Libri di Marcello Ghiringhelli
Una nuova strada. Memorie di un rivoluzionario a tempo pieno
Marcello Ghiringhelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2022
pagine: 148
“La mia storia si conclude con il mio ultimo trasferimento al carcere delle Nuove di Torino, da dove vengo scarcerato il 25 aprile 1981. Venti giorni dopo entro nelle Brigate Rosse come rivoluzionario a tempo pieno... ma questa è un’altra storia.” Terminava con questo finale aperto "La mia cattiva strada" l’avventuroso memoir di Marcello Ghiringhelli, rapinatore e poi brigatista. Ghiringhelli ha tutto quello che ci vuole per essere un personaggio letterario di quelli tosti: cresciuto in un ambiente popolare antifascista alla periferia di Torino, è stato operaio di fabbrica fin dalla tenera età, legionario nella guerra d’Algeria a 17 anni, disertore a 18 anni, rapinatore e gangster del milieu franco-piemontese dai 18 ai 40 anni. Questo secondo capitolo della sua vita è quello meno noto, inizia con l’uscita dal carcere e affronta il periodo della sua militanza nelle Brigate Rosse, nel periodo in cui la lotta armata ha già iniziato la sua fase discendente e, oltre ai conflitti quotidiani con le forze dell’ordine, si assiste a diversi scontri in carcere e fuori tra le diverse anime dei gruppi legati alle Br, passati da partito della guerriglia ad arcipelago di forze centrifughe, in lotta tra loro. Sono pagine ricche di azione, che raccontano la clandestinità e la militanza senza sconti, fondendo realismo e romanzo di genere come nei migliori polar.
La mia cattiva strada. Memorie di un rapinatore
Marcello Ghiringhelli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2018
pagine: 229
"La mia storia si conclude con il mio ultimo trasferimento al carcere delle Nuove di Torino, da dove vengo scarcerato il 25 aprile 1981. Venti giorni dopo entro nelle Brigate Rosse come rivoluzionario a tempo pieno... Ma questa è un'altra storia." Termina con questo finale aperto l'avventuroso memoir di Marcello Ghiringhelli, 77 anni, rapinatore. Ghiringhelli ha tutto quello che ci vuole per essere un personaggio letterario di quelli tosti: cresciuto in un ambiente popolare antifascista alla periferia di Torino, è stato operaio di fabbrica fin dalla tenera età di 10 anni, legionario nella guerra d'Algeria a 17 anni, disertore a 18 anni, rapinatore e gangster del milieu franco-piemontese dai 18 ai 40 anni, brigatista nei primi anni ottanta, detenuto a fine pena mai dal 1982. La mia cattiva strada è la cronaca nuda e cruda della sua vita violenta. Un libro d'azione, drammatico, veloce e ispirato, scritto con piglio cinematografco degno di Jacques Mesrine e dei migliori polar di Jean Pierre Melville e José Giovanni portati sul grande schermo da Lino Ventura, Alain Delon, Jean Gabin e Jean Paul Belmondo. La curatela di Davide Ferrario e Marilena Moretti, registi e documentaristi di lungo corso, ha voluto preservare l'argot franco provenzale e piemontese parlato dai rapinatori che componevano quelle batterie negli anni sessanta e settanta, con indispensabili note e un prezioso glossario alla fine del libro. L'utilizzo di quel patois farà riemergere dalla memoria dei più appassionati, la figura di Aldo Pomini, contrabbandiere, fuorilegge, galeotto ai lavori forzati in Guyana negli trenta. Pomini, originario delle valli Occitane del Piemonte, negli anni settanta fu protagonista di un caso letterario di riscoperta di storia orale delle classi subalterne, pubblicando per Einaudi "Il ballo dei pescecani" (1973) e "Memorie di un contrabbandiere" (1975). "La mia cattiva strada" di Marcello Ghiringhelli si inserisce a pieno titolo in quel filone storico-letterario.

