Libri di Paola Allegretti
Atti degli incontri sulle opere di Dante. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Sismel
anno edizione: 2019
pagine: 432
Il volume raccoglie i testi di quattro Workshop tenuti a Firenze, presso la Società Dantesca Italiana: i due dedicati alla «Vita nova» progettati da Manuele Gragnolati e Luca Carlo Rossi (WS 4-5, 2015), quello dedicato al «Fiore» progettato da Natascia Tonelli (WS 2, 2014), e quello dedicato all’«Epistola XIII» progettato da Alberto Casadei (WS 1, 2013). Contributi di: Paola Allegretti, Erminia Ardissino, Furio Brugnolo, Alberto Casadei, Marcello Ciccuto, Paolo De Ventura, Luciano Formisano, Manuele Gragnolati, Giuseppe Indizio, Giuseppe Ledda, Elena Lombardi, Lino Pertile, Donato Pirovano, Roberto Rea, Luca Carlo Rossi, Pasquale Stoppelli, Natascia Tonelli, Marco Veglia.
I classici di Dante
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2018
pagine: 279
Che cos’è per Dante un classico? E insomma come egli pratica la lettura e il dialogo con gli antichi prima che questa attività intellettuale diventi la moda caratterizzante della civiltà europea dell’Umanesimo? Nove incontri con Ovidio e Lucano, Virgilio, Cicerone, Seneca, Stazio, Agostino e anche Omero e il Libro dei Salmi raccontano e discutono problemi di tipo esegetico, lessicale, narrativo, testuale e culturale.
Adespoti, prosimetri e filigrane. Ricerche di filologia dantesca
Paola Allegretti
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2013
pagine: 374
Nessuno è profeta in patria. La circostanza dell'esilio non semplificò questo problema a Dante Alighieri. Chi è egli per i suoi contemporanei, e perché scrive? La prima risposta la cercò e la dette nelle cose che scrisse e nei modelli, illustri e lontani, che si scelse. Ma il problema era scottante ancora quando, ad un anno dalla morte egli reinventò il genere bucolico per un certo Giovanni, professore riconosciuto e stipendiato, che si faceva chiamare Giovanni del Virgilio e che gli bocciava Inferno e Purgatorio. Ancora di più a Firenze, agli inizi, non fu profeta quando compose quel singolare libretto, la Vita nova, e lo dedicò allo sdegnoso Guido Cavalcanti. La ricerca filologica trova traccia nei testi e nei loro testimoni antichi di questa fatica di inventarsi un compito di scrittore: la vigile consapevolezza del proprio valore a un certo punto darà vita a un Oltretomba universale con un maestro elettivo, Virgilio, con un viaggio profetico, nuovo Paolo e nuovo Enea, e una prospettiva di giudizio su opere e pensieri di tutti. Ma prima di questo salto deificante, che si è miracolosamente realizzato, la Vita nova e alcune opere rimaste incompiute (il De vulgari eloquentia), contengono racconti e tentativi di un percorso intellettuale, cui non era garantito il successo. Restano poi i due poemetti, senza nome di autore e senza titolo (Fiore e Detto d'Amore), che accorciano e traducono un grande testo oitanico, il Roman de la Rose.

