Libri di Mario Tropea
Nomi, ethos, follia, «discordanze» negli scrittori siciliani tra Ottocento e Novecento. Con uno scritto su Giuseppe Sciuti pittore
Mario Tropea
Libro: Libro in brossura
editore: Lussografica
anno edizione: 2015
pagine: 408
C'è una possibilità di lettura interna, per così dire, di "letteratura siciliana" in sé, che si alimenta anche col gioco ironico e acuminato di rimandi, e con la riflessione degli stessi scrittori sulla loro opera, sulla loro cultura, sulla insularità di cui sembrano quasi lusingarsi. E c'è una linea più ampia, quella della storia e della "storicità" che involge comunque ogni prodotto, anche quello di particolare singolarità e elevatezza espresso nei libri dei nostri autori. Dentro questa intrigante, apparente ambiguità e contraddizione, vanno considerati alcuni dei maggiori scrittori siciliani cui vengono dedicati questi saggi.
Emilio Salgari
Mario Tropea
Libro: Libro in brossura
editore: Nerosubianco
anno edizione: 2011
pagine: 168
Classicismo, estetismo, decadentismo
Mario Tropea
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 1992
pagine: 208
Giovanni Pascoli. Tra simbolismo e problemi dell'Italia post-unitaria
Mario Tropea
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2012
pagine: 346
Giovanni Pascoli è il più grande poeta simbolista del nostro Decadentismo, elaboratore di miti che ne hanno, ben a ragione, consolidato la figura di poeta solitario e di una simbologia agreste virgiliana appartata rispetto ai problemi dell'Italia moderna in cui viveva. E tuttavia non si capisce a pieno questa elaborazione se non si inserisce il poeta contadino delle Romagne e di Castelvecchio proprio in quella realtà inquieta, travagliata da lutti, attentati anarchici e repressioni, dell'Italia di fine secolo e dei primi decenni del Novecento che egli pure cantò in quella raccolta di Odi e Inni ancora ampiamente da riconsiderare nel contesto artistico-letterario culturale della sua produzione di discorsi, interventi a carattere patriottico e umanitario quando fu professore a Messina e nell'ultima fase della sua vita. Pascoli rappresenta questo insieme l'emigrazione, la guerra coloniale, le rivendicazioni proletarie, la continuazione della nazione risorgimentale in quella più moderna) assumendo una posizione "dal basso" di celebratore umile dell'umanità e dei figli della patria emigrante con diramazioni profonde forse non del tutto messe in luce ancora completamente all'interno della sua opera. Su questa linea si muovono i saggi del libro: alcuni antichi, altri più recenti o inediti, lungo la direzione unitaria di valutazione civile, non solo agreste-virgiliana della voce poetica di questo nostro grande autore che chiude un secolo e apre il Novecento.