Libri di Roberto Peverelli
Venti lezioni sulle Belle Arti
Alain
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 183
«L'arte - anzi, le Belle Arti, come recita il titolo dell'opera - è stata soltanto uno dei moltissimi temi attraversati dal pensiero di Alain. Professore del Lycée Henri IV a Parigi, maestro amatissimo da tanti allievi destinati a ricoprire un ruolo importante nella vita culturale francese del Novecento (alcuni nomi: Simone Weil, Georges Canguilhem, Julian Gracq, Mikel Dufrenne), Alain ha scritto sui temi più svariati: l'estetica, certo, ma anche l'educazione, la politica, la guerra, i classici della filosofia e della letteratura, la religione... Le arti, però, in questa scena così ricca e variegata, sono un tema ostinatamente presente, non affidato soltanto alle pagine veloci, sintetiche dei propos, ma anche affrontato in modo sistematico in due tra le opere maggiori, il Système des Beaux-Arts, del 1920, e proprio le Vingt Leçons sur les Beaux-Arts, edite da Gallimard nel 1937, ma riprese da un ciclo di lezioni tenute tra l'autunno e la primavera del 1929-30. La lettura di questi due testi consente di mettere a fuoco un'estetica con molti tratti originali, radicati nella lettura di classici (su tutti, Descartes e Hegel), profondamente influenzata da echi di Comte e della cultura positivista, ma insieme capace di aperture inattese su prospettive che avrebbero trovato in seguito sviluppi radicali nell'estetica fenomenologica di Merleau-Ponty o Dufrenne... Il punto di avvio di Alain è il corpo: i suoi fremiti, sommovimenti, le sue agitazioni - emozioni passioni e sentimenti, secondo una scansione triadica che ritorna in modo incessante nelle pagine delle Vingt Leçons. Il corpo, anzi, è nell'estetica di Alain il perno attorno a cui si costruisce tutto il sistema delle arti: a partire da danza, musica e canto, poesia, le prime a nascere, inscritte materialmente, fisicamente nella carne dei corpi, per giungere infine alle arti che dei corpi, dei loro moti e dei loro gesti depositano i segni nella natura, nei materiali - scultura, pittura, disegno». Roberto Peverelli
Il dualismo nella storia della filosofia e delle religioni. Introduzione allo studio del dualismo platonico, dello gnosticismo e del manicheismo
Simone Pétrement
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 128
Simone Pétrement ha dedicato la sua vita allo studio dello gnosticismo e, più in generale, delle esperienze religiose e filosofiche del mondo antico. È l'esperienza del bene, del carattere enigmatico della sua luce dal punto di vista di chi sia immerso nella mediocrità e nell'oscurità del mondo, a costituire la radice della sua riflessione e, a suo dire, di tutte le concezioni dualiste che alimentano da sempre, a partire dal mazdeismo di Zarathustra e dall'insegnamento di Platone, la vita dello spirito, i cammini delle religioni e delle filosofie. Del dualismo Pétrement ricostruisce i cammini tra Mediterraneo e Oriente; identifica le derive e gli slittamenti che in modo irresistibile lo trasformano e lo deformano nel corso del tempo; evidenzia i caratteri di fondo che lo svelano irriducibile a un sistema, a una metafisica, a un dogma, e più simile invece all'espressione di un sentimento della vita e del mondo, a un annuncio di salvezza - di una salvezza che si aggrappa a una verità incomprensibile e aliena. Nelle sue pagine, dal mondo antico risale viva fino a noi l'idea che le grandi esperienze religiose, la grande filosofia vogliano sempre parlare alla nostra vita, trasformarla, e mai ridursi soltanto a laboriose, intricate costruzioni teoriche.
Contro i diritti degli animali? Ambientalisti ma non animalisti
John B. Callicott, Christine Korsgaard, Cora Diamond
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 117
La retorica animalista ha conquistato negli ultimi decenni attenzione e ascolto da parte dell'opinione pubblica, soprattutto in virtù di argomenti semplici e, a prima vista, convincenti. A far da traino i libri celebri di Tom Regan e Peter Singer, paladini dell'animalismo. Non è forse vero che soltanto la quantità di piacere e dolore prodotta più o meno direttamente dalle nostre azioni consente di distinguere il bene dal male? Non è un nostro dovere etico ridurre la quantità di sofferenze, e dunque di male, presente nel mondo? Ora, gli animali, esattamente come noi, provano sofferenze e piaceri, e dunque sono degni di tutela morale. Le argomentazioni elaborate dalla letteratura animalista non suonano però convincenti a tutti. Anche lettori ambientalisti, filosofi che condividono la scelta di una dieta vegetariana possono avvertire qualcosa di stonato o di incongruo in certe affermazioni. John B. Callicott, per esempio, una delle voci più rilevanti dell'etica ambientale americana, nel saggio qui pubblicato mette in discussione il primato degli individui condiviso dalle etiche di ispirazione liberale e dai movimenti animalisti, cercando di mostrare come soltanto il riconoscimento di una integrità della comunità biotica (per usare il lessico delle "etiche della terra") sugli interessi degli individui che la formano, potrà fondare una morale davvero rinnovata verso gli esseri umani e più in generale gli esseri viventi e la natura. Prefazione di Roberto Peverelli.