Libri di Rade Serbedzija
L'amico dice di non conoscerlo più
Rade Serbedzija
Libro: Copertina rigida
editore: Galaad Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 184
L'ultimo ventennio jugoslavo ha avuto quali stelle e icone culurali personalità emblematiche come Danilo Kis per la letteratura e Rade Serbedzija per il teatro. Ma, come scrive Miljenko Jergovic nell'introduzione, "non appena la Jugoslavia si trovò a dover vivere l'ultima parte della sua storia, Serbedzija cadde in disgrazia. Invece di starsene zitto, all'inizio delle prime elezioni in Croazia, sostenne i socialdemocratici che costituivano il più forte partito antinazionalistico. Nel periodo dell'emigrazione sono nate le sue migliori e più commoventi poesie. Le persone senza dimora, e anche Rade lo ha confermato, sanno sempre cantare meglio. La tristezza gitana ha segnato la nostra civiltà, privandoci però di qualsiasi sentimento di doverle qualcosa. Eccetto il debito di comprenderne le anime. Questo è il motivo per cui sono importanti anche le poesie di Rade Serbedzija, nostro grande attore, emblema della nostra giovinezza, oggi abitante della California che ogni estate ritorna a casa in Istria per poi ripartire in autunno."
Fino all'ultimo respiro
Rade Serbedzija
Libro: Libro in brossura
editore: Zandonai
anno edizione: 2010
pagine: XI-440
"L'ultimo decennio jugoslavo ha avuto le sue stelle e le sue icone culturali. Per la letteratura c'era Danilo Kis e per il teatro Rade Serbedzija". Parola di Miljenko Jergovic. Tuttavia Serbedzija non è stato soltanto un indimenticabile Amleto e un intenso Re Lear, un geniale interprete di Brecht e Ibsen, né si è limitato a prestare il suo volto e il suo sguardo ipnotico ai più importanti registi jugoslavi prima di approdare a Hollywood. Talento poliedrico, artista istrionico e ribelle, Serbedzija ha attraversato gli anni cruciali della Jugoslavia da protagonista, sempre sopra le righe: dalla Primavera croata alle irriverenti esibizioni davanti ai gerarchi di Partito; dagli incontri con Krleza, suo padre spirituale, ai vecchi amici travolti dalla deriva nazionalistica; dall'urlo disperato della Sarajevo assediata alla sofferta fuga all'estero e al ritorno da "traditore". E la sua vicenda artistica e umana si è a tal punto intrecciata alla storia di un Paese che non esiste più, da trasformarsi nella biografia di un'intera nazione, schiacciata dalle sue stesse utopie. Forse per questo il grande attore riesce a raccontarci con vivezza - e senza mai ripararsi dietro una maschera di cinismo - che cosa significhi essere rimasti orfani del proprio Paese, della propria storia personale, sentirsi estranei e soli ovunque, anche "a casa". E che cosa significhi il coraggio di una vita da autentico mattatore, sempre alla rincorsa, voluttuosa fino all'ultimo respiro. Prefazione di Miljenko Jergovic.