Libri di Massimo Degli Esposti
E-Valley. Volti e storie dalla terra dei motori
Massimo Degli Esposti
Libro
editore: Edizioni Artestampa
anno edizione: 2021
pagine: 164
Sessantatré capitoli, sessantatré aziende, sessantatré storie di uomini e donne consapevoli di vivere alle soglie di una svolta tanto profonda da incrinare tutte le nostre certezze. Una di queste, orgogliosamente coltivata in Emilia-Romagna, è considerarsi la culla dell'eccellenza motoristica. La Terra dei motori, la Motor Valley di Enzo Ferrari, Ferruccio Lamborghini e Alfieri Maserati e di una schiera di geniali meccanici, tecnici, ingegneri che negli anni hanno creato una altrettanto eccellente filiera di fornitori. Tutti legati uno all'altro dal miracolo tecnologico del motore a scoppio. Cosa accadrà ora che la crisi ambientale ci obbliga ad abbandonarli in favore di molto meno romantici motori elettrici? Raccogliendo questi timori il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha appena detto che la messa al bando delle auto a benzina e diesel decreterà la fine della Motor Valley. Ma i sessantatré capitoli di questo libro ci raccontano una storia diversa. Ci raccontano di imprenditori che hanno capito e hanno agito. Alcuni con un pizzico di rimpianto, altri con entusiasmo, altri ancora con sano pragmatismo. Tutti, però, già da tempo attrezzati per entrare nell'era elettrica con la stessa efficacia con cui avevano cavalcato quella dei pistoni e delle bielle. Questo libro non pretende di essere un trattato, né di aver intercettato tutto quello che si muove nella nuova E-Valley. È solo la cronaca di un viaggio appena iniziato.
Conversazione con Romano Prodi e Jacques Delors. Dieci anni con l'euro in tasca
Massimo Degli Esposti, Paolo Giacomin, Stefano Righi
Libro: Libro in brossura
editore: Aliberti
anno edizione: 2011
pagine: 189
Il sogno di grandi uomini, realizzato per disinnescare le cause dei sanguinosi conflitti che straziarono il Vecchio continente per molti secoli della sua storia. Un imperativo morale per instillare germi di un comune sentire tra popoli troppo vicini e troppo stretti per non intrecciarsi reciprocamente. Un progetto per lanciare l'Europa nello scenario ampio del mondo globale. Con queste premesse, esattamente dieci anni fa - il primo gennaio 2002 - si materializzò nelle tasche di trecento milioni di europei un oggetto misterioso chiamato euro. Molti l'accolsero come la panacea di tutti i mali, altri come una sorta di inesorabile punizione divina. Che ci abbia fatto del bene o del male è tuttora questione controversa, nell'opinione pubblica europea e in quella italiana in particolare. Ma la drammaticità degli scenari che abbiamo di fronte, ora che lo tsunami finanziario mondiale rischia di mandarlo in pezzi, ci costringe a una riflessione più profonda. Come è nato e perché? Come ha inciso sulla nostra vita giorno per giorno? Come ha modificato usi e costumi di ogni cittadino e di ogni Paese? Insomma, ha fatto il suo dovere e quindi vai la pena di salvarlo? Per Romano Prodi e Jacques Delors la questione non è nemmeno in discussione. Nel loro bilancio, fra aspettative e risultati, errori e omissioni, il dibattito di questi giorni è solo cronaca. La storia, invece, si può rallentare, forse sospendere, ma non si può fermare. L'euro vivrà.