Libri di Matteo Sozzi
Manuale di speranza
Matteo Sozzi
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 56
Le speranze non sono sogni, ma realtà. Non s'accontentano di aspettare, ma vogliono agire. Al futuro preferiscono il presente. Non sono consolazione, ma ribellione. Manuale di introduzione alla speranza: indicazioni e avvertenze per sperare davvero, senza inganni o illusioni.
Introduzione a Eraclito
Matteo Sozzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2019
pagine: 109
Qual è il segreto delle parole di Eraclito, che più passano gli anni più sembrano attuali? Il motivo è che Eraclito ha catturato quel che non cambia mai. Lo ha imprigionato in poche ed enigmatiche frasi, che trattengono ciò che è definitivo e ineluttabile. Del mondo, della storia, dell’uomo. Per questo, sono parole sempre contemporanee: leggendole incontriamo la realtà al di là del tempo e nell’immutabile ritroviamo noi stessi.
Una religione civile per l'Italia. La proposta di Foscolo nel «Commento alla Chioma di Berenice»
Matteo Sozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni del Faro
anno edizione: 2014
pagine: 283
Il concetto di religione civile costituisce il fil rouge che guida questa ricerca all'interno della riflessione foscoliana, offrendo un suggestivo itinerario tra politica, filosofia, storia, cultura classica e poesia. L'indagine vuole porre in risalto l'importanza del pensiero di Foscolo, che visse in prima persona da patriota, cospiratore, letterato e soldato il momento cruciale dell'inizio del movimento risorgimentale, sollevando coi suoi scritti, dubbi, interrogativi e problematiche che, a distanza di più di due secoli, non sembrano aver esaurito il loro valore e il loro fascino.
La notte di Auschwitz. La concezione del male nei testi letterari di Elie Wiesel
Matteo Sozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Transeuropa
anno edizione: 2015
pagine: 146
Nel 1945 l'umanità scopre un volto del male che fino ad allora nella storia non si era mostrato: Auschwitz. Poste di fronte a quest'evento, la ragione e la filosofia sembrano aver smarrito le loro risorse per comprendere e interpretare una realtà che appare radicalmente nuova e smisurata. Un'indicazione viene invece dalla letteratura. Dopo l'esperienza di internato in quel campo della morte, infatti, il premio Nobel per la pace Elie Wiesel decide di scrivere racconti, cronache e commenti. Per testimoniare, per tentare di capire, per guardare la storia dal mondo sicuro dell'immaginazione e della creatività. E per permettere la sopravvivenza a se stesso, alla sua generazione e a quelle successive. Proprio all'interno della ricchissima produzione letteraria di Wiesel quest'agevole opera individua spunti e tracce per una riflessione profonda e intensa sul male a partire dalla novità che l'evento di Auschwitz costituisce. Perché incontrare l'orrore è l'unico modo per saperlo riconoscere e poterlo affrontare quando di nuovo si ripresenti, magari in forme diverse ma non meno terribili.