Libri di Patrizia Gnarra
La mediazione didattica. Contesti, soggetti e dialettica dei percorsi
Patrizia Gnarra
Libro
editore: Firenze Atheneum
anno edizione: 2010
pagine: 136
Riflessioni sulla didattica in aula. Un interessante e utile saggio nel quale si pone l'accento sulla fondamentale propensione del docente a mettere in primo piano la figura dell'alunno. A monte di una simile visione dell'insegnamento si pone un'attenzione maggiore alle problematiche relative all'apprendimento, rispecchiata dall'orientamento odierno della didattica scolastica. Le presentazioni delle classi e dei profili dei docenti riproducono in tal senso le strutture fondamentali della comunicazione, le strategie, le finalità e gli elementi reali e potenziali degli universi cognitivi.
Lorenzo Viani. Il viaggio del pittore reietto nel segno dell'arte nuova
Patrizia Gnarra
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze Atheneum
anno edizione: 2007
pagine: 240
Nel panorama europeo, animato da correnti figurative innovatrici e disegni politici apparentemente contrastanti, si staglia, originale e vivida, la figura di Lorenzo Viani: abile interprete del liberty, sapiente costruttore di iconografie, nonché fervido sostenitore dell'arte internazionalista, destinata a travalicare i confini nazionali e le barriere sociali. Un saggio che svela i tratti più veri di un artista ancora poco conosciuto e "riconosciuto" nel suo paese.
Corpi erranti
Patrizia Gnarra
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione Mario Luzi
anno edizione: 2023
pagine: 48
Alla domanda “Chi siamo?” si potrebbe contrapporre “Cosa siamo diventati?”. Da questo punto di arrivo si configura poi un nuovo inizio, persino il coraggio di una nuova era. Parte spesso così questo viaggio dell’umanità: dal tentativo di riannodare le fila di un pensiero, dalla tentazione di abbracciare un percorso altro perché questo stesso si riveli nelle sue contrazioni, segnato da momenti di meditazione e di azione allucinata, tra la tensione del trovarsi oltre e quella di farsi immobile centro. Così i corpi erranti sono questa dolorosa rappresentazione: l’essere ombra del proprio tempo, strumento sottile, più o meno inconsapevole, dell’entropia emotiva. Il linguaggio poetico è volutamente avulso dalla prosaicità intesa come condizione presente, teso piuttosto a cogliere il moto profondo di sentimenti e atti per restituirne quella perduta veridicità. Accade quindi che l’uso della punteggiatura abbia poche corrispondenze con l’andare a capo: o meglio è testimonianza che si stenta a trovare il capo del nostro ricercare nel mondo.

