Libri di Salvatore Di Liello
Metaponto e l'Europa tra Settecento e Ottocento. L'architettura antica nella terra incognita
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2023
pagine: 182
Procida. Architettura e paesaggio. Documenti e immagini per la storia dell'isola
Salvatore Di Liello, Pasquale Rossi
Libro: Copertina morbida
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2017
pagine: 358
La storia di Precida, tra paesaggio e architettura, narrata attraverso un ampio corpus di documenti e immagini che ricostruiscono la formazione dell'abitato maturata in un ampio orizzonte mediterraneo di antichissime ascendenze. E proprio la sua centralità mediterranea, autentica e inviolata, oggetto dall'Ottocento di crescente fascinazione per artisti e scrittori, precede nel volume la ricostruzione della storia urbana, dalle origini all'età contemporanea. Nello sguardo forestiero affiora un'immagine riflessa dove prendono forma suggestioni e idee come quelle fermate durante il Novecento da architetti, artisti e fotografi giunti sull'isola seguendo itinerari estranei a ogni liturgia del loisir. Dai luminosi paesaggi del mito mediterraneo ai documenti che ricostruiscono la storia degli insediamenti nei capitoli successivi: dalla presenza micenea a Vivara alla formazione altomedievale della Terra Casata, poi Murata in età moderna, in seguito alla realizzazione di un lucido programma urbano maturato nello specchio delle teorie rinascimentali, preludio di una strutturazione del territorio gradualmente urbanizzato tra Seicento e Ottocento fino alla definizione di un impianto aggiornato ai modelli della città borghese. Negli ultimi capitoli seguendo gli sviluppi e le trasformazioni dell'architettura e della forma urbana, proposte e idee mettono al centro della riflessione la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio di architettura storica e dei suoi fragili segni.
Giovan Battista Cavagna. Un architetto pittore fra classicismo e sintetismo tridentino
Salvatore Di Liello
Libro: Libro in brossura
editore: Fridericiana Editrice Univ.
anno edizione: 2017
pagine: 302
Gli studi sull’architettura napoletana del Cinquecento hanno rivolto scarsa attenzione all’opera di Giovan Battista Cavagna, per molti una figura decorosa ma priva di «impeti creativi». L’opinione rientra in una linea storiografica incline a trascurare autori consapevolmente lontani dalla sperimentazione come il Cavagna, che non alimentò la “svolta” dell’architettura napoletana dopo il lungo attardarsi del Rinascimento. Il riesame delle sue opere, quelle note e altre sinora sconosciute o trascurate, avvalora una revisione del giudizio orientata a riconoscere nell’assenza di «impeti creativi» i tratti di un linguaggio conciso, non una ridotta capacità inventiva. Nella Roma di Antonio da Sangallo il Giovane, e nel clima austero della riforma cattolica al suo esordio, matura il misurato classicismo del Cavagna, sempre attento all’osservanza delle regole albertiane, costante ispirazione delle sue opere fino alle ultime realizzazioni marchigiane. Solennità e magnificenza saranno sempre determinate dal controllo matematico dello spazio, mai dall’esuberanza formale: come a Napoli, a Macerata, ad Ascoli Piceno e a Fano, i suoi non sono «impeti», ma sempre rigorose riflessioni.
Il paesaggio nei Campi Flegrei. Tra realtà e metafora
Salvatore Di Liello
Libro
editore: Electa Napoli
anno edizione: 2005
pagine: 120
I Campi Flegrei tra "visione infernale" e "locus amoenus": il fascino "terrifico" dei Campi Flegrei, attraverso i secoli e i personaggi che, riscoprendo l'antichità, li rivalutarono. Salvatore Di Liello segue il filo conduttore e i percorsi dei viaggiatori italiani e stranieri che, dal XV secolo fino ai nostri giorni, hanno visitato i Campi Flegrei, attirati dalle testimonianze romane, dal vulcanesimo e dal termalismo.