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Libri di L. Antonelli (cur.)

Biblioteche: valore e valori. Atti della Giornata di studi (Roma, 21 maggio 2012)

Biblioteche: valore e valori. Atti della Giornata di studi (Roma, 21 maggio 2012)

Libro: Copertina morbida

editore: AIB

anno edizione: 2013

pagine: 124

Come valutare l'influenza positiva della biblioteca in una trama socio-economica caratterizzata da incertezza, scarsità di risorse e mutamenti sociali oltre che demografici? Quali risorse funzionali possiede la biblioteca per proporre modelli e soluzioni efficaci nell'erogazione di servizi pubblici in un contesto che non può non tener conto della attuale rivoluzione digitale? Biblioteche: valore e valori propone possibili risposte a queste domane, tanto attuali quanto complesse. Il volume raccoglie gli interventi presentati nel corso del seminario dal titolo Biblioteche: valore e valori, svoltosi a Roma il 21 maggio 2012 e organizzato dalla Sezione Lazio dell'Associazione Italiana Biblioteche. Gli interventi del seminario qui proposti rappresentano tanto un'occasione di riflessione sul valore e sui benefici delle biblioteche rispetto agli individui e alla società, quanto una pratica bussola per i bibliotecari interessati all'adozione di metodologie utili per l'individuazione e per la valutazione dell'impatto delle biblioteche sul territorio.
15,00

Le polizie informali. Seminario di studi (Messina, 28-29 novembre 2003)

Le polizie informali. Seminario di studi (Messina, 28-29 novembre 2003)

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2010

pagine: 235

È ormai cosa acquisita che sino all'Ottocento anche i maggiori Stati europei, in linea generale, non disponessero di una vera e propria forza di polizia, o che, quando ne disponevano, questa fosse comunque esile e fragile. Questo assunto contrasta però col numero, questa volta tutt'altro che esiguo, di coloro che a vario titolo erano autorizzati a portare le armi per funzioni spesso le più varie ma che, a volte con qualche fantasia, potevano essere annoverate come funzioni proprie della polizia. Il contrasto tra questi due piani lascia intendere come fossero numerose le autorità che potevano dotarsi di forze di parapolizia, con autorizzazioni concesse a fasce o gruppi particolari della popolazione civile perché intervenissero fattivamente per ripristinare l'ordine o per combattere la criminalità, oppure ancora per svolgere funzioni di sorveglianza atte a mantenere l'ordine in un determinato spazio o territorio. Alla radice di tutto ciò stava il fatto che la società d'antico regime, di fronte alla molteplicità delle sue fonti di diritto, aveva una parallela varietà di situazioni nell'ambito delle quali si potevano riconoscere forme diverse di rottura dell'ordine, nonché un altrettanto articolato e flessibile sistema di risposte volte a ripristinarlo.
16,00

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