Libri di M. Rosaria Dagostino
Pubblicit@rte. Segni e visioni
M. Rosaria Dagostino
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2009
pagine: 136
Mentre l'arte pesca negli scenari multimediali e commerciali del contemporaneo, per invocare personali visioni del mondo, cosa resta dell'antica questione tra arte nobile e pubblicità triviale? Uno spazio bianco da riempire con nuove letterature, rivalorizzazioni e iconografismi nel segno della reciprocità. Questo lavoro si pone al crocevia di pregiudizi e secolari tensioni nei confronti dell'arte e della pubblicità portando esempi di ibridazioni artistiche storiche come l'esperienza dei cartellonisti del Novecento fino alla Pop Art, ma anche sperimentazioni contemporanee di artisti che invadono lo spazio pubblicitario, spingendosi a visioni post-classificatorie come la pubblicità non convenzionale che coopta correnti artistiche quali l'Happening, la Body Art, il Graffittismo, o ancora la pubblicità concettuale come arte di una pubblicità caratterizzata dall'uso dei supporti multimediali. L'attenzione socio-semiotica alle produzioni artistiche d'avanguardia e la loro rivisitazione pubblicitaria mostrerà come la distinzione tra queste due pratiche sia una mise-en-scène di sistemi di classificazioni e non il risultato di differenti proprietà intrinseche. La sfida all'estetica elitaria dell'opera d'arte e all'ostracismo della pubblicità può far ordine nel panorama della nuova ecologia culturale e iconografica e riscrivere il rapporto tra due arti tradizionalmente "separate in casa", in una nuova pratica di scrittura socio-semiotica: la pubblicit@rte.
Cito dunque creo. Forme e strategie della citazione visiva
M. Rosaria Dagostino
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2006
pagine: 210
Partendo dall'analisi del valore della citazione nella scrittura, questo lavoro cerca di fare il punto sui valore della citazione nel visuale, rispondendo alla necessità sempre piu presente di trovare un originale nello spettacolo delle immagini. Tra allusioni, plagi e parodie, la citazione visiva diventa una pratica di replicabilità attiva che dimostra come la decontestualizzazione dell'originale sia più di una strategia argomentativa in grado di mettere in crisi le definizioni di copia-originale e come la copia possa diventare un unico originale. Il valore della citazione, del riconoscimento non solo come artificio estetico ma come senso-doppio, è il fondamento socio-semiotico che attraversa questo testo.