donne di affrancarsi da una condizione di insoddisfazione e infelicità. Usando l'autobiografia con toni ironici e crudi, la scrittrice scozzese reinventa la propria vita dipingendo l'affresco di un'intera epoca.
Niente che mi riguardi
Janice Galloway
Libro: Copertina morbida
editore: Gaffi Editore in Roma
anno edizione: 2010
pagine: 385
Attraverso il ricordo di un'infanzia vissuta in Scozia tra gli anni '50 e '60, "Niente che mi riguardi" racconta come l'autrice, bambina introversa e balbuziente, riesca a trovare dentro di sé quella voce che farà di lei una scrittrice affermata. Con un padre alcolizzato e violento e una madre che dichiara apertamente di non averla mai voluta, il primo istinto di Janice non è di agire, ma di osservare, vigile e cauta. Dopo la traumatica separazione dei genitori, si ritrova a vivere in una soffitta insieme alla madre e alla sorella più grande, Cora, egoista e sadica, che a sua volta si è lasciata alle spalle un marito e un figlio dei quali sembra non sentire la mancanza. A questo punto il chiudersi in se stessa diventa una forma di sopravvivenza, mentre scrittura e musica le consentono di crescere superando paure e umiliazioni. Al quadro degli sconvolgimenti infantili narrati con ironia amara, si accompagna il ritratto più generale di un'epoca in cui le donne sembrano votate all'infelicità e alla frustrazione. L'autobiografismo esplicito ed estremamente selettivo della Galloway non si nega mai alla scoperta e alla rivelazione: il risultato è un romanzo di rara efficacia, privo di sbrodolature sentimentali, che scava e commuove.
Continuare a respirare
Janice Galloway
Libro: Copertina rigida
editore: Gaffi Editore in Roma
anno edizione: 2007
pagine: 332
Joy Stone, insegnante di teatro nella pigra periferia rurale di Glasgow, sopporta a fatica la freddezza e il distacco dei colleghi per l'età e forse per il suo amore verso Michael. Ma in vacanza in Spagna gli succede qualcosa che determinerà il corso della sua vita. Ora Joy è straniera a se stessa e ospite nella sua nuova casa, tutto sembra diverso. Sua madre è morta, l'amica del cuore Marianne è lontana. Come un fuoco di paglia, anche il cordoglio solidale svanisce. Bagni ustionanti, pulizie di casa maniacali, culinaria compulsiva, acquisti d'ingredienti per dolci che mai nessuno mangerà. II vecchio hobby del cucire cartamodelli è ora ossessivo e inutile, come gli assillanti e reiterati spostamenti di mobili. Oltre il tunnel del dolore c'è solo la malattia e il rifiuto degli altri e di sé. L'amato telefono si è trasformato da strumento di salvezza in arma d'intrusione. Un secondo lavoro alla sala corse non riesce ad aiutarla, ma anzi la fa sentire sotto l'assedio di uomini disgustosi. Eppure lei vuole che la vita continui; fra le visite programmate dell'assistente sanitario, e le incursioni impreviste della sorella maggiore, autoritaria come una madre, riesce a trovare il tempo per David, un giovane amante, uno studente. Un romanzo raffinato e spietato, una discesa negli inferi gelidi della depressione, lo sguardo dentro sé di una donna che scrive per non abbandonarsi alla morte.