Libri di M. Minuz
Pier Paolo Pasolini. Non mi lascio commuovere dalle fotografie
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2022
pagine: 216
Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è stato probabilmente l'intellettuale più intransigente, acuto e scomodo del secondo Novecento italiano. Nelle vesti di poeta, scrittore, giornalista, opinionista, attivista e regista ha dispiegato il suo pensiero in una moltitudine di opere e documenti che lo rendono una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale e internazionale del secondo dopoguerra. Il suo antico volto ci parla di una personalità per certi versi riservata, schiva, distante, ma per altri aspetti appassionatamente tesa a immergersi nel magma della realtà, facendosene coinvolgere e travolgere, fino all'estremo. Il volume rappresenta un tentativo per provare a cogliere la complessità che ha animato la sua vita. Non un progetto per abbagliare, ma per cercare di costruire intimità fra quello che ci ha lasciato e quello che noi siamo.
Inge Morath. La vita, la fotografia. Catalogo della mostra (Treviso, 28 febbraio-9 giugno 2019). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2019
pagine: 192
Inge Morath è stata la prima fotografa a entrare nella celebre agenzia fotografica Magnum. Il suo lavoro, prima di ogni cosa, è la testimonianza di una passione e di una necessità verso la fotografia. Un rapporto maturato negli anni attraverso esperienze e incontri, nonché parte integrante della vita di una donna che è riuscita, con coraggio e determinazione, ad affermarsi in una disciplina all'epoca prevalentemente maschile.
Ettore Sottsass. Vorrei sapere perché-I wonder why. Catalogo della mostra (Trieste, 6 dicembre 2007-2 marzo 2008)
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2007
pagine: 255
La mostra e il catalogo approfondiscono le attività della ricerca artistica di Ettore Sottsass estrapolando un'essenziale raccolta di opere divise in sette aree tematiche: disegno industriale (design), architettura, fotografia, gioiello, utopia/disegno, ceramica e infine vetro, le cosiddette "delicatessen", come Gillo Dorfles le ha definite. Il visitatore, così come il lettore, è lasciato libero di percepire in modo personale il proprio percorso accompagnato nell'indagine dell'artista, come se fosse egli stesso a prenderlo per mano e a raccontargli una storia.