Libri di Rossella Gaglione
Guardarsi senza respirare. Studio sulla coscienza in Vladimir Jankélévitch
Rossella Gaglione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 216
È possibile guardarsi senza respirare? Trattenere la vita così come si trattiene il respiro? A questi, e altri interrogativi, tenta di rispondere questo libro che si presenta come uno studio sulla coscienza in Vladimir Jankélévitch e che è l'impresa — senza pretesa — di seguire, attraverso un'analisi dei testi jankélévitchiani, i fluidi movimenti coscienziali. È un terreno accidentato, quello della coscienza: addentrarsi nelle sue pieghe vuol dire fare i conti con le sue idiosincrasie, gli inaccessibili coni d'ombra, le mancanze gnoseologiche, gli inciampi, le menzogne, gli svelamenti. Nel dramma, che si rinnova ogni giorno, dell'aderenza del sé a se stesso, forse, solo l'amore può salvarci.
Una promenade nella «musicologia satirica». Vladimir Jankélévitch e Giovanni Morelli
Rossella Gaglione, Gianfranco Vinay
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 180
A partire da un'analisi delle riflessioni di Vladimir Jankélévitch (filosofo e musicologo francese) e Giovanni Morelli (musicologo italiano) su alcuni paradigmi propri dell'orizzonte musicale (tra cui la dicotomia tra spazio e tempo, la duplicità temporale, il rapporto tra suono e corpo, l'approccio ironico-demistificatorio al fatto sonoro), si è fatta emergere la nuova prospettiva ermeneutica della "musicologia satirica" e le sue caratteristiche principali. Si tratta di una proposta interpretativa extra generis, formulata per la prima volta da Gianfranco Vinay nel 2001, in grado di offrire punti di vista differenti, particolari e comunque stra-ordinari alla ricerca musicologica. Presentazione di Gianfranco Vinay.
Fenomenologia della coscienza critica
Georges Poulet
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2020
pagine: 72
Questo volume, curato diligentemente da Rossella Gaglione, accoglie due saggi della produzione di Georges Poulet. Il primo di essi, Fenomenologia della coscienza critica, riprende il testo di una conferenza pronunciata nella primavera del 1967, mentre il secondo, Coscienza di sé e coscienza dell'altro, scritto tre anni dopo, è un discorso elaborato per il pubblico di Tubinga in occasione del conferimento del premio Montaigne. Nella sua opera Poulet non ha mai trascurato il rapporto esclusivo e simbiotico che s'instaura fra chi legge e chi scrive, un'empatica-simpatetica unione di coscienze, un gioco di specchi e di rimandi in cui la riflessione individuale non comporta una chiusura ma coincide col riflettere, nel proprio Io, quello di un altro. Teorizzare significa prendere una posizione, uscire dall'anonimato cui lo condanna la pratica, stabilire convergenze di pensiero e prendere le dovute distanze. Entrambi gli scritti sono dettati da un'unica esigenza: spogliarsi dell'habitus del critico in modo da mostrare le pieghe, offrendo al lettore un lavoro di edificazione della propria immagine in fieri. Da quest'angolatura l'operazione compiuta appare complessa e raffinata, perché deve porsi egli stesso come acerbo lettore e riuscire a configurare la coscienza dell'autore con la quale si sta confrontando, essendo questa non solo il «senso» della scrittura ma anche il «resto» pulsante che eccede la dimensione narrativa. La potenza dell'operazione ermeneutica espressa in queste pagine, che aprono orizzonti conoscitivi densi di echi e suggestioni, fra i massimi sforzi della sua teorizzazione critica e filosofica, sta nell'aver vitalizzato la coscienza del lettore risvegliandola dal torpore cui spesso la lettura l'aveva condannata. La critica letteraria diventa qui, inevitabilmente, mentre scopre se stessa nell'atto di scoprirla, «critica della coscienza».