Libri di Matteo Tamborrino
Architettare la scena. Intersezioni fra teatro e architettura in Italia dal Secondo dopoguerra a oggi
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2025
pagine: 224
Il volume indaga il mutuo scambio che consolida, nel corso del secondo Novecento, il già intenso legame fra disegno della scena e pratica architettonica. I contributi che compongono la collettanea (dall'estensione assai ampia, come sono differenti gli interessi e i percorsi professionali degli studiosi e degli artisti coinvolti) mettono in luce alcune significative esperienze di proficuo nutrimento, testimonianza dello sforzo congiunto operato da entrambe le discipline per trovare una possibile risposta all'annosa questione dell'abitare speciale dell'attore sul palcoscenico. Questione resa ancora più complessa dall'invisibile, quantistica evidenza per cui il nostro modo di ricordare condiziona il nostro modo di agire, nonché dall'accumularsi dei vincoli - normativi, burocratici, conservativi, estetici - che le pratiche teatrali sono tenute oggi a rispettare. L'attenzione del volume si concentra in particolare sui cambiamenti avvenuti in uno spazio-tempo a noi vicino e ben definito, ossia a partire dal momento in cui la scena ha optato per due strade parallele: da un lato la povertà, ovvero la ricerca dell'essenzialità; dall'altro la sperimentazione del nuovo, sia sotto forma di spazi altri (luoghi adibiti, luoghi trovati, luoghi recuperati) sia attraverso linguaggi e dispositivi tecnologici contemporanei.
«Cose di pessimo gusto». Estetiche del trash nello spettacolo e nella comunicazione
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2025
pagine: 224
Questa raccolta di saggi propone un’indagine critica sulla nozione di trash come categoria estetica codificata, emersa con forza nel dibattito culturale dagli anni Ottanta, soprattutto in ambito televisivo e digitale. Lungi dall’essere un fenomeno recente, il trash affonda le proprie radici in una lunga tradizione dello spettacolo occidentale, intrecciandosi con il comico, il volgare, il commerciale e il popolare. “Cose di pessimo gusto” analizza con lucidità le espressioni artistiche, comunicative ed estetiche di questa tendenza nella cultura contemporanea, suggerendo prospettive inaspettate sul nostro modo di guardare, ridere e giudicare. Il testo include i contributi di Fabio Acca, Roberta Bracciale, Junio Aglioti Colombini, Stefano Brilli, Edoardo Giovanni Carlotti, Eleonora Chiais, Gabriele Marino, Giulia Muggeo, Giuseppe Previtali, Oscar Ricci, Gabriele Rigola, Matteo Tamborrino e Andrea Zardi.
La scena (in) centrifuga. Storie, esperienze e politiche teatrali in Piemonte
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2025
pagine: 230
La collettanea mira a restituire la complessità e l’effervescenza della scena piemontese, con un’attenzione “centrifuga” a quanto è avvenuto nei sobborghi urbani, nelle province regionali, nelle realtà dislocate. Il volume – esito di una ricerca condotta in seno al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino – si compone così di quattro sezioni, ciascuna delle quali volta ad approfondire un particolare aspetto della storia e dell’organizzazione teatrale in Piemonte, pur non mancando espansioni “oltre confine”. Una volta chiarite quali risorse bibliografiche e fonti possano tornare utili nel processo ricostruttivo, vengono presi in esame – lungo un asse diacronico che si snoda dagli anni Sessanta – alcuni casi-studio particolarmente rappresentativi di quella dinamica di decentramento teatrale e di susseguente riequilibrio territoriale che rappresenta oggi la principale funzioni delegata, per mandato ministeriale, ai Circuiti multidisciplinari. Segue poi, nel terzo blocco, un affondo sugli spazi fisici e online, sempre nell’ottica di un allontanamento radiale dal centro torinese, attrattivo e accentratore, in direzione di realtà non convenzionali e periferiche (talvolta perfino “rigenerate”) capaci di stimolare in senso ampio e democratico un proficuo scambio tra ambiente e comunità, rendendo lo spazio pubblico (e digitale) del teatro un laboratorio di cittadinanza attiva. Chiude il volume una sezione di taglio politico-culturale, che interroga i “sistemi teatrali pubblici territoriali” osservandone funzioni e indirizzi.

