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Libri di L. Milosz O.V. De

Da qualche parte, nella foresta. Lettere 1897-1939

L. Milosz O.V. De

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 248

Una delle porte di accesso privilegiate a un autore è l'epistolario. A maggior ragione nel caso di un personaggio come Oskar Vladislas de Lubicz Milosz (1877-1939) che dalle terre slave arrivò in Francia e per vari decenni fu rappresentante culturale della Lituania a Parigi. Il poeta Joë Bousquet lo definisce negli anni Trenta «il più grande spirito di questo tempo». Gli oscuri passaggi dei suoi scritti mistico-metafisici e le sue etimologie che gettano sguardi sul messianismo; la sua poesia visionaria e romantica; l'opera diplomatica per la neonata Lituania dopo la Grande Guerra; e i suoi amori: tutto sembra dipanarsi in un lungo e appassionato racconto. Presentando l'antologia "Sinfonia di Novembre", Milan Kundera confessò di non aver mai trovato prima di Milosz «l'archetipo di una forma della nostalgia che si esprime, grammaticalmente, non attraverso il passato ma attraverso il futuro. Futuro grammaticale della nostalgia». Milosz era stato, per Kundera, uno degli autori letti da adolescente accanto a Rimbaud, Nerval, Apollinaire o Desnos. La poesia, per Milosz, fu come il "cuore messo a nudo" di Baudelaire. Il "re solitario", lo definisce Christophe Langlois presentandone le "Œuvres" pubblicate nel 2024 da Gallimard. E quel cognome: Milosz, così vicino, pur senza la grafia polacca, a quello del cugino Czesław, Nobel per la Letteratura, che non manca di riconoscerne la «prosa cartesiana disseminata di trappole poetiche»... slave. E non solo, vista la sua padronanza poliglotta. Quello strano profumo che promana dal suo tardo romanticismo supera le barriere degli ismi poetico letterari, per acquietarsi nella cura degli esseri che gli sono più vicini, nei boschi di Fontainebleau, quegli uccellini dietro il cui volo inquieto troverà la morte. Una storia personale e letteraria fatta di stili e modelli narrativi mescolati al suo essere sempre fuori posto, in esilio da una patria che troverà, forse, ai margini del bosco.
22,00 20,90

Gli Arcani

L. Milosz O.V. De

Libro: Libro in brossura

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 168

Chi può dire che il tempo e lo spazio di Milosz non siano gli stessi del discorso scientifico? Manca la matematica? Manca il calcolo delle forze? Sono solo vuote parole a sostegno di un'immaginazione sfrenata e senza limiti? Può darsi, ma non si può disconoscere la facilità con cui quelle stesse categorie si lascino catturare dalle immagini. La teoria della relatività, che lo stesso Einstein si premurò di esporre in termini comprensibili al grande pubblico, non è forse stata assorbita, e distorta, dall'uso generalizzato della parola "relativismo"? Dopo la relatività è stato un crescendo di tentativi di usare le teorie scientifiche non per ciò che esse significano o rappresentano lungo la via della verità dell'uomo bensì lunga la via della loro efficacia tecnica. Nel migliore dei casi sono state poste al servizio del comfort umano, del suo utile. Eppure questo successo nasconde una certa incapacità a presentarsi sul terreno di quell'esperienza da cui la scienza ha tratto origine e forza. O.V. de L. Milosz, però, non è un divulgatore o uno scaltro e suggestivo propalatore di dottrine mal comprese. Al contrario, è come se volesse dirci: usate bene le immagini della scienza anche quando esse sembrano staccarsi dal terreno dell'esperienza "ingenua" verso i regni eccelsi dell'astrazione matematizzante. Io, intanto, restituisco quell'astrazione al mondo che si è piegato a ciò che va necessariamente dimostrato con il linguaggio della prova matematica. Per Milosz «non vi è in concreto scienza nella quale non entrino segretamente elementi mitologici e metafisici», e in questa opera-capolavoro tenta di riportare la mistica nel discorso scientifico...
17,50

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