Libri di Maria Mimmo
Il restauro del Sacrario militare di Redipuglia
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2024
pagine: 120
Il Sacrario Militare di Redipuglia, realizzato nel 1938 in sostituzione dell’antistante cimitero di Sant’Elia, è il più grande tra i sacrari militari italiani: custodisce i resti di 100.187 militari, nonché di una donna, l’unica ivi sepolta, Margherita Kaiser Parodi, caduti nelle tragiche battaglie che hanno avuto luogo su questi territori. Il “Sacrario dei centomila” riveste così una importanza centrale per il radicamento, la continuazione e il rafforzamento della memoria. Il grande sforzo di coordinamento di tutti i soggetti interessati, dal Ministero della Difesa, alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, alle comunità locali, Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Fogliano Redipuglia, insieme alla volontà di consegnare alle nuove e future generazioni un monumento destinato a durare nella sua configurazione originaria per il futuro, hanno rappresentato la sfida che la Struttura di Missione si è posta come obiettivo nel corso degli anni, fino al raggiungimento del risultato finale.
Antonio Sant'Elia. Il futuro della città
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 142
“In questa mostra in Triennale, tornano a essere esposte a Milano le famose tavole futuriste di Antonio Sant'Elia (1888-1916) della Città Nuova - che nel 1914 esordirono nella mostra di Nuove Tendenze in via Agnello. La retrospettiva si completa nel considerevole corpus di disegni, studi, bozzetti in cui l'architetto comasco vaticinò la città del futuro e il Manifesto dell'architettura futurista. Nel tentativo di contestualizzare quelle visioni, la mostra esplora i luoghi reali della città milanese, industriale e tecnologica, di quell'inizio secolo in divenire, che costituirono fonte di suggestione per il giovane Sant'Elia, in quel radicale rinnovamento e interesse per i nuovi paesaggi urbani, in cui si muovono anche Boccioni, della città che sale) e Sironi.”