Libri di N. Scaffai
La bufera e altro. Ediz. commentata
Eugenio Montale
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 422
Nel 1956, diciassette anni dopo "Le occasioni", Eugenio Montale pubblica il terzo grande capitolo della sua opera in versi, "La bufera e altro", che ne conferma la piena, esemplare centralità nel panorama della poesia del Novecento. La "bufera" del titolo è da riferirsi alla guerra, e dunque all'attraversamento di una tragedia storica, ma, come lo stesso autore chiarì, «è anche guerra cosmica, di sempre e di tutti». E dunque il libro si caratterizza per una aperta tematica vertiginosa, che oltrepassa l'epoca stessa della sua composizione. In questo quadro straordinariamente complesso trovano spazio le figure femminili di interlocutrici privilegiate come Clizia e Volpe, ma anche l'ardua meditazione a ridosso delle ombre degli scomparsi, spinta fino a quella che Gianfranco Contini definì «l'abolizione della barriera fra vita e morte». Montale si muove in un ampio territorio, insieme reale e allegorico, quotidiano e apocalittico, variando i toni, passando dagli accenti più alti a soluzioni epigrammatiche in una lingua di più prosastica e meno lirica eleganza. La bufera e altro si impose subito come un nuovo capolavoro, che oggi possiamo finalmente leggere con l'ausilio di un innovativo, attesissimo commento e di importanti contributi saggistici, tra cui quello di Franco Fortini, che di questi testi ebbe a scrivere: «Rattrappite e indistruttibili, le poesie di Montale sono state per me il paragone stesso della poesia intesa come veglia d'armi e arte regia. Non le rileggo: ma in certe ore si aprono nella memoria, rompendo grumi e cartilagini dell'età sanguinosa che con noi hanno attraversata».
L'autore e il suo archivio. Atti del Convegno (Losanna, 28-29 novemvre 2013)
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2015
pagine: 215
Il volume propone una prospettiva originale sui lasciti documentari dei grandi protagonisti della cultura letteraria del Novecento. Superati punti di vista troppo specifici, o al contrario troppo generici, si è provato a misurare e illustrare nel suo complesso il rapporto tra l'immagine letteraria nota di un autore e quella ricostruibile dal suo archivio. La considerazione unitaria di tutti i materiali riconducibili a uno stesso soggetto, spesso distribuiti in varie sedi, non solo integra, e in molti casi corregge, la figura "pubblica" e comunemente nota di chi scrive, ma consente di comprenderne in modo più corretto e pieno la vicenda personale e le scelte intellettuali. Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda, Gianfranco Contini, Vittorio Sereni, Giorgio Manganelli, Enrico Filippini, Luigi Meneghello, Federico Hindermann, accompagnati dagli scrittori svizzeri di lingua francese Charles Ferdinand Ramuz e Gustave Roud, escono da questa indagine rinnovati nel loro significato storico e letterario.