Libri di P. Pezzino
Le vie della libertà. Maestri e discepoli nel «laboratorio pisano» tra il 1938 e il 1943. Atti del convegno (Pisa, 27-29 settembre 2007)
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 297
La consapevolezza storiografica dell'ampio consenso goduto nel paese dal regime fascista rende particolarmente interessante l'individuazione del percorso culturale e politico di quei giovani italiani che, vissuta l'adolescenza sotto il fascismo, approdarono ad una presa di coscienza antifascista, spesso poi tradotta in un impegno attivo e militante. Sotto questo profilo Pisa si presenta come un vero e proprio laboratorio. La presenza, accanto all'Università, con le sue tradizioni patriottiche e la sua recente Scuola di scienze corporative, della Scuola Normale Superiore (con i suoi collegi) diretta da Giovanni Gentile, consente di verificare in modo esemplare la pluralità e la complessità degli itinerari che, dagli anni Trenta agli anni Quaranta, permisero ad alcuni studenti la difficile scelta morale di opporsi al totalitarismo. Il volume illustra dunque la ricerca delle "vie della libertà" intrapresa da diversi giovani, anche grazie all'opera di illuminati maestri (Guido Calogero, Aldo Capitini, Carlo Morandi, fra gli altri) che seppero insegnare a guardare con spirito critico la realtà.
Storia della Toscana. Volume Vol. 1
Libro
editore: Laterza Edizioni Scolastiche
anno edizione: 2001
pagine: 94
Storia della Toscana. Volume Vol. 2
Libro
editore: Laterza Edizioni Scolastiche
anno edizione: 2001
pagine: 152
Storia della Toscana. Volume Vol. 3
Libro
editore: Laterza Edizioni Scolastiche
anno edizione: 2001
pagine: 144
Storia della Toscana. Volume Vol. 4
Libro
editore: Laterza Edizioni Scolastiche
anno edizione: 2001
pagine: 156
Storia della Toscana. Volume Vol. 5
Libro
editore: Laterza Edizioni Scolastiche
anno edizione: 2001
pagine: 154
Storia della Toscana. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2004
pagine: VIII-225
Oltre tre millenni, ripercorsi tenendo fermo lo sguardo in direzione di quella parte di spazio umanizzato del nostro paese che chiamiamo Toscana. Comunicazione di massa e flussi turistici ne fanno oggi la regione italiana forse più nota nel mondo, legandola a immagini codificate che tendono a divenire fattori di identità: paesaggi segnati dal lavoro contadino, borghi e città d'arte, robuste tradizioni civiche e di solidarietà sociale insieme a rivalità municipali, intraprendenza economica di individui e comunità. Proporne una storia significherà dunque anche spiegare quanto sarebbe sbagliato immaginarla in termini di continuità organica e di lineare evoluzione verso il presente, quasi come se esistesse una Toscana perenne.
Giudicare e punire
Libro: Libro in brossura
editore: L'Ancora del Mediterraneo
anno edizione: 2004
pagine: 343
Alla fine degli anni Quaranta i processi ai criminali nazisti si erano ormai arrestati. Gli esempi sono molteplici: le autorità giudiziarie austriache dovettero confrontarsi con ordini del governo di rilasciare i prigionieri; gli americani concessero la grazia a numerosi criminali di guerra tedeschi già condannati dalle corti alleate. La storia dei processi celebrati in Italia contro alcuni ufficiali tedeschi e i "mancati processi" ai criminali di guerra italiani presuppongono una lunga vicenda preliminare di scontri di potere su basi giuridiche: quale tipo di processi celebrare? Chi aveva l'autorità di celebrarli? L'attività delle corti fu vanificata da influenze di tipo politico e, già negli anni Cinquanta, i criminali erano stati "perdonati".
Crimini e memorie di guerra
Libro: Libro in brossura
editore: L'Ancora del Mediterraneo
anno edizione: 2004
pagine: 375
Nel Ventesimo secolo, l'avvento della guerra totale ha rappresentato una sfida radicale agli sforzi, effettuati nel secolo precedente, per "civilizzare" la guerra. Dalla Prima alla Seconda guerra mondiale la violenza è aumentata in maniera esponenziale, mettendo a punto tecniche di distruzione di massa, che hanno moltiplicato il numero delle vittime e quasi annullato la distinzione tra militari e civili. Tutto ciò ha determinato anche un radicale cambiamento nelle narrazioni di guerra e nelle pratiche commemorative e, dunque, nelle politiche della memoria: a partire dal secondo conflitto mondiale, guerra e genocidio sono sempre più intrecciati l'una all'altro, con il risultato che i testimoni civili hanno modellato la narrazione della guerra.