Libri di Vincenzo Caccamo
L'ombra perduta
Vincenzo Caccamo
Libro: Copertina morbida
editore: Culture Editore
anno edizione: 2015
pagine: 155
Il ragionier Borlino e lo scienziato Filippo, due amici accomunati dalla pesca notturna. Il mare, la luna, la notte che distorce il giorno, esaltano le qualità umane dello scienziato che diventa un padre confessore per l'amico ragioniere, al quale, in un momento di particolare bisogno, Filippo saprà offrire ospitalità nella sua biblioteca-casa. Qui, con il passare dei giorni e le diverse letture, l'intelletto e la coscienza del ragioniere, fino a quel momento assopiti, si risveglieranno, portandolo a vergognarsi della sua nudità. Borlino capirà di non avere gli abiti giusti per vestirla e comincerà a temere di non avere più a disposizione il tempo per trovarli. Volendo a tutti i costi capire i segreti della vita, otterrà la luce ed essa spietatamente gli mostrerà che, a differenza dell'amico scienziato, egli è uguale alla maggioranza degli uomini: senza l'ombra, ignari addirittura della sua stessa esistenza. Questa mancanza fa di lui non un essere-umano ma un umanoide. Così Borlino deciderà di viaggiare tra i continenti alla ricerca dell'ombra perduta, e di ciò che essa rappresenta, sfruttando quella seconda possibilità che il cielo ha voluto regalargli.
Odore dei libri
Vincenzo Caccamo
Libro: Copertina morbida
editore: Culture Editore
anno edizione: 2015
pagine: 196
Canti di un libraio
Vincenzo Caccamo
Libro: Copertina morbida
editore: Culture Editore
anno edizione: 2015
pagine: 184
Un viaggio del giorno e della notte per cercare di colmare ogni senso sospeso. Un'impresa fisica ed empirica tratteggiata dal surreale per ammorbidire il reale. L'autore evidenzia in quest'opera l'esperienza più nobile della passione e dell'osservazione, da cui emerge che la speranza vive quando si torna a essere curiosi del proprio destino. Questi canti e racconti scrutano l'animo umano attraverso il sensibile gusto di chi ha partecipato al duro gioco della vita. Egli valica il proprio giardino per tentare di tracciare nuove vie di fuga. Il Canto è stato dettato dall'incontro dolce di tanti maestri, nei giardini dei quali il poeta si è potuto nutrire; e anche dall'asprezza subita derivante dalla superficialità di questi umani, dai quali deve restare lontano per poterli aiutare. Un disordinato ordine che serve allo scrittore per attraversare la caducità della vita umana, fino alla ricerca spasmodica di un'armonia di pace, che in questo amorevole Zibaldone, nutrito di emozioni e libertà, arriva a scorgere.

