Libri di R. Parigi
Rime assassine
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2013
pagine: 289
Il giallo "classico" ha preso spesso spunto da testi poetici, da versi di opere più o meno celebri, trasformandoli in enigmi che qualcuno doveva risolvere per individuare il colpevole. Anche oggi questo "filone" continua ad essere sfruttato in misura considerevole. Nulla di tutto questo si ritrova nella presente antologia, nei cui racconti, in piena confidenza con i più disparati generi del giallo, è stata utilizzata essenzialmente la poesia come magnifica ossessione, come potente e conturbante mezzo espressivo in grado di scatenare in certi personaggi, al pari di un pericoloso innesco, accese passioni, pulsioni vendicative, perversioni, bramosie incontenibili, deliri devastanti.
Il fumo uccide
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2012
pagine: 383
Lo slogan "Il fumo uccide", che da alcuni anni è per obbligo riportato sulle scatole delle sigarette, ha scatenato polemiche a non finire tra proibizionisti e antiproibizionisti. Se molti condividono la campagna tesa a scoraggiare l'assunzione di tabacco in quanto estremamente pericolosa per la salute, un fronte robusto contesta violentemente certi dati statistici e i toni intimidatori nei confronti del "vizio" del fumo. E di "vizio" parlava del resto già alla fine del Cinquecento lo straordinario viaggiatore fiorentino Francesco Carletti il quale si scandalizzava che gli abitanti delle Indie Orientali assumessero il prodotto "per naso" o "per bocca" dichiarando - alla stregua di un moderno proibizionista - "non mi piacque già mai pigliare il fumo del tabacco"; ma subito dopo gli sfugge un "mentre stetti nel Messico, bevevo cioccolata e mi piaceva, mi giovava e quasi non mi pareva di poter stare un giorno senza berne". Ecco il punto! Al di là delle questioni relative alla salute - indubbiamente importanti - a ciascuno la propria "dipendenza", potremmo dire. E partendo dallo slogan che abbiamo riportato, ci è sembrato che si potesse organizzare un'antologia di racconti che scavassero sulla ricerca del "piacere", anche piccolo, quotidiano, ma perentorio, fatto inevitabilmente di una forma di assuefazione che, se arginata o combattuta, provoca esperienze difficili e penose, se non addirittura reazioni violente.