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Libri di Mario Calivà

Ari arbëreshe-L'oro arbëreshe. Drammaturgia in versi in lingua arbëreshe con traduzione italiana a fronte

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Besa muci

anno edizione: 2024

pagine: 168

Il tessuto, l'abito, sono la lingua che racconta la storia, e la lingua si denuda o decora e così chiarisce cosa significhi tramandare un mondo di rituali, simboli, oblii, prelievi dai tempi dei tempi, quelli bui dell'età dell'oro. Pur riuscendo con abilità di conoscenza e riconoscenza a tenere la compattezza stratificata, sedimentata, di un poema drammaturgico chiaro, Calivà lama e lima linguaggio imprescindibile sia dalla poesia sia dalla storia d'arte umana
18,00 17,10

Gli sbarchi albanesi in Italia nei primi anni Novanta. Storie di vita

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Besa muci

anno edizione: 2024

pagine: 248

Il dramma degli sbarchi albanesi del 1991 viene ripercorso attraverso le testimonianze dirette di coloro che, in quei mesi, presero il coraggio a due mani e attraversarono il braccio di mare che separa l’Italia dall’Albania, nel tentativo di dare una svolta alla loro vita. Il volume, introdotto da un’ampia e accurata panoramica sulla storia dell’Albania dall’indipendenza dall’Impero Ottomano (1912) ai giorni nostri, racconta le storie di 21 cittadini albanesi che raggiunsero le nostre coste assiepati a migliaia sulle navi della speranza, con i ricordi di quel periodo e della loro successiva esperienza in Italia.
18,00 17,10

La locanda di Tirana

La locanda di Tirana

Mario Calivà

Libro: Copertina morbida

editore: Besa muci

anno edizione: 2022

pagine: 152

Kola vive a Tirana da otto anni dove lavora, assieme al suo unico collega Eduart, per la casa editrice di Boris, personaggio alquanto bizzarro. Nel caos in cui vive, Kola comunica con l'amico Zykir attraverso le pareti sottili dei loro appartamenti contigui. Zykir bussa spesso alla porta di Kola per chiedere cibo, indumenti o per invitarlo a cenare alla Bettola nelle sere in cui fa grosse vincite al poker. A un certo punto, un cappotto rosso preso in prestito sarà fatale: Zykir lo indosserà per compiere uno dei suoi loschi traffici, ma sarà Kola a finire in prigione al suo posto perché riconosciuto a causa del colore inusuale del soprabito. Un ambiguo avvocato riuscirà a scagionarlo, provando la sua innocenza. Kola torna alla vita di tutti i giorni, si reca spesso alla Locanda poiché attratto da Lindita, la figlia del proprietario. Superate le prime timidezze, i due cominciano a frequentarsi, ma questo trascinerà Kola in una serie di misteri e pericolosi affari...
15,00

Miseria. Una storia arbereshe

Miseria. Una storia arbereshe

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Medinova Onlus

anno edizione: 2022

pagine: 148

Mario Calivà, con la maestria di un cronista pirandelliano in bilico tra realtà e fantasia, racconta la storia di una famiglia vissuta quasi un secolo fa a Piana degli Albanesi. L’Autore, utilizzando uno stile originale, elegante e semplice, costruisce una realtà fatta di paradossi e passioni dove si mettono a nudo le commedie e le tragedie delle relazioni umane. La vera forza di questo romanzo è che, entro le sue coordinate, consegna il coacervo di un intero universo umano, tanto piccolo quanto immenso.
13,00

Nostalgjia. Ediz. arbëreshe, albanese e italiana

Nostalgjia. Ediz. arbëreshe, albanese e italiana

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Besa muci

anno edizione: 2021

pagine: 76

Questo testo è un tentativo di cogliere la nostalgjia degli arbëreshë che lasciarono la propria terra più di 500 anni fa. Una narrazione in cui l’essenza del sentimento si intreccia alla storia dell’intera umanità. Quello di Calivà è un tentativo riuscito: il testo diventa una protesi della memoria il cui obiettivo è quello di dipanare le vicende degli arbëreshë, in mezzo al groviglio delle infinite storie umane.
14,00

Poezi arbëreshe. Ediz. arbëreshe e italiana

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Besa muci

anno edizione: 2021

pagine: 80

“La raccolta di poesie arbëreshe di Mario Calivà è, secondo diverse declinazioni, un paesaggio che s’incarna. Una sequela di luoghi e di momenti che prendono corpo e sostanza, cioè raccontano attraverso le modulazioni della notte e del giorno, della luce e del buio di un paesaggio invisibile, di un paesaggio interiore e privato che viene specchiato o deformato da quello esteriore ed estraneo e d’altra parte familiare. Le molteplici epifanie di valli e di monti, di lune e di sere che la parola mette in scena appaiono come la maniera più immediata di dare vita icastica ai moti del dolore e della sorpresa, ai confini sempre labili del sogno e dell’amore che si mostrano sotto le spoglie di fenomeni e di accadimenti visibili.” (Dalla Prefazione di Giovanni Greco, Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico” di Roma) “Leggere questi versi è come guardare un documentario o come leggere una guida che parla di questi paesaggi, delle montagne, delle nuvole, del vento, dei fiori e della forza che essi hanno di riflettere i sentimenti. Sogni, dolori, fatiche, amori sparsi qua e là sono gli orizzonti che il poeta scorge, ascolta, percepisce. Percezioni sublimate dalla lingua del cuore, degli affetti, della quotidianità: l’arbëresh. La lingua materna che Mario Calivà eleva a lingua letteraria con grande efficacia mantenendone allo stesso tempo la genuinità e la spontaneità: operazione non del tutto scontata e che il poeta riesce a compiere senza essere didascalico. Eppure i suoi versi servono l’identità arbëreshe forse più di qualsiasi iniziativa con finalità didattiche. Ogni conterraneo di Mario Calivà e che oggi vive lontano come me e come tanti, non può che ringraziarlo per avergli fatto risentire attraverso i suoi versi i profumi, rivedere i luoghi, rivivere sensazioni della terra in cui è nato.” (Dall’Introduzione di Gaetano Gerbino) Postfazione di Valbona Jakova.
14,00 13,30

Le leggi razziali e l'ottobre del 1943

Le leggi razziali e l'ottobre del 1943

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Controluce (Nardò)

anno edizione: 2020

pagine: 167

Come cambiò il quotidiano in seguito all'avvento delle Leggi razziali e in che modo le famiglie cercarono di sottrarsi alla deportazione: sono questi i temi e le domande cui cerca di dare una risposta il presente volume, nato da un lavoro di ricerca sul campo. Calivà, infatti, raccoglie qui una serie di interviste a gente comune che fu, suo malgrado, protagonista di quegli eventi. L'obiettivo è intrecciare la grande Storia e le piccole storie dei singoli, le vicende personali e private, anche familiari, che consentono di capire meglio quell'epoca riducendo la distanza emotiva e temporale che ci separa da essa. Il libro è strutturato in due parti: nella prima c'è la ricostruzione storica del periodo delle Leggi razziali e delle deportazioni naziste durante l'occupazione di Roma; nella seconda, trovano spazio le interviste agli ebrei della Capitale.
16,00

Portella della Ginestra. Primo maggio 1947. Sedici sopravvissuti raccontano la strage

Mario Calivà

Libro: Copertina morbida

editore: Navarra Editore

anno edizione: 2019

pagine: 123

Il Primo maggio del 1947 duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, di San Giuseppe Jato e di San Cipirello, in provincia di Palermo, si riunirono a Portella della Ginestra per la festa del lavoro. Improvvisamente alcuni uomini, guidati dal bandito Salvatore Giuliano, spararono sulla folla, uccidendo dodici persone e ferendone più di trenta. È la strage di Portella della Ginestra, prima strage di Stato, evento spartiacque del dopoguerra che ha cambiato il corso della storia, da molti considerato il primo grande mistero dell'Italia repubblicana: mai sono stati identificati né movente né mandanti. Dell'eccidio di Portella della Ginestra si è scritto tanto, ma in questo lavoro di Mario Calivà parlano i diretti testimoni che hanno visto le vittime morire tra la folla festante. Rispetto alla precedente del 2017, in questa edizione le interviste sono quasi raddoppiate. Completano il lavoro di Calivà: la prefazione di Susanna Camusso; Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro con la ricostruzione del contesto storico; Alessandro Pontremoli e il suo contributo sulla funzione civile della testimonianza orale; Nicola Tranfaglia, con una riflessione sui diritti del lavoro.
10,00 9,50

Oltre l'oblio della voce

Oltre l'oblio della voce

Mario Calivà

Libro: Libro in brossura

editore: Navarra Editore

anno edizione: 2018

pagine: 36

In “Oltre l’oblio della voce” si pone l’accento su una questione: i versi dei poeti esulano dal vero e proprio flatus vocis dell’uomo, poiché sono immortali. La voce umana è assoggettata alla finitezza di un corpo che cerca di resistere all’ineluttabilità del tempo; da questo presupposto parte la riflessione di Mario Calivà, che rivolge il suo sguardo alla realtà che lo circonda per abbandonarsi all'ispirazione, lasciandosi cogliere e trasportare da essa. Lo spunto da cui partono i versi della raccolta è vario; ci sono espliciti riferimenti alle stelle, alla luna, ai paesaggi del mondo: tutti elementi che non comunicano con una voce ma con la sola presenza collocandosi, così, in un livello prelinguistico. Il poeta diventa dunque unico possibile cantore della realtà, che nella sua complessità non può essere descritta dalla voce dell'uomo comune, ma solo da quella, ispirata ed elevata dalle contingenze, del poeta.
7,00

La luce dei punti lontani

La luce dei punti lontani

Mario Calivà

Libro: Copertina morbida

editore: Mohicani Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 60

"La luce dei punti lontani" è lo sguardo che attraversa le poesie di Mario Calivà. L'autore si è lasciato segnare dalle sue origini identitarie in primis (la cultura Arbëreshe) e dall'incanto della natura siciliana poi. Dalla generosità dei suoi segni nasce questa poesia intensa, attratta tanto dal cielo(sempre luminoso e siderale) quanto dalla terra (sempre desertica e abbandonata agli eventi) che Calivà "solo e pensoso" va "misurando a passi tardi e lenti" (F. Petrarca, Canzoniere). Attente a non perdere l'eternità del momento vissuto intensamente, le parole sgorgano copiose da un cuore ardente, incontenibile, e le immagini si fanno via via sempre più stratificate, portatrici di novità e di passione. "I punti lontani - spiega Mario Calivà sono i sogni e i desideri che riflettono sui vetri della mia finestra spalancata sull'esistenza. I loro raggi lasciano un solco profondo che poi condiziona i miei passi ed è un ritorno al passato e un approdo al futuro in cui ognuno può ritrovarsi e ritornare a casa. Niente li spegne". (Prefazione del docente universitario Alessandro Pontremoli).
10,00

Percezioni

Percezioni

Mario Calivà

Libro: Copertina morbida

editore: Mohicani Edizioni

anno edizione: 2014

pagine: 50

"Percezioni" è una sintesi dell'esperienza poetica dell'autore. Le poesie che formano questa silloge sono legate da un fattor comune che può essere ricondotto in parte al simbolismo. Nella costruzione di esse, la parola diventa ricercatrice attenta della verità come riteneva lo stesso D'annunzio. La visione dell'uomo dentro queste poesie è quella di un individuo che si muove dentro l'incertezza quasi come se si ritrovasse bendato dentro un giorno assolato, dove tutto è visibile ma non per lui che ha solo la possibilità di intravedere o scorgere qualcosa solo tramite la Poesia, che mette a nudo il rapporto effimero e quasi istantaneo tra il Divino e l'uomo. Attraverso tecniche come la metafora e l'allegoria, l'intento dell'autore è quello di comunicare con il lettore affinché questo possa cogliere i segni e quindi decifrarli attingendo alla propria esperienza culturale, sociale e di qualsiasi tipo. Solo così potrà strapparsi questa benda dagli occhi. Il linguaggio ben preciso cerca di spiegare ciò che esiste in un dato momento e che è destinato a dissolversi.
10,00

Portella della Ginestra. Primo maggio 1947. Nove sopravvissuti raccontano la strage

Portella della Ginestra. Primo maggio 1947. Nove sopravvissuti raccontano la strage

Mario Calivà

Libro: Copertina morbida

editore: Navarra Editore

anno edizione: 2017

pagine: 93

Il Primo maggio del 1947 duemila lavoratori del Palermitano, della zona di Piana degli Albanesi, di San Giuseppe Jato e di San Cipirello si riunirono a Portella della Ginestra per la Festa del Lavoro. Improvvisamente alcuni uomini, guidati dal bandito Salvatore Giuliano, spararono sulla folla, uccidendo dodici persone e ferendone più di trenta. È la strage di Portella della Ginestra, prima strage di Stato, evento spartiacque del dopoguerra che ha cambiato il corso della storia, da molti considerato il primo grande mistero dell'Italia repubblicana: mai sono stati accertati, infatti, il movente e i mandanti. Dell'eccidio di Portella della Ginestra si è scritto tanto, ma in questo lavoro di Mario Calivà parlano nove testimoni che hanno visto le vittime morire davanti ai propri occhi tra la folla festante. La memoria riprende così vita attraverso la voce di Giorgio Bovi, Michele Maniscalco, Concetta Moschetto, Mario Nicosia, Serafino Petta, Giovanni Renda, Michele Spatafora, Giuseppe Vitanza. Un prezioso documento di storia orale che permette di andare al di là della storia ufficiale ed entrare nel vivo dei fatti, condividendo emozioni e riflessioni. Completano il lavoro di testimonianza la ricostruzione del contesto storico di Carmelo Botta e Francesca Lo Nigro, e la riflessione sulla funzione civile della testimonianza orale di Alessandro Pontremoli.
10,00

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